Il Significato Mistico della Lettera Aleph nella Cabala
forme naturali. Per trovare il significato più profondo mistico e metafisico rendendo utile lo studio anche ai non ascetici, bisogna rifarsi ai sistemi combinatori utilizzati dalla Cabala per estrarre i misteri delle lettere e dei Nomi Divini; come è noto i sistemi più impiegati sono 3 chiamati: notarikon, temurah e ghematria. La ghematria è tra questi metodi quello che permette la maggiore possibilità di speculazione esoterica, visto che si riferisce al rapporto tra lettere e numeri. Proprio per la sua profondità, è importante ricordare che non bisogna percorrere questa via troppo superficialmente, ma rapportare ogni frutto di riflessione ad un sistema Tradizionale consolidato, ad esempio al Pentateuco di Mosè. Il sostantivo Aleph אלף è composto dai 3 caratteri aleph א, lamed ל, phe פ, rispettivamente corrispondenti alle cifre א = 1, ל = 30, פ = 80. Il valore perciò del termine completo sarà determinato dalla sommatoria dei valori delle singole lettere, in questo caso: $1 + 30 + 80 = 111$. È evidente che il valore numerico di questa parola è estremamente caratteristico e perciò significativo all'occhio dello studioso attento. La triplice ripetizione dell'Unità nel valore della parola dispiegata, fa riferimento alla manifestazione dell'unità che si rivela sempre in un aspetto trino. L'Assoluto si esprime nelle sue qualità di Onnipotenza, Sapienza e Amore, che nel Cristianesimo sono soprannominati Padre, Madre e Figlio. Nello stesso modo, ogni Individuo si può considerare un'Unità cosciente sintesi di 3 Principi, che al tempo di San Paolo e dello gnosticismo dei primi Secoli si definivano: Pneuma, Psiche e Soma. Lo stesso concetto trinitario si sarebbe potuto esprimere analizzando la riduzione del valore di questo termine, cioè $111 = 1 + 1 + 1 = 3$. L'operazione di riduzione è una manipolazione algebrica conosciuta dalla più antica tradizione cabalistica e indicata con il nome di aiq becar איקבכר, in cui il valore delle lettere era ottenuto attraverso la moltiplicazione per 10, potendo così essere arbitrariamente sostituite fra di loro (come nel caso di aleph א = 1, yod י = 10, qof ק = 100, da cui l'origine del termine). Tornando alla lettera Aleph א, si scorge facilmente che graficamente essa è composta di 3 sezioni principali: in alto a destra è raffigurata una piccola virgoletta che si specchia nella sua controparte in basso a sinistra del carattere. Al centro come divisorio una barra diagonale le unisce e separa nello stesso momento. Il Sefer ha-Zohar, il commentario esoterico per eccellenza al Pentateuco Mosaico dice esplicitamente: [Aleph] È la lettera da cui dipendono i mondi superiori e inferiori. La barra superiore dell'Aleph è il simbolo del mistero del Pensiero supremo; al disotto di essa si trova un tratto che simboleggia il firmamento superiore. Lo Zohar descrive, partendo dall'osservazione dell'Aleph, parte del procedimento creativo avvenuto per riflesso dove ogni elemento del Cosmo, a partire dai più alti firmamenti è un riflesso della sua prefigurazione nel pensiero divino. Dio Unico (א = 1), inconoscibile, si ritira da uno spazio circoscritto per ritornare in esso non più come Assoluto ma rivelandosi in un aspetto trino (אלף = 111). Sulla base di questa forma, imprime poi nel Cosmo creato l'impronta di Sé, immagine e somiglianza dell'idea stessa di Dio, il Suo Verbo. Il Sefer ha-Bahir sostiene che la suddivisione tripartita del carattere di Aleph, a cui abbiamo fatto riferimento, è scomponibile non solo in 3 segni grafici ma più specificatamente in 3 lettere. Alle due estremità compaiono due yod י, chiamate tradizionalmente le yodim, mentre al centro, come separatore, si pone in diagonale la lettera vau ו. L'associazione numerica di Yod con il numero dieci ha un evidente riferimento con le dieci qualità divine increate, le Sephirot del sistema cabalistico, che nel loro insieme formano quell'immagine del pensiero divino, matrice ed ordinatrice del cosmo, mentre lo Yod inferiore ha relazione con le dieci dimensioni dello spazio e del tempo cioè con l'azione delle proprietà divine nell'evoluzione storica del cosmo. La Vau infine, carattere che si impiega in grammatica ebraica con il significato di congiunzione e contrapposizione, stabilisce il rapporto di separazione essenziale fra la creatura e Creatore, pur mantenendosi un'identificazione qualitativa. Un legame fra Dio e l'uomo che si esprime nel concetto ermetico della Tavola Smeraldina: "Come è in alto, così è in basso". Questa relazione è non solo di carattere cosmologico ma soprattutto spirituale, riferendosi al rapporto tra Dio e l'Uomo Iniziato che percorre un procedimento trasmutativo, al fine di restaurare un'immagine che si riflette nell'Assoluto. I tre caratteri alfabetici ed i rispettivi valori numerici che si ritrovano nella suddivisione sopra menzionata,