Teoria del Flusso Universale e Concatenazione Virtuale
integrata ad un livello superiore quando si guadagni l'intuizione globale del Grande Flusso. La presenza di una virtualità $X:D \rightarrow TD$ permette di distinguere dei punti particolari all'interno di $D$, ossia quei punti $p \in D$ sui quali $X$ propriamente non si esercita, ovvero quei punti che sono schermati rispetto ad $X$ e che in linguaggio formale sono i punti tali che $X(p) = 0$. Questi punti rappresentano dei punti critici per $X$. Ogni linea evolutiva che inizia in $p$ permane in $p$ indefinitamente. Sono punti del dominio particolarmente rilevanti per la comprensione della legge del flusso associato a $X$. Sono veri e propri punti di equilibrio per l'azione di $X$, la conoscenza dei quali è spesso ciò che viene trasmesso in segreto, perché la loro conoscenza è alla base della conoscenza dell'azione globale $X$. Possiamo qui scrivere che un flusso, nelle vicinanze di un punto non di equilibrio, si comporta essenzialmente come un moto traslazionale della geometria euclidea standard, mentre è vicino ai punti di equilibrio che il Flusso mostra i più svariati comportamenti. Abbiamo fin qui considerato l'azione su un dominio indotta da un unica influenza $X:D \rightarrow TD$. Naturalmente l'insieme medesimo delle influenze esercitantesi sul dominio $D$ ha esso stesso una struttura che sarà meditata in prossimi lavori. Qui riteniamo opportuno far vedere uno dei modi non immediatamente percepibili in cui si combinano tra loro due influenze $X:D \rightarrow TD$ e $Y:D \rightarrow TD$. Una prima visualizzazione dell'azione congiunta $X+Y$ porta a scrivere la legge $(X+Y)(p) = X(p) + Y(p)$; che sta ad indicare la ovvia giustapposizione di una influenza con l'altra. Tuttavia l'inter-penetrazione delle due azioni corrispondenti a $X$ e $Y$ svela una relazione più profonda. Tramite la legge del flusso dell'influenza $X$ possiamo collegare tutte le virtualità in $p$, ossia $T_pD$ con $T_qD$, dove $q = \Phi_X(p,t)$. Tale operazione è data meditando non solo sulla legge $X$, ma anche sulle possibili virtualità che, come armoniche supplementari, avvolgono il flusso stesso. In termini assai semplici abbiamo che la virtualità di $X$ in $p$, istantaneizzata in $t$, definisce una legge $d_pL_t:T_pD \rightarrow T_qD$; dove $q = \Phi_X(p,t) = L_t(p)$. Pertanto, possiamo collegare ogni virtualità $v$ in $p$ con la corrispondente virtualità $w$ in $q$ data da $w = d_pL_t(v)$. Per le condizioni generali che generano il dominio $D$, abbiamo che tale corrispondenza è perfettamente invertibile e quindi possiamo collegare tutte le virtualità del punto di arrivo $q$, con quelle del punto $p$ di partenza tramite l'inversa che risulta essere $d_qL_{-t}:T_qD \rightarrow T_pD$. Pertanto, tramite la legge del flusso associata a $X$ possiamo riportare in $p$ tutte le virtualità che si esercitano in $q$. La concatenazione risultante tra la virtualità globale $X:D \rightarrow TD$ e la virtualità globale $Y:D \rightarrow TD$, mediata dalle legge del flusso di $X$, genera una nuova virtualità globale, che viene indicata con $[X,Y]$. È di importanza fondamentale qui chiarire che l'ordine della concatenazione è, in generale, assai importante. Mentre nel caso della giustapposizione semplice vale che $(X+Y)(p) = X(p) + Y(p) = Y(p) + X(p) = (Y+X)(p)$; nel caso della concatenazione mediata tramite la legge del flusso si ha che la concatenazione risultante tra la virtualità $Y$ con quella di $X$, mediata sta volta dalla legge del flusso di $Y$, è una la virtualità globale $[Y,X]$ che è l'opposta di $[X,Y]$; ossia $[X,Y] = -[Y,X]$. Questo principio metafisico è una base fondamentale per comprendere ciò su cui si fondano le operazioni rituali, le quali, in generale, conducono ad agire più nell'ordine delle virtualità di un dominio, che immediatamente sul dominio stesso. L'esecuzione di un rituale secondo rapporti di concatenazione tra loro ben ordinati simboleggia anche questa verità metafisica. È importante assimilare tale principio metafisico, anche perché, pur conoscendo bene un dominio $D$ sul quale si vuole o si può agire, il non rispettare certe concatenazioni rituali può comportare una realizzazione opposta a quella desiderata. Inoltre, diviene assai significativo, anche su un piano strettamente metafisico, individuare quali condizioni di un dominio di esistenza assicurino che valga la condizione $[X,Y] = 0$. In un prossimo lavoro studieremo un'interazione più profonda tra due o più influenze agenti su $D$ e vedremo come tali interazioni siano governate dalla natura profonda del dominio $D$, che va sotto il nome di curvatura di $D$. Terminiamo questa introduzione alla legge del Flusso Universale chiarendo quale sia la condizione affinché l'ordine della concatenazione tra $X$ ed $Y$ tramite le rispettive leggi di flusso non sia rilevante; ossia daremo una condizione che garantisce che $[X,Y] = 0$. Si ha che $[X,Y] = 0$ se, e solo se, la virtualità $Y$ è attivata nel punto finale $q$ tramite la virtualità della legge del flusso di $X$ applicata alla virtualità $Y$ nel punto iniziale $p$. In altri termini, si ha