Geometria Sacra e Proporzione Divina
Che significa Saggezza. Il Nome di Dio che vi corrisponde è Jah, da scriversi in lettere ebraiche quale abbreviazione del Tetragramma (=nome di 4 lettere), o JHVH, e indica la proiezione dell'unità assoluta di Dio. Per l'iconografia è rappresentato da un cerchio bianco e luminoso con un triangolo inscritto a vertice verso il basso, con al centro le lettere dell'AUM ebraico equivalente dell'AUM sanscrito e dell'OM tibetano. L'AUM è la "Parola di Gloria", il Verbo di Dio che troverete nel quaderno di fonetica ebraica e dei Nomi ebraici di Dio. Il centro della fronte purificato da una santa vita pubblica e privata conforme all'esempio di Socrate, Pitagora e Cristo, sottoponendolo con la continua meditazione a uniformarsi alla Sapienza di Dio, recitando con la preghiera i logodinamici ebraici AUM e JAH, apre l'accesso alla seconda via della Saggezza il cui nome è "Intelligenza illuminatrice", chiamata anche "la Ragione che illumina", la "seconda Gloria". Nell'ordine morale il risveglio del "Centro frontale" è la Direzione. La dottrina degli enti utilizzata nello svolgimento del volume rappresenta una rielaborazione del sistema filosofico di Vladimir Solov'ev unito ad alcune modifiche ispirate dai lavori di Tommaso Palamidessi. L'approccio filosofico evidenzia parallelismi e divisioni sinottiche che permettono di farsi un'idea più ampia sul senso e sulla sfera d'influenza propria della Geometria e più in generale di quelli che abbiamo chiamato i tre aspetti metafisici del Numero. Cercando di analizzare il concetto di ente racchiude in sé tre concetti fondamentali studiati separatamente da diversi sistemi metafisici, ma che devono essere riuniti per ottenere una certa forma di completezza. Essi sono il concetto di atomo, quello di monade e quello di idea. L'assenza di uno qualsiasi di questi concetti porterebbe alla formulazione di un essere in un certo senso mutilato, o incompleto. Ogni ente, infatti, per essere degnamente tale deve essere: atomo (cioè deve costituire un'unità singola indivisibile, altrimenti non sarebbe autonomo ma un accessorio di uno o più enti), idea (cioè deve avere un contenuto qualitativamente determinato, una qualità specifica che lo contraddistingua rispetto agli altri enti), e monade (cioè deve possedere una forza attiva, essere atto all'azione e al mutamento). L'idea o essenza rappresenta dunque il contenuto proprio di ogni ente, una caratteristica individuale incondizionata che l'ente manifesterà in tutte le circostanze e condizioni e di cui stamperà l'impronta su ogni azione e percezione. Qualsiasi azione compiuta, qualsiasi opera intrapresa, qualsiasi realizzazione operata, contiene l'impronta di colui che l'ha compiuta. Ciascun essere ha una sua idea o tratto distintivo che lo caratterizza ed identifica qualitativamente nei confronti di tutti gli altri enti. I rapporti fra l'ente e la sua idea o essenza ricoprono perciò un posto speciale e, in questa visione filosofica, vanno a costituire ciò che viene chiamato come bene, vero e bello. Infatti in questa ottica il bene, il vero e il bello sono tre aspetti con cui l'ente sperimenta la sua propria idea o essenza. La sezione aurea, numero d'oro o divina proporzione sono alcuni dei nomi assegnati ad una delle proporzioni geometriche storicamente ed artisticamente più importanti dall'antichità ai giorni nostri. Conosciuta fin dall'antico Egitto, su di essa sono stati scritti un numero indefinibile di libri e, a buon diritto, si può dire che questa proporzione ha ricoperto un ruolo centrale nella letteratura matematica simbolica, accademica e ricreativa a partire dal tardo Rinascimento fino ai giorni nostri. La proprietà centrale della sezione aurea è una proprietà estetica. Essa, infatti, è percepita dall'uomo come una proporzione estremamente armonica, per cui il suo uso conferisce armonia e bellezza a tutto ciò al quale viene applicata. Questa notevole proprietà ha costituito l'attenzione di centinaia di artisti che, nel corso dei secoli, hanno impiegato questa proporzione per costruzioni architettoniche come per composizioni scultoree, musicali e pittoriche. L'elemento caratteristico della sezione aurea, quello che la distingue fra tutte le altre suddivisioni di un segmento, è un effetto di mediazione e di trasmissione. Nella sezione aurea l'estrema ragione, o segmento più piccolo, è in rapporto con la media ragione, o segmento più grande, come questa è in rapporto con il tutto, cioè l'insieme dei due segmenti. I 3 elementi coinvolti, dunque, vivono tutti di un unico rapporto e formano dunque un tutt'uno inscindibile.