Architettura Sacra e i Misteri della Progettazione del Tempio

dalla partecipazione a paradigmi archetipici che devono essere profondamente conosciuti dagli Architetti. Così progettati, questi edifici soddisfano sia un bisogno fisico che metafisico, in quanto agiscono come supporto di trasmissione e contemplazione di principi sovraempirici. Da quanto accennato, possiamo comprendere che da qualsiasi punto di vista si affronti e analizzi una struttura sacra, sia esso architettonico, estetico o geometrico, questi particolari edifici rimangono sempre avvolti, chiusi e protetti in un manto di mistero e di segreto. I contenuti di questo mistero sono insiti nell'intima ed arcana natura del Tempio, natura che è espressa esteriormente dall'essenza di una particolare architettura caratterizzata dal fatto di essere in sintonia con principi superiori di ordine e di sapienza. Un'architettura che, con il suo logico rigoroso organismo simbolico, geometrico e strutturale è essenzialmente indirizzata ad illustrare materialmente delle concezioni spirituali, ossia a riflettere l'invisibile nel visibile, infine ad esprimere e trasmettere -in una meravigliosa sintesi architettonica- tutto un profondo complesso di conoscenze in possesso delle scuole di questi antichi Sacerdoti-Architetti. In queste speciali Scuole non si insegnavano e tramandavano soltanto le straordinarie tecniche dell'arte necessarie per l'edificazione di un Tempio, in quanto erano veri e propri cenacoli di sapienza a tutto tondo, nei quali si fondevano scienza, arte e fede, scuole dove si studiavano anche i Misteri dell'Arte Regale, insegnamenti profondi e riservati aventi una precisa essenza e operatività alchemica indirizzata verso una reale trasmutazione della propria coscienza. Ebbene, gli architetti, i loro collaboratori e le varie maestranze erano forgiati e nutriti proprio in queste scuole e con queste conoscenze, in quanto per concepire, disegnare e edificare un Tempio, non basta conoscere e applicare perfettamente le regole e le tecniche costruttive, poiché il suo progetto non è solo una cosa meccanica. Occorre soprattutto una profonda e stabile coscienza nell'operare che trascende la parte fisica dell'opera, affinché il Maestro d'Opera possa veramente modellare e innestare nella forma una precisa idea mistica ed un insegnamento spirituale, così da fare della sua Opera un reale strumento di risonanza per la coscienza di coloro che sono alla ricerca della Verità spirituali. Quindi la vera Architettura Sacra non è lasciata all'iniziativa, all'estro tecnico o al gusto estetico degli architetti, in quanto è un'Arte teocentrica, ossia appartenente e dedicata alla divinità e, come tale, non può che essere regolata da leggi e realtà assolute, principi che l'Architetto deve conoscere, comprendere ed applicare con fede, sapienza e abilità, così da farne una bellissima costruzione simbolica in perfetta risonanza con i principi e gli archetipi della creazione e quindi dare testimonianza alla Sapienza ed alla Verità. Per chiarire le caratteristiche e le qualità che distinguono e qualificano questi Misteriosi progettisti, conosciuti anche con l'appellativo di Maitre-d'Oeuvre, il Maestro d'Opera, che non era solo un Maitre-Maçon, un Maestro muratore, diciamo che il Compositore di un Edificio sacro prima deve conoscere. Per questo deve visitare i cieli in quanto deve imitare quello che Dio ha fatto per primo. Ovvero deve prima contemplare l'Assoluto, leggere gli Archetipi e prendere coscienza dei Modelli, diventando egli stesso simile a quel modello, ossia a quelle Forze e Virtù. Poi, al ritorno, deve riuscire a riprodurre le Forme Archetipiche meditate, ossia tradurre e innestare geometricamente nella forma ciò che ha conosciuto, sperimentato e realizzato in sé stesso. Ecco che per riuscire in questo delicato e misterioso compito di tradurre e cristallizzare l'invisibile nel visibile, questi uomini speciali devono essere esperti sia delle leggi fisiche e tecniche che ordinano un Tempio esteriore, ossia occorre che abbiano la profonda preparazione di un Architetto (il Maitre-Maçon, il Maestro Muratore), sia, e in primis, devono possedere ed applicare l'arte e la scienza della costruzione del Tempio interiore, ossia avere le caratteristiche di un Sacerdote (il Maitre-d'Oeuvre, il Maestro d'Opera). Il vero Progettista di un edificio sacro, deve quindi avere la Conoscenza del significato propulsore di un'opera sacra e la Scienza per metterlo in opera nella forma. Come tale può essere definito il Sacerdote-Costruttore, colui che si è fatto perfetto, umile ed attivo strumento della Sapienza e come tale può concepire il progetto, disegnarlo e dirigere l'edificazione del Tempio. Però attenzione: è vero che un'impronta geometrica può veicolare nella forma l'azione di una Realtà Spirituale, ma solo se questa è stata contemplata dell'Asceta-Architetto, che quindi, mediante la sua scienza costruttiva (ossia teurgica), può richiamarla e imprimerla prima in sé stesso e poi nel progetto del Tempio. Profondo concetto espresso anche da Dante Alighieri nel Convivio IV.10.11