Geometria Riemanniana e Simbolismo della Croce
Il nuovo dominio di esistenza è una superficie Riemanniana che ha il suo fulcro nell'asse verticale $(x=y=0)$, attorno alla quale ruota il vortice universale dato anche dalle linee integrali della Legge dell'identico, vedi geometria e limitazioni alla legge del karma. L'espansione spaziale necessaria per ascendere da $\mathbb{R}^2$ a $\Omega$ modifica profondamente la geometria simbolica della nostra meditazione. L'applicazione $f: \Omega \to \mathbb{R}^2$, indotta su $\Omega$ dalla proiezione verticale $z: \mathbb{R}^3(x,y,z) \to \mathbb{R}^2(x,y)$ ci permette di realizzare il punto $O$ come la contrazione a un punto di tutto l'asse verticale. In questo senso, il punto $O$ del piano euclideo contiene in esso contratta tutta la luminosa verticalità dell'asse verticale. L'indefinità compiuta e non ciclicamente ripetuta della varietà delle rette uscenti da $O$ è in realtà simboleggiabile con una ben definita superficie riemanniana $S$. La superficie $S$ è ottenuta da un'istantanea identificazione che integra nella sua essenza duale la legge del dispiegamento quaternario. La superficie $S$ è ottenuta concentrandosi sul mezzo ciclo $\Omega_0$ simboleggiato dal sottoinsieme di $\Omega$ così definito: $\Omega_0 := \{(x,y,t) \in \mathbb{R}^2 \times [0,2\pi] | x\cos(2t) + y\sin(2t) = 0\}$, e nel quale siano istantaneamente identificate, portandole a coincidere secondo direzione e verso, la retta con la retta $2\pi$. L'identificazione così simboleggiata e in noi realizzata è simbolo del completamento istantaneo dell'evoluzione simboleggiata nello sviluppo quaternario della superficie $\Omega$. La superficie $S$ ammette anch'essa un'applicazione $\phi: S \to \mathbb{R}^2$ deducibile tramite l'applicazione $f: \Omega \to \mathbb{R}^2$. Approfondendo la meditazione, d'un balzo si dovrebbe intuire che la superficie $S$ è in tutto uguale a $\mathbb{R}^2$, solo che al posto di $O$ rifulge una circonferenza assoluta, ciascun punto della quale individua una ed una sola delle direzioni uscenti da $O$. La realizzazione discendente, il ritorno, non avviene in un'estenuante ciclica ripetizione indefinita, come suggerirebbe la geometria di $\Omega$, ma in un modo completo, che realizza interamente il grado dell'esistenza simboleggiato dal piano $\mathbb{R}^2(x,y)$. Il luogo speciale manifestato dalla circonferenza in $S$, che parametrizza le direzioni uscenti da $O$, è un vero e proprio centro luminoso, che illumina e sovraordina tutte le azioni che abbiamo visto su $\mathbb{R}^2$: esso è un simbolo della realizzazione iniziatica. La specialità di tali luoghi eccezionali è anche contenuta in speciali leggi della loro orientazione, che ne specificano il loro ruolo regolativo nelle rispettive varietà ospitanti, ma ciò sarà approfondito in un lavoro successivo. L'intensità spirituale e luminosa del simbolismo geometrico di $\Omega$ e, in misura assai maggiore, in $S$ è generata nell'intersezione dei due bracci della croce, luogo Reale della Presenza. Meditiamo ciò più in profondità. La natura speciale del centro della Croce non è indotta dallo spazio ambiente $D=\mathbb{R}^2$. Essa è intrinseca al simbolo in sé medesimo. In ogni spazio in cui sorga l'incrocio dei bracci della Croce, la doppia profondità inerente al punto di incrocio non muta. A differenza di punti quali, ad esempio, quelli di flesso, la cui forma è estrinsecamente indotta da elementi presenti all'interno dello spazio ambiente, in questo caso la retta di flesso, nel caso dell'incrocio dei bracci della Croce, quand'anche La generassimo in una spazialità completamente distinta dal piano euclideo, (facendone sorgere la traccia, ad esempio, all'interno dello spazio i cui punti siano gli ideali primi di un qualsivoglia anello polinomiale in due variabili su un campo $K$) la doppia profondità dell'origine luminosa del centro $O$ della Croce continua a permanere: simbolo ultimo della Vita, ossia del Due nell'Uno, realizzata lungo la Via della Croce, ossia il Tre, $O$, $\alpha$, $\omega$, nell'Unità dell'Unica Verità. La specialità del punto $O$ ammette sia una simbolizzazione geometrica che una algebrica. Geometricamente dobbiamo realizzare in noi l'Unità della Croce, indipendentemente dallo spazio geometrico ambiente in cui la mente non esercitata tende a collocarla. Istantanei sono la realizzazione interiore della coesistenza in $O$ di due direzioni e il superamento della Legge del Flusso Universale che, al contrario, impone di percorrere una sola linea evolutiva determinata dalla corrispondente unicità della direzione tangente. La doppia direzionalità realizzata nel centro della Croce ci libera dall'impero della Necessità e apre la Via Iniziatica. Un supporto meditativo per poter prepararci ad accogliere e vivere la specialità di un punto quale quello rappresentato nel centro della Croce è fornito dalla realizzazione interiore delle linee integrali della legge di dinamizzazione dell'identico, ossia della legge $X: \mathbb{R}^2 \setminus \{O\} \to T\mathbb{R}^2$ che nel punto $p = (x,y)$ di $\mathbb{R}^2$ opera nel modo...