Sacrifice and Perfect Society: Christological Foundations
Studi naturalistici in tal senso sono stati fatti da Wilson, David Sloan (2015). Does Altruism Exist?: Culture, Genes, and the Welfare of Others. Yale University Press. Wilson, D. S.; Wilson, E. O. Rethinking the Theoretical Foundation of Sociobiology. The Quarterly Review of Biology 2007 82:4, 327-348; Cfr. Hamilton, W. D. (1964). The Genetical Evolution of Social Behaviour. Journal of Theoretical Biology. 7 (1): 116. 165 l'individuo, è un atto auto distruttivo ed è semplicemente un'altra forma di suicidio; nel secondo caso il sacrificio coincide con una vivificazione ed è un atto costruttivo sovrapersonale. Ma anche in questo caso, dobbiamo evidenziare come l'atto sacrificale possa operarsi in modi radicalmente distinti, dipendentemente dal motore all'origine di tale atto. Una madre che si sacrifica per un figlio, uno sposo per una sposa, compiono entrambi un sacrificio personale e un atto altruistico, ma particolare e non universale. Viceversa, il fondamento di una società perfetta e universale richiede un sacrificio che sia universale, ideale e non limitato a delle condizioni o vincoli particolari. Anche il sacrificio sia universale e costruttivo per una società ideale in senso cristico, l'amore che lo origina deve necessariamente oltrepassare le barriere dei confini individuali, familiari, nazionali o di appartenenza specifica ed essere conforme all'Amore comandato da Cristo e posto a condizione della vita nel Regno dei Cieli: Gesù rispose: Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è Uno. Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento più importante di questi. Marco 12:30. 166 Se l'atto costituente della società perfetta è quello del sacrificio, conseguentemente il fondamento di tale Società, il Re che ne identifica il Governo o il Potere Direttivo non può essere altri che Gesù Cristo, il Dio-Uomo che ha istituito tale sacrificio al massimo grado con la morte iniziatica operata sul Golgotha. Come atto religioso, il sacrificio presuppone l'immolazione di una vittima consacrata che sia il suggello dell'Alleanza fra due termini, in questo caso uno umano e l'altro Divino. Colui che consacra e immola la vittima in qualità di testimone e esecutore dell'Alleanza è il sacrificatore. Nel caso del sacerdozio di Melchisedeq, di cui Gesù Cristo è il Sommo Sacerdote, il sacrificatore e la vittima coincidono. Non è infatti possibile consacrare in modo adeguato alcuna altra vittima che non sia l'Uomo stesso fatto a immagine e somiglianza di Dio, né è possibile che il sacerdote sacrificatore possa donare alla vittima qualcosa che egli stesso non possiede. Il Fondatore della Società perfetta è quindi il consacrato che, essendo vittima gradita e adeguata, sacrifica se stesso a Dio e all'Umanità di modo che Dio partecipi della natura umana e l'Uomo e la Donna possano partecipare della natura Divina. Così facendo, tirato dagli angeli e dai demoni, si costituisce da ponte, porta e anche da via. In analogia al sacrificio del Dio-Uomo, chiunque voglia seguire il Cristo è chiamato a prendere la sua croce ed operare il proprio sacrificio. L'unitotalità cristica L'Uomo-Dio, l'Avatar, Fondatore e fondamento della Società perfetta ne costituisce anche il modello e il centro, ovvero l'elemento rispetto al quale tutto è misurato e tutto acquista valore. I rapporti fra il Cristo e gli iniziati al Regno di Dio sono riassunti dal simbolo della vite: Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Giovanni 15,4-5. Il termine me, in greco ἐμέ, identifica il centro da cui fluisce, come la linfa della vite dal tralcio, la vita divina del Padre; come indicato nel vangelo di Giovanni: Chi ha visto me ha visto il Padre e anche Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me. Nell'io sono del Figlio si realizza l'unione con il Padre e nel me del Figlio il posto preparato presso il Padre.