Evoluzione Organica dell'Universo e Casi Documentati di Isteria Collettiva

Nelle analisi teoriche precedenti abbiamo determinato quanto sia importante in una evoluzione organica, più che le condizioni iniziali, il fine di suddetta evoluzione. Parlando dell'evoluzione organica dell'Universo diventa dunque necessario identificare quale sia il fine dell'Universo stesso. Per identificare il fine dell'Universo dobbiamo dirigere chiaramente la nostra attenzione verso quei fenomeni che, nell'evoluzione universale, hanno un carattere sintropico. Infatti non è lecito prendere come fine o scopo dell'Universo la fine dell'Universo fisico. Abbiamo già visto come in questa fase ogni processo universale abbia una azione complessiva entropica ovvero di dispersione dell'energia libera. È apparentemente logico dunque pensare che il fine dell'Universo, possa essere l'equilibrio termico e una totale dispersione dell'energia libera che può essere trasformata in lavoro. Tuttavia, come il fine dell'uovo non è il guscio vuoto quando il pulcino è uscito, ma è il pulcino stesso; così il fine dell'uovo cosmico ovvero dell'Universo non è l'Universo inerme al momento di un supposto equilibrio termico, ma è ciò che in esso si è sviluppato e che da esso è uscito. Nel caso di un uovo per comprenderne il fine dobbiamo osservare e concentrarci su quei processi che all'interno di esso sono a carattere sintropico. Allo stesso modo nell'Universo dobbiamo focalizzarci su quei processi di evoluzione stellare, planetaria, biologica e umana che sappiamo essere soggetti a processi sintropici e a un sicuro processo di evoluzione organica. Anomalie inspiegabili e documentate Un articolo del New York Times del 2007 ha descritto una misteriosa malattia paralizzante in un collegio di ragazze adolescenti in Messico, dove per diversi mesi 600 ragazze (circa il 17% delle studentesse) hanno sviluppato una paresi che rendeva difficile camminare. Un team di investigatori ha concluso che si trattava di un fenomeno psicogeno o, come dice l'autore, di un'isteria collettiva. Quando i genitori tolsero le loro figlie da scuola per una settimana, guarirono. Qualcosa di simile fu testimoniato da un articolo di Ali-Gombe et al nel 1996 in un collegio femminile nella Nigeria rurale, in questo caso il focolaio aveva caratteristiche sovrapposte del tipo ansioso e motorio. L'epidemia, avvenuta nel 1996, si è verificata in una scuola femminile in una zona rurale del nord-est della Nigeria. La scuola ospitava 600 alunni dai 12 ai 19 anni dello stato circostante. La maggior parte dei bambini in questa parte della Nigeria vengono mandati in collegio per la loro istruzione secondaria. Tutte le scuole dello stato sono amministrate centralmente e la selezione degli alunni per le scuole è determinata dal Ministero dell'Educazione su una base equa. I bambini in questa particolare scuola non erano quindi particolarmente socialmente o accademicamente avvantaggiati. L'epidemia iniziò quando una studentessa di 16 anni si ammalò improvvisamente. Improvvisamente aveva sviluppato una debolezza agli arti inferiori e non era in grado di camminare correttamente. Si sospettò subito un'infezione di qualche tipo e la ragazza fu ricoverata nell'ospedale locale. Notiamo che la ragazza in questione era una delle bambine più brillanti della sua classe, non era una ribelle, né una piantagrane o altro. Suo padre era un caporale dell'esercito nigeriano e lei era la seconda di sette figli. La ragazza aveva avuto alcuni piccoli litigi con la madre prima di tornare a scuola, ma non vi erano stress o tensioni nella famiglia. Entro le successive 24 ore dal primo caso, altre 22 ragazze della scuola hanno sviluppato sintomi simili e sono state ricoverate in ospedale. Dopo una settimana, 74 bambini erano stati colpiti e i genitori cominciarono a allontanare dalla scuola i bambini non colpiti. Alcuni genitori credevano che ci fosse un'infezione nella scuola, mentre altri credevano che ci fosse uno spirito maligno. Al decimo giorno, 156 bambini si erano ammalati e a questo punto la scuola fu chiusa. I sintomi consistevano principalmente in pseudoparesi. Tutte le persone colpite si lamentavano della debolezza degli arti inferiori. In alcuni era limitata a un lato, ma in altri erano colpiti entrambi gli arti. Quando gli si chiedeva di camminare gli afflitti mostravano un'andatura bizzarra, che è stata videoregistrata, e alcuni non erano in grado di camminare del tutto. Non c'era debolezza negli arti superiori e nessun cambiamento neurocognitivo. La sensibilità era normale negli arti inferiori ma il tono era aumentato. I riflessi del ginocchio erano vivaci ma gli scatti della caviglia erano normali.