Evoluzione Sociale e Sinarchia: Verso una Società Spirituale

applicazione in una società spirituale in cui non vi sono bisogni ed esistono invece infinite possibilità individuali. Se vogliamo sintetizzare, come abbiamo fatto nei capitoli precedenti, la storia contemporanea dell'evoluzione umana, possiamo identificare due impulsi fondamentali che agiscono sovrapponendosi per realizzare le due condizioni necessarie precedentemente esposte: 1. una specializzazione e valorizzazione del singolo affinché l'individualità umana possa formarsi e sbocciare secondo quanto affermato nel capitolo precedente; 2. un'aggregazione e autoregolazione della società in strutture gerarchicamente sempre più onnicomprensive e svincolate da condizionamenti nazionali, sociali, culturali e geografici, per formare la base strumentale per un'unica società umana ideale. Dall'azione del primo processo avremo la progressiva nascita delle individualità finalmente capaci di operare una libera scelta, mentre dallo sviluppo del secondo processo avremo la nascita di una Società Universale pronta ad accogliere gli individui rigenerati. L'azione del primo impulso si osserva notando come il fuoco della Società contemporanea si sia lentamente spostato verso la persona fisica, emotiva, mentale e poi, progressivamente, si orienterà verso la formazione della singola individualità. Così, in questa fase storica, il potere politico tende in misura sempre maggiore verso un modello sempre più democratico, valorizzando la responsabilità individuale; la giustizia si concentra progressivamente sulle libertà e i diritti dell'individuo; il sistema economico si orienta verso il libero mercato e la valorizzazione dell'attività individuale; dal punto di vista intellettivo viene promosso il pensiero critico, indipendente e l'originalità di pensiero diventa un valore assoluto; infine, persino da un punto di vista religioso si valorizza l'abbandono dei dogmi e si ricerca una spiritualità individuale. Quelli che tradizionalmente sono chiamati i quattro poteri tradizionali, ovvero quello militare, economico, giuridico e sacerdotale, si orientano sempre di più verso il singolo individuo. I grandi contenitori sociali, religiosi, culturali, geografici, istituzionali vanno tutti svuotandosi per lasciare il singolo individuo il più libero possibile, in modo da potersi formare un'individualità compiuta ed operare una scelta. Se da una parte tutte le grandi istituzioni tendono a sfaldarsi e svuotarsi per permettere agli individui di acquisire un'individualità sempre più formata e operare la scelta che li porterà alla rigenerazione, dall'altra parte la società deve riunificarsi sotto un'unica istituzione per poter costituire la base strumentale per un organismo sociale universale. Questi due processi possono sembrare antitetici e inconciliabili, ma sono due moti che si stanno contemporaneamente manifestando: se da una parte i poteri nazionali, al pari dei poteri religiosi, filosofici e morali, si disgregano; dall'altra parte l'Umanità si sta sempre più riunificando da un punto di vista intellettivo, culturale e comunicativo. La nascita delle telecomunicazioni, della rete, del web, il crogiuolo dei pensieri, delle razze, delle lingue, dei popoli, tutto è direzionato verso un equilibrio termico intellettivo che emancipa i singoli individui, sempre meno legati e guidati da istituzioni, forme mentali o culturali. D'altra parte lo stesso equilibrio termico nella sua omogeneità riunisce l'Umanità in modo trasversale, sovranazionale, sovraculturale rendendolo sempre più pronto a una riunione direttiva. Siamo dunque dentro una nuova Babele dove la confusione e l'omogeneità diffusa è, tuttavia, solo il preludio al sorgere di una nuova Gerusalemme Celeste? La sinarchia quale società perfetta. Se la società è un sistema in evoluzione organica, il termine più importante per comprenderne lo sviluppo dinamico è l'analisi del suo fine evolutivo. Qui chiaramente stiamo facendo delle semplificazioni non del tutto giustificate. Dobbiamo infatti evidenziare che ogni società è un sistema in evoluzione organica e non tutte le società hanno lo stesso fine. Il fine di un qualsiasi ente giuridico, sia esso uno Stato, società di capitale, associazione senza scopo di lucro, associazione religiosa, etc., è generalmente desumibile dal suo atto costitutivo. Vi sono società che hanno il fine di massimizzare i profitti da redistribuire tra i soci, società che hanno come scopo la diffusione di un'idea e società quali gli Stati democratici che, generalmente, hanno lo scopo di assicurare il benessere dei cittadini con delle varianti sul fuoco della loro azione. Il mondo non è ancora riunito in un'unica società coerente della quale possiamo determinare il fine e quindi descrivere unitariamente l'obiettivo, ma si trova piuttosto in un mare di organismi in competizione fra di loro di cui l'azione delle mutue forze produce equilibri e squilibri geopolitici mondiali ben lontani da un progresso lineare. L'analisi più approfondita dei moti e fenomeni al momento presenti sulla scena del mondo ci porterebbe ad un altro libro. Tuttavia, in questo con