La Costituzione della Materia: Approcci Analitici e Qualitativi
Sulla costituzione della materia è un'indagine di lunga data che storicamente risale almeno alla Grecia antica con gli studi di Talete, Anassimandro e in generale dei Presocratici, culminante poi con l'ipotesi atomista di Democrito e le visioni pitagorico-platoniche di natura geometrica esposte nel Timeo. Già in questa prima fase dell'indagine lo studio della costituzione della materia ha intrapreso una doppia strada: • la prima via, che potremmo chiamare analitica, che procede tramite l'analisi della materia offerta dai sensi fisici e dalle loro estensioni; • una seconda via, di tipo più qualitativa ed intuitiva, che procede mediante l'analisi offerta dall'intelletto sul senso e sulle forze profonde che danno origine alla materia. Queste due tipologie di analisi portano entrambe a risultati estremamente interessanti e devono dunque essere considerate. L'indagine della struttura della materia per via analitica, mediante una continua dissezione operata negli acceleratori di particelle è una tipologia di indagine che ha occupato tutto il XX secolo e anche se i dettagli rimangono da determinare, nelle sue linee essenziali si può dire in un certo qual modo felicemente conclusa. I risultati di questa indagine hanno evidenziato alcuni elementi fondamentali che possiamo facilmente riassumere: • la materia è essenzialmente energia, • i centri di forza da cui promana questa energia sono infinitesimalmente piccoli. Il secondo punto è ancora il centro dell'evoluzione delle teorie fisiche della materia, ma per i nostri fini è in un certo modo superfluo. I mattoni ultimi di quella che normalmente concepiamo come materia possono essere i quark come suggerisce la teoria fisica attuale oppure particelle di dimensioni e energie ancora più infinitesimali, senza che questo cambi di una virgola l'analisi qualitativa e filosofica espressa dai due punti precedenti. Neanche l'ipotesi che questi mattoni ultimi della materia fisica abbiano un'estensione impensata in diverse dimensioni spaziali al momento solo teorizzate cambierebbe in modo sostanziale i due punti evidenziati da questa tipologia di ricerca analitica. Per essere sintetici potremmo dire che la materia, il tessuto fisico della Creazione così come risulta dall'indagine fisica operata per via analitica dalla scienza moderna, è un aggregato di energia di valore incredibilmente superiore all'esperienza quotidiana umana i cui centri di aggregazione elementari hanno dimensioni incredibilmente inferiori rispetto all'esperienza quotidiana umana. Dati questi risultati vediamo di domandarci nuovamente « cosa è la materia? », «da cosa è data la materia? », «da dove provengono le sue caratteristiche? » e vedere dove ci porta l'altra via di indagine intuitiva e qualitativa. In un senso ordinario la materia fisica è una porzione di spazio circoscritta e impenetrabile dotata di inerzia ovvero di resistenza al cambiamento. Le caratteristiche della materia fisica sono dunque essenzialmente tre: • dimensione: ogni aggregato di materia fisica ha delle dimensioni ed occupa uno spazio; • inerzia: possiede una resistenza al cambiamento dello stato di moto; • impenetrabilità: resiste alla compenetrazione da parte di altra materia. A queste tre può aggiungersene una quarta, che si manifesta tuttavia per valori di quantità di materia molto superiori a quelli umani: • attrattiva: la materia ha la capacità di attrarre altra materia. Dall'analisi qualitativa della materia sappiamo che essa è essenzialmente energia e dunque una espressione particolare di una potenza creativa. Il principio del Panpsichismo specifica questo concetto dicendo che in ultima analisi la materia è energia della stessa natura della coscienza umana sebbene su scale diverse. Se osserviamo nel dettaglio le caratteristiche che attribuiamo alla materia fisica notiamo che queste essenzialmente sono derivate da una deformazione nella visione spirituale. Le caratteristiche della massa come l'inerzia e l'impenetrabilità sono delle caratteristiche spiritualmente associate ad una forma di resistenza, la prima ad una passività conservativa o addormentamento, mentre la seconda a un ostacolo o una voluta separazione. Nella tradizione cristiana queste caratteristiche spirituali della materia fisica sono solo due infezioni della coscienza cosmica di cui è fatto il mondo. Queste sono due infezioni debellate dal Cristo con la sua Morte e Resurrezione. Nella teologia cristiana infatti, nello stato corporeo della resurrezione, queste due caratteristiche della materia sono esattamente ribaltate. La materia di cui saranno costituiti i corpi gloriosi dei risorti sarà infatti tanto attiva da essere essa il motore dell'Io, e sarà tanto sottile da permettere la compenetrazione con ogni realtà metafisica. Da cosa è data dunque questa deformazione spirituale? Se i vizi o caratteristiche fondamentali della materia sono nella sua inerzia e nella sua impenetrabilità evidentemente le origini di tale materializzazione derivano da un addormentamento o raffreddamento della coscienza e da una sua disgregazione o frantumazione. Se la psiche individuale, dovendosi distinguere dal resto dell'Universo, rappresenta come esteriore o fisico ciò che non è lei stessa, la massa oggettiva di una realtà fisica non è altro che il risultato della rappresentazione che tutte le coscienze individuali e collettive hanno di quell'unica realtà fisica come essere distinto da loro. Essa è dunque il risultato di una disarmonia interna dell'Anima del mondo, di una mancata unità fra i suoi elementi costitutivi, fra i singoli e il «tutto» e fra questi e il «Tutto». Quando questo rapporto armonico sarà ristabilito, quando cioè l'infezione cosmica sarà curata, ecco che la materia come noi la conosciamo sarà destinata alla distruzione e al posto dei corpi fisici, vi saranno corpi metafisici.
PRINCIPIO DI ANALOGIA
Legge di analogia o di corrispondenza: Il microcosmo è analogo al macrocosmo nei tre piani dell'unitrinità; così come è in alto così è in basso, come è al di sotto così è al di sopra. Il principio del Mentalismo e dell'Unità Panpsichica del Cosmo sottintendono un'unica quanto semplice realtà: l'Uomo o microcosmo è immagine dell'Universo o macrocosmo. Questa affermazione può sembrarci molto strana a prima vista perché, nel mondo della forma, l'uomo risulta essere radicalmente diverso dal resto dell'Universo. L'Uomo e l'Universo infatti non sono formalmente uguali ma qualitativamente uguali. Sono analoghi.