Il Sangue di Cristo e il Sacerdozio di Melchisedek

Isaia 11:1. Zaccaria 6,11: "Prendi quell'argento e quell'oro e ne farai una corona che porrai sul capo di Gesù יהושע figlio di Iozedek יהוצדק, sommo sacerdote. Gli riferirai: Dice il Signore degli eserciti: Ecco un uomo che si chiama Germoglio צמח: spunterà da sé e ricostruirà il tempio del Signore." Salmo 110:4. Giovanni 21,23: "Vi sono molte cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere." Il Sangue di Cristo e a quello che, nella simbolica medievale, è stato identificato con una parola e un'immagine: il Santo Graal. Per la celebrazione dei Misteri nei sacerdozi pre-cristiani, si è spesso ricorsi all'uso del sangue, strumento magnetico per eccellenza, fluido biologico capace di costituirsi da ponte fra l'Io e il corpo fisico. Questo fluido era usato per captare il principio vitale che si liberava al momento della morte dell'animale, colorato dalla presenza del Nume evocato e concentrato sulla vittima dal sacrificatore, aiutato dalla catena psichica dei fedeli. Tale processo magico generalmente avveniva per l'impossibilità o l'inadeguatezza nell'usare il proprio corpo come luogo di manifestazione e di incarnazione della Divinità secondo gli schemi della teagogia. Il sangue versato è dunque il mezzo magnetico tramite il quale il principio vitale e la presenza di quello trascendente vengono raccolti per essere comunicati. Nel caso del rito sacrificale operato secondo il sacerdozio di Melchisedek invece, i termini sono sostanzialmente diversi. In primo luogo, a differenza dei precedenti sacerdozi, questo ha un carattere non più umano ma divino, in secondo luogo il sacrificato è lo stesso sacrificatore il quale, avendo in lui stesso la vita del Padre e avendola concentrata nel suo sangue, la dona nella coppa all'Uomo, il figlio spirituale che, a quel punto, partecipa oppure vive di una vita umano-divina. Il sacerdozio di Melchisedek è il sacerdozio eterno dei Re-Sacerdoti Sacrificatori, immolatori e vittime ad un tempo che, con il proprio sacrificio, realizzano l'alleanza con l'Umanità per trasformarla. Il sacrificio del Messia, che si inserisce in questa linea, è duplice, operato per pochi, cioè gli Iniziati ovvero i Discepoli, e per molti.