Simbolismo Esoterico dei Numeri e Manifestazione Divina

dalla incapacità strutturale dello spirito di sistema ad accogliere in sé la molteplicità generativa dell'Uno e poiché l'esplicitazione del loro significato può variare in conformità con il sistema dottrinale e teologico che li abbia eletti a supporto per la meditazione, ne segue che solo chi abbia realizzato determinati gradi iniziatici può assumere in sé determinazioni distinte dei medesimi simboli. Indipendentemente dalla forma della dottrina adottata per l'ascesa spirituale, lo $0$ è certamente anche simbolo dell'assenza di qualsiasi determinazione. Al contrario nell'Unità esse sono tutte affermate. Nella possibilità di manifestazione esse vivono in una specie di mescolanza che non manifesta ancora alcuna realtà effettiva, bensì tutte le realtà insieme in uno stato inespresso (Teologia Aritmetica). L'$1$, d'altro canto, non nega i contenuti specifici dei numeri, semplicemente li trascende; non è commisurabile con essi, è innumerabile. Noi qui adottiamo una forma dottrinale specifica, che mostra in atto il simbolismo precedentemente suggerito. La metafisica esoterica dei Numeri permette di distinguere: un Essere Divino Non Manifestato, svincolato da ogni Creazione, che, in quanto Essere oltre l'essere, è l'Unità dell'$1$ (teologicamente il Padre della teologia Cristiana); un Essere Divino Creatore che si manifesta tramite il $3$ (la Trinità della dottrina Cristiana) e agisce come $7$ (le sue Divine energie increate, le sefirot di costruzione della dottrina qabbalistica) e che, tuttavia, può assumere in sé stesso la plenitudine dei Numeri. Dal punto di vista della sostanza abbiamo un Essere Creato Universale il cui simbolo è nuovamente il Numero $1$ e anche un Essere Creato Individuale, il cui simbolo è nuovamente il Numero $1$. Tuttavia, prima di entrare nel merito del simbolismo dello $0$, dell'$1$ e dell'$1$, a nostro avviso bisogna considerare lo stato apofatico per eccellenza, cioè l'assenza di simbolo. Nella nostra concezione metafisica vi è infatti una realtà incondizionata, gerarchicamente superiore a tutti, superiore all'essere e al non-essere stesso, che riposa in sé stessa, per la quale non vi è né simbolo né nome che possa esserle assegnato, e che noi avviciniamo con il nome di Potenza Cosciente. Un punto di vista teologico, che non chiede di distinguere la Potenza Cosciente e la non manifestazione principiale e che adotteremo per la rappresentazione simbolica che intendiamo esporre in questo articolo, ci è stato trasmesso dall'esoterista cristiano Tommaso Palamidessi. Riteniamo che la conoscenza di tale alto insegnamento debba esser qui esplicitata, perché esso fornisce un primo supporto per la meditazione, abbastanza accessibile per chi segua una via iniziatica occidentale. In tale insegnamento una pluralità di infiniti, che sarebbe più opportuno chiamare indefiniti, è logicamente ammissibile. In esso troviamo affermazioni quali le seguenti: La logica filosofica e quella scientifica dimostrano la realtà di due infiniti increati e coeterni che coincidono perfettamente, spirituale l'uno, non spirituale l'altro, più esattamente: - Dio, l'Onnipotente, Uno e Trino, Padre, Figlio, Spirito Santo e le sue divine energie increate ed emanate. - Lo spazio fluido, infinito, non spirituale, né buono e né cattivo, modificabile dalla volontà creatrice di Dio suo unico padrone assoluto. La Bibbia non dice che Dio creò dal nulla, afferma che creò, ma l'ex nihilo deduttivo dal passo scritturale fa supporre un nulla che è qualche cosa, ossia lo spazio fluido, presente appena l'Onnipotente si contrasse, cioè si ritrasse fuori entro sé stesso, da sé in sé stesso per rendere possibile il mondo. L'Essere Infinito, Onnipotente, Increato, dopo la contrazione proruppe con le Luci delle Sefirot (divine energie increate) rivelandosi a quel vuoto di potere. In questo articolo, dunque, distingueremo due realtà coeterne. L'una è lo Spirito assoluto non simbolizzabile, assolutamente trascendente ed assolutamente incondizionato che non ha propriamente alcun nome e che abbiamo indicato anche con il nome di Potenza Cosciente. La seconda è lo strumento della Volontà Creatrice ed è lo spazio fluido infinito, l'inesauribile fonte degli Universi, il nulla infinito ed il cui simbolo in questo contesto è $∞$. Queste due realtà sono totalmente indipendenti e slegate da qualsiasi simbolo che assuma a suo supporto l'idea di Creazione. Quando, invece, consideriamo queste realtà non più nel loro aspetto proprio, ma in relazione all'atto creativo, dobbiamo assegnare altri due simboli che abbiamo indicato con l'$1$ e lo $0$. Con lo stesso atto interiore di contrazione della Divinità abbiamo due effetti: da una parte la circoscrizione di una zona puntuale dello spazio fluido adinamico che rimane priva di qualsiasi potere; dall'altra, proprio in virtù dello stesso atto di contrazione interiore, la Potenza si riveste dell'Essere.