Modi Essenziali e Tavole Pitagoriche

Il primo modo essenziale è dato da quello in cui tutte le azioni si assorbono in un'unica azione. Se $\phi$ è l'azione in cui tutto si assorbe, avremo la tavola pitagorica seguente: $$\begin{array}{c|c} \phi & \phi \\ \hline \phi & \phi \\ \phi & \phi \end{array}$$ Tab.3 Il simbolo per eccellenza di tale primo modo essenziale è l'emergere della realtà assoluta dall'infinito. Essa dipende dall'infinito che ne assorbe ogni minima sollecitazione: $$\begin{array}{c|c} 1 & 1 \\ \hline 1 & 1 \\ 1 & 1 \end{array}$$ Tab.4 Notiamo che qui l'identità $1 \cdot 1 = 1$ è la negazione più trasparente possibile di una visione meramente quantitativa della matematica. La tavola pitagorica (Tab. 4) qui di sopra esplicita, in un senso sostanziale, ciò che prima avevamo chiarito in un senso operazionale; basta, infatti, eseguire le corrispondenze $\alpha \mapsto 1$, $\beta \mapsto 1$ e osservare che, in questo caso, la legge di composizione operazionale che avevamo denotato con $\circ$ è una legge di moltiplicazione. **Irreversibilità e non commutatività** Un secondo modo essenziale è quello che abbiamo visto simboleggiato dallo Yin-Yang e che ora assume la forma seguente: $$\begin{array}{c|cc} \circ & \alpha & \beta \\ \hline \alpha & \alpha & \beta \\ \beta & \alpha & \beta \end{array}$$ Tab.5 In realtà il simbolo dello Yin-Yang simboleggia anche il terzo modo essenziale che è espresso dalla seguente tavola pitagorica: $$\begin{array}{c|cc} \circ & \alpha & \beta \\ \hline \alpha & \alpha & \alpha \\ \beta & \beta & \beta \end{array}$$ Tab.6 I due modi essenziali raffigurati nella tavola (Tab.5) e rispettivamente (Tab.6) rappresentano due modalità anti-isomorfe. È evidente che l'utilizzare la legge operazionale espressa nella tavola pitagorica (Tab.5) oppure quella espressa nella tavola pitagorica (Tab.6) dipende dal tipo di operazione simbolica che possiamo o dobbiamo utilizzare per essere in armonia con le condizioni naturali in cui la nostra operazione simbolica viene eseguita. Notiamo che, se riprendiamo le corrispondenze $\alpha \mapsto N$ (5), $\beta \mapsto B$ (6), la tavola (Tab.6) indica che ora vale che: $\alpha_N \circ \alpha_B = \alpha_B$ (7), $\alpha_B \circ \alpha_N = \alpha_N$ (8), oltre, ovviamente, ai due soliti risultati: $\alpha_N \circ \alpha_N = \alpha_N$ (9), $\alpha_B \circ \alpha_B = \alpha_B$ (10). In questo caso, tuttavia, non può valere $\alpha_N(\alpha_B) = \alpha_N$ e $\alpha_B(\alpha_N) = \alpha_B$, perché se ciò accadesse allora avremmo che $\alpha_B = \alpha_B(\alpha_N) = \alpha_N \circ \alpha_B(\alpha_N) = \alpha_N(\alpha_B) = \alpha_N$ ossia che $\alpha_B = \alpha_N$ e quindi saremmo tornati alla sovra-indistinzione primordiale in assenza di bipolarità.