Intelligenza Batterica e Panpsichismo: Dalla Cognizione Microbica alla Coscienza Universale

di tutte le cellule? Quattro aspetti del comportamento batterico hanno ricevuto molta attenzione finora: chemiotassi, trasduzione del segnale, rilevamento del quorum e formazione di grandi morfologie. La trasduzione del segnale batterico, più di 50 segnali sono stati identificati finora, è controllata da una rete fosfatorica in cui i cambiamenti nella fosforilazione creano o rompono le connessioni della rete, agendo così come operatori logici.69 Questo processo è analogo ai cambiamenti nelle connessioni dendritiche nel cervello e permetterebbe ai batteri di prendere «decisioni informate». L'autoamplificazione di parti della rete in risposta a segnali ambientali si traduce in un «comportamento di apprendimento». Alcune delle proprietà più basilari dei cervelli, come l'integrazione sensoriale, la memoria, il processo decisionale e il controllo del comportamento, si trovano in questi semplici organismi.70 I batteri comunicano anche tra loro in vari modi. La formazione di biofilm e il rilevamento del quorum portano a cambiamenti nel comportamento batterico quando viene raggiunto un quorum, in modo simile al comportamento degli insetti sociali. È stata anche osservata l'auto-identità e il riconoscimento sociale, cioè la consapevolezza dei membri della propria specie.71 In condizioni di fame o su superfici dure, le popolazioni batteriche si auto-organizzano in morfologie altamente strutturate che si pensa rappresentino strategie di sopravvivenza. La colonia strutturata è in grado di percepire e comunicare collettivamente attraverso molecole grandi o piccole, di elaborare informazioni distribuite e di regolare geni collettivamente; questi sono ulteriori esempi di funzioni cognitive e di intelligenza sociale. Neanche la cellula batterica, quindi, può essere considerata come un semplice sacchetto autosufficiente di enzimi presumibilmente meno complesso degli eucarioti. Invece, i batteri anticipano cambiamenti prevedibili nel loro ambiente con un chiaro senso del tempo e dello spazio e dei loro vicini immediati. Modificano anche il loro spazio vitale a proprio vantaggio. Dunque, se immaginiamo valida la teoria emergentista, a quale livello di complessità e comunicazione le reti diventano sufficientemente complesse per essere coscienti?72

Soluzioni del panpsichismo

Dalle precedenti indagini fisiche, metafisiche ed empiriche è emersa l'identità fra materia, luce, informazione ed energia e fra il fluire di questa e la coscienza. Sarebbe dunque logico pensare un legame molto stretto fra la psiche e il substrato generale della realtà oggettiva. Il panpsichismo afferma che la psiche è una «qualità noetica universale»,73 ovvero una proprietà generale e fondamentale della natura. Essa esiste, in una qualche forma, in tutte le cose. Per psiche, dal greco ψύχω ovvero «soffiare», intendiamo un principio animico e animante universale, che si distingue dalla coscienza in senso stretto che, secondo quanto andremo poi a definire, è la relazione dell'Io con la psiche. Il panpsichismo afferma che la psiche umana non è una «grande eccezione» nello schema di un cosmo di materia morta e insensata guidata da forze meccaniche; bensì la psiche è una categoria di fondo della realtà alla pari dello spazio, del tempo e dell'energia, che ogni essere esistente possiede in una sua forma anche se distinta dalla nostra. Nella sezione precedente, ad esempio, abbiamo riportato dei casi speciali di esseri viventi acerebrati, cioè privi di sistema nervoso, a cui è possibile associare una forma di senzienza e persino di memoria. Da un punto di vista puramente accademico, come ha fatto notare Strawson,74 visto che l'unico dato fattivo e indubitabile, è quello dell'esistenza della propria coscienza, sarebbe logico e naturale assumere un'applicabilità ampia o addirittura universale della psiche, a meno che non si sia in grado di argomentare in modo convincente il contrario. In altre parole, da un punto di vista di una economia logica, il panpsichismo dovrebbe essere la posizione predefinita di qualsiasi teoria della mente, e dovrebbe essere abbandonato solo se si può dimostrare che è falso. Numerosi scienziati e filosofi, tra cui Platone, Cardano, Keplero, Newton, Leibniz, Clifford,75 Mach,76 Whitehead,77 Teilhard de Chardin,78 Eddington,79 hanno sostenuto posizioni panpsichiste.