Teoria dei Grafi e Fondamenti Filosofici: Dal Senza Forma alla Forma

attivata con l'assimilazione di una pretesa scienza tradizionale, possibilmente inaccessibile e controllata da lontanissimi e sconosciuti iniziati. Non saremo certamente noi a negare il valore magico del rituale iniziatico, purché sia un cuore puro a metterlo in atto, né accettiamo acriticamente le asettiche condizioni di verità e verificabilità care alla profanità dilagante, sia ad Occidente come ad Oriente. Tuttavia riteniamo inconciliabile la comprensione del simbolismo dello $0$, dell'$1$ e dell'$1$ con qualsivoglia deriva panteista inerente a tali pretese vie di liberazione: da cosa si libera chi, prima, non si sia unificato nella, alla e con la Divinità manifestata?

Grafi, dal senza forma alla forma (Radice e Tabit)

Un grafo è uno tra gli strumenti matematici più semplici conosciuti, eppure si rivela in grado di cogliere e risolvere problemi geometrici estremamente profondi e complessi. Negli ultimi trenta anni sono stati scritti migliaia di articoli l'anno, classificati come teoria dei grafi e le loro applicazioni variano dalla topologia algebrica, all'informatica, alla teoria delle reti, alla genetica, come pure alla sociologia o alla filologia senza alcuna soluzione di continuità. Questa magnifica adattabilità della teoria dei grafi è data dal suo rappresentare in modo essenziale il minimum geometrico.

Nelle sue riflessioni filosofiche sullo sviluppo di una logica organica capace di abbracciare la conoscenza integrale, Vladimir Solovyov identifica tre aspetti fondamentali che un ente deve possedere per essere tale. Esso, infatti, deve aver assicurata una sua individualità o autonomia al pari di una sua qualità o caratteristica identificante e di una sua forza con cui si relaziona con gli altri enti. Questi tre concetti fondamentali corrispondono ai concetti filosofici di atomo, idea e monade e che sono rappresentati dai tre elementi fondamentali che costituiscono un grafo.

Un grafo infatti altro non è che un insieme di punti, identificati da un numero e collegati fra loro da delle linee. Ecco dunque che nella presentazione di un grafo abbiamo che:

  • l'individualità degli enti è rilevata dall'utilizzo di punti,
  • la qualità dall'identificazione mediante un numero e
  • le loro relazioni mediante le linee che ne definiscono la configurazione geometrica.

Questi tre elementi sono gli elementi minimi necessari al fine di poter parlare compiutamente di Geometria. Senza il punto non abbiamo alcun soggetto di cui parlare; senza la qualità o numero identificativo che contraddistingua i punti fra di loro, avremmo solo un'unico punto; allo stesso modo se non avessimo dei rapporti o linee che legano fra di loro questi punti essi sarebbero incommensurabili fra di loro.

Perciò è chiaro che la nozione di grafo, raccoglie in sé quegli elementi fondamentali ed imprescindibili della geometria individuata. Uno studio delle proprietà dei grafi si traduce naturalmente in uno studio delle proprietà, potremmo dire, della geometria stessa. Per avere una geometria diversa e prescindere da qualcuno di questi elementi, dovremmo proiettarci in un mondo di qualità non individuate, in cui probabilmente lo stesso concetto di spazio e di ambiente geometrico dovrebbe essere rivisto, svolgendosi questa geometria all'interno di un punto.

Operazioni fondamentali sui grafi

Come detto in precedenza lo studio dei grafi ricorre in numerose discipline e con le più svariate applicazioni. In questo contesto, dunque, sono definite innumerevoli operazioni di cui non possiamo rendere di conto esaurientemente. Spesso il concetto di grafo viene confuso con il disegno che lo rappresenta. La differenza fra un grafo e il suo disegno è...