Dal Paradigma Scientifico alla Filosofia dell'Universo Vivente
Le pagine che seguono si distaccano radicalmente dal paradigma scientifico contemporaneo. Questo non per i dati presentati o per gli articoli citati, ma per l'interpretazione che di essi viene proposta. Già da alcuni secoli la comunità scientifica ha rinunciato a spiegare il perché delle cose, focalizzandosi sullo spiegare il come queste avvengano. Noi, ad esempio, sappiamo come i pianeti si muovono attorno al Sole, ma non sappiamo perché si muovono; sappiamo quali sono le leggi che regolano l'elettromagnetismo, ma non sappiamo il perché tali leggi esistano; conosciamo tutte le fasi dell'evoluzione stellare, ma non sappiamo perché le stelle nascono e muoiono. Questo non è un caso. La Scienza contemporanea non vuole rispondere ai perché delle cose, ma descrivere esattamente e matematicamente come si svolgono i fenomeni che osserva. Tale approccio, dimostratosi incredibilmente utile, voleva essere parte della filosofia naturale, una raccolta di informazioni oggettiva che potesse costituirsi come base funzionale e spunto di riflessione perché i filosofi potessero formulare teorie coerenti con la realtà naturale osservata. L'Uomo ha poi scoperto che conoscendo esattamente e matematicamente l'evoluzione dei fenomeni naturali poteva riprodurli oppure alterarli e così la filosofia ha ceduto il passo alla tecnica. Il paradigma scientifico contemporaneo si è dimostrato molto fertile e in queste pagine non lo vogliamo criticare né modificare, ma vogliamo utilizzarlo per presentare una visione filosofo-spirituale della realtà che ci circonda. Questo può non essere oggetto di interesse per la scienza contemporanea, ma può esserlo per il singolo individuo. La fisiologia meccanica spiega perfettamente quali muscoli sono coinvolti nello scrivere con una penna su un foglio di carta, ma non spiega il perché qualcuno voglia farlo. Dal punto di vista del paradigma scientifico attuale tale finalità non è di interesse, ma dal punto di vista dell'individuo che ha preso la penna e si accinge a scrivere invece sí. Paradossalmente, per colui che vuole scrivere un messaggio su un foglio, il contenuto del messaggio è più importante della comprensione della fisiologia meccanica che gli permette di tenere in mano la penna. Sarebbe stato molto facile per noi tagliare la seconda parte di questo libro facendolo rientrare nei quadri più o meno sicuri e accettati, evitando così facili critiche e attacchi da parte di chi si trova disorientato fuori dagli schemi convenzionali. È anche vero, però, che per avere nel lungo termine degli avanzamenti nel pensiero è necessario che qualcuno presenti qualcosa che palesemente è fuori dagli schemi, con discontinuità, incongruenze e errori che tuttavia possono essere fertili. Prima di Galileo e di Newton, vi è stato un secolo di pensatori sconosciuti che però hanno fornito alcuni spunti che si sono dimostrati necessari per le loro riflessioni. Noi, al momento, siamo lontani dal concepire un Universo Vivente e dallo studio della sua evoluzione organica e, senza alcuna pretesa, vogliamo fornire delle semplici indicazioni per un'indagine in tal senso che ci si sono presentate davanti nello studio dei fenomeni naturali secondo il paradigma.