Biforcazioni dell'Evoluzione Stellare e Sistemi Planetari

to dell'ambiente a lei circostante e diventare la base sostanziale per nuove stelle e nuovi sistemi evolutivi planetari. Le Stelle Nane Rosse falliscono in questa biforcazione e, pur essendo riuscite nell'innescare la fusione a idrogeno, non riescono però ad uscire dalla sequenza principale e rimangono in una specie di evoluzione statica e poi passiva per un tempo indefinito, a volte anche migliaia di miliardi di anni, fino a raffreddarsi in aggregati di elio morto a tutti gli effetti. Terza biforcazione: il collasso della stella. Nel caso di una stella che ha percorso tutte le fasi possibili della trasmutazione alchemica, possiamo dire che questa ha raggiunto il suo fine evolutivo. Anche qui, però, assistiamo a una biforcazione ovvero a delle stelle che operano una trasmutazione con residuo e si trasformano in Supernova con un conseguente residuo quale una Stella di Neutroni, e quelle che operano una trasmutazione perfetta senza residuo e che diventano dei Buchi Neri. Nel caso delle Supernove, la trasmutazione finale operata con il collasso viene fermata a un certo punto, ma l'arresto di questo collasso si risolve in un potente impulso vivificatore che investe tutta la Galassia. Quando le Supernove esplodono hanno effetti profondi sull'ambiente circostante: la tremenda energia che si libera influisce sulle nubi e sul mezzo interstellare. Se questo è sufficientemente denso, allora l'onda di shock della Supernova può dare origine al collasso iniziale ed essere azione seminale per la formazione di nuove stelle. L'energia dell'esplosione sintetizza anche nuovi elementi, in particolare quelli più pesanti del ferro che vengono poi sparsi nella Galassia, arricchendola e influenzando le generazioni successive di stelle e permettendo sistemi planetari con elementi rocciosi come il nostro. Viceversa, una trasmutazione senza residuo coincide con una uscita totale della stella dal Cosmo e un rimanente oggetto compatto massivo chiamato Buco Nero che potrà comunque, nel corso di una lunga evoluzione, fornire l'energia libera necessaria a permettere ad altre stelle di operare un'evoluzione in un ammasso globulare in modo similare a quella che è non più la funzione di una stella ma del Centro della Galassia. Abbiamo così sei differenti destini stellari in relazione a tre biforcazioni evolutive fondamentali. Il caso in cui la stella fallisce sostanzialmente il proprio fine evolutivo non essendo capace di produrre una Nebulosa Planetaria innescando la combustione dell'elio; il caso in cui riesce in questo compito, ma lascia incompiuta la propria autotrasmutazione alchemica non passando tutti e sei i bruciamenti cioè le sette tappe dell'evoluzione stellare; infine, il caso di una trasmutazione alchemica perfetta con i suoi due risultati finali in cui la stella passa da una propria evoluzione ad essere ospite o base per l'evoluzione delle altre stelle. Il pianeta Terra: evoluzione stellare e sistemi planetari È sufficiente osservare il Sole per comprendere l'importanza delle stelle nell'evoluzione di un Sistema Planetario. Tuttavia in questa fase della nostra esposizione vogliamo analizzare alcuni aspetti della relazione inversa, ovvero dell'azione del sistema planetario sulla stella e sulla sua evoluzione. In realtà, analizzando bene la questione, sistema planetario e la stella che lo ospita non sono due entità disgiunte, ma formano due elementi distinti di un'unico sistema, che chiameremo per semplicità Sistema Solare, che da una parte ha portato alla formazione e l'accensione della stella centrale, nel nostro caso il Sole, e dall'altra ha portato, come sottoprodotto del processo, alla formazione di una serie di Pianeti, tra i quali la Terra. Stella e Sistema Planetario, parte di un unico Sistema Solare, si sono formati dunque insieme e i loro cammini evolutivi non seguono percorsi paralleli, ma sono destinati a reincróciarsi, potenzialmente più e più volte. Abbiamo detto che in una fase avanzata dell'evoluzione stellare, trasformato tutto l'idrogeno presente nel nucleo in idrogeno, le stelle che ne hanno le caratteristiche ingrandiscono le loro dimensioni diventando Giganti Rosse. Per innescare la fusione dell'elio nel nucleo stellare questo deve collassare e, quando questo avviene, il guscio esterno della stella, ancora formato da idrogeno, si allontana aumentando le dimensioni complessive. In questa fase di Gigante Rossa, la stella, se possiede un sistema planetario, può inglobare al suo interno uno o più pianeti la cui presenza può influenzare l'evoluzione successiva della stella innescando perdite di massa premature, asimmetrie nella Nebulosa Planetaria e altro.