Geometria Sacra e Permutazioni Cabalistiche: Le Dodici Permutazioni del Nome Sacro
chio nella parte superiore della stella, avente come raggio l'altezza del pentagono interno della stella (4 passo 2). Questo cerchio interseca due punti lungo la linea orizzontale della stella fornendo, una volta riportati alle giuste quote, il centro e il raggio dell'arco, permettendo così di impostare la curvatura dell'arco trasversale della volta. (4 passo 3 e 4).
Le dodici permutazioni del nome sacro (Leovir e Zadik)
Nella Tradizione Cabalistica la dottrina dei Nomi o Šemot ha un ruolo fondamentale. Le lettere della lingua ebraica sono Numeri, enti che esprimono forze in potenza; le parole o Nomi possono essere paragonate ad espressioni matematiche che coordinano fra di loro l'azione di tali enti con uno specifico risultato spirituale. Lo sviluppo di questa relazione è generato dall'ordine delle lettere che compongono una parola o un Nome. Questa relazione rimane sempre di natura soggettiva, per quanto possa avvicinarsi alla verità archetipica; ecco perché l'ordine delle lettere che compongono un termine, non è un fatto di secondaria importanza, ma interviene nell'articolare un'idea esattamente come è stata intuita e compresa dalla coscienza degli Iniziati (chiamati dalla Tradizione Cabalistica i Baal Sh'em, ovvero i Signori del Nome).
È su questa base concettuale che si fonda il sistema combinatorio definito in Cabala: Temurah. La Temurah consiste nel cambiare l'ordine delle lettere di un termine per poter penetrare più a fondo il mistero che esso vuole esprimere. La Permutazione delle lettere diventa oggetto di meditazione per il contemplativo che fa leva sulla mente razionale per andare oltre e proiettarsi verso la comprensione e la riorganizzazione delle realtà spirituali. Diciamo riorganizzazione perché, accanto alla permutazione per fini meditativi e contemplativi, abbiamo anche il processo di permutazione operato a fini magici.
È molto comune nella kabbalah pratica operare magicamente attraverso delle permutazioni, costruendo un quadrato magico a partire da un Nome a cui è applicata una permutazione ciclica. Questi quadrati possono avere il doppio utilizzo di rafforzare l'azione del Nome, come pure di cambiare e rimodellare l'interazione delle forze di modo da modificare o rendere impossibile un determinato effetto. In molti amuleti si trovano inoltre quadrati magici composti dall'interazione fra alcuni Nomi Divini speciali come אהיה Ehieh e Yhvh יהוה scritti in modo diretto e converso con l'intenzione di proteggere davanti e dietro.
Il sefer yetsirah, il libro composto dal patriarca Abramo e che raccoglie la scienza teurgica abramitica prima del suo arrivo ad Harran, si basa interamente sulla pratica magica associata alla permutazione delle lettere. In relazione alle istruzioni sulla pratica da applicare alle lettere doppie dice:
Due pietre (lettere) costruiscono due case (parole). Tre pietre costruiscono sei case. Quattro pietre costruiscono ventiquattro case. Cinque pietre costruiscono centoventi case. Sei pietre costruiscono settecentoventi case. Sette pietre costruiscono cinquemilaquaranta case. Da qua e in avanti, vai e pensa quello che la bocca non può dire e l'orecchio non può udire.
Il passo in questione fa riferimento al numero di permutazioni che si possono ottenere con n elementi. Abbiamo infatti che il numero di permutazioni di n elementi è uguale al fattoriale $n! = 1 \cdot 2 \cdot 3 \cdot \ldots \cdot n$ e quindi
Nello specifico il sefer yetzirah suggerisce per ottenere un determinato fine di "far regnare" una lettera e permutare le altre 6, per un totale di 720 permutazioni da vocalizzare adeguatamente. Tornando al processo meditativo e contemplativo per fini spirituali, alla pratica della permutazione si combina quella della pronuncia della parola, quale ricerca del suono interiore (il mantram della Tradizione Induista), ottenuta permutando e vocalizzando il Santo Nome nella calma ieratica, cercando di far vibrare le corde dell'interiorità sulla frequenza del Verbo Divino.
Il suo impiego pratico si concentra principalmente sull'esperienza legata alla Pronuncia del Nome Santo per eccellenza o Tetragrammaton, colonna portante del sistema Cabalistico Giudaico e Cristiano. Non possiamo dare in questo contesto tutte le indicazioni in chiaro per tale procedimento, ma possiamo tuttavia dire alcune cose che permetteranno allo studioso di orientarsi e anche di operare una certa pratica meditativa in linea con la tradizione. Il metodo permutatorio unito alla respirazione e alla pronuncia esteriore dirige l'attenzione dell'asceta verso la pronuncia interiore portandolo a cogliere l'esperienza che lo stesso Mosè sperimentò.