Le 12 Tribù di Israele e la Tradizione Profetica
cata attraverso le quali il Signore Dio agisce e si manifesta nel mondo; ciascuna tribù con la sua benedizione, la sua caratteristica individuale, la sua funzione nell'organismo sociale, ma che, nel suo insieme, manifestano il Dio Unico sulla Terra. La scelta di istituire 12 Tribù in Israele come base per l'organizzazione sociale permette una completa e perfetta manifestazione delle caratteristiche contenute seminalemente nell'Unità essendo il 12 il Numero del ciclo perfetto secondo la spiritualità dei Numeri sacri. Accanto al Regno di Dio esteriore indicato dal versetto 6:4 del Deuteronomio, si trova l'indicazione del Regno di Dio interiore evidenziato nel versetto successivo. Qui il Signore Dio non è più Nostro, ovvero glorificato in terra attraverso un'azione collettiva della fratellanza alla quale si appartiene, ma è il Signore Dio Tuo, ovvero in riferimento al rapporto personale con Dio. Qui Mosè evidenzia la possibilità di un rapporto personale, immediato con Dio. Rapporto possibile direttamente con il Signore Dio senza alcun intermediario esterno, senza eggregore, senza struttura gerarchica, ma un rapporto interamente personale. Questo rapporto diventa attuale amando il Signore Dio con tutto il tuo cuore, con la tua anima e con tutte le tue forze, ovvero con i tre principi e centri di gravità fondamentali dell'individualità umana, chiamati dalla tradizione archeosoca e cristiana spirito, anima ed eros, che devono congiungersi per poter veramente amare Dio personalmente. Con il ricongiungersi di questi tre principi abbiamo la nascita dell'Uomo nella sua integrità individuale e in cui si riflette l'immagine della Uni-Trinità Sapienza, Potenza e Amore. Con la Trinità Divina nella Trinità Umana abbiamo la nascita del rapporto personale con Dio. Delle tre funzioni del sacerdozio di Melchisedek, ovvero la regale, la sacerdotale e la profetica, la più importante nella storia di Israele è senza dubbio stata la profetica. Nella teocrazia ebraica i tre poteri sociali, sviluppandosi in un rapporto normale e armonico, prefiguravano e preparavano il Regno del vero Messia; tuttavia, è anche vero che, forse per la funzione stessa che il popolo ebraico aveva nell'economia della salvezza, il potere profetico aveva una posizione predominante. Se Mosè istituisce il sacerdozio consacrando Aaronne Gran Sacerdote, lo fa certamente in qualità di primo Profeta e Uomo di Dio; allo stesso modo, l'istituzione della regalità israelita avviene con la consacrazione di Saul e poi di Davide ad opera del profeta Samuele. Lo stesso Davide, radice della genealogia messianica, oltre che essere Re, era anche profeta, come dimostrano i suoi salmi messianici. Parlando del Messia che sarebbe dovuto nascere dalle tribù di Israele, Mosè evidenzia la sua capacità profetica che sarebbe stata simile alla Sua. Perché l'incarnazione del Messia potesse essere possibile nel popolo di Israele, furono necessari secoli e secoli di gestazione, preparazione biologica, psichica e spirituale e un intervento divino continuo operato dalla Provvidenza Divina tramite l'azione di una catena ininterrotta di profeti. Se da un punto di vista exoterico un popolo è costituito da una collettività dotata di una comunanza etnica, linguistica, geografica, culturale e storica; da un punto di vista più profondo un popolo è tale se ha una sua anima in cui si manifesta un'entità angelica come può essere quella di un principato o un arcangelo secondo la tradizione cristiana. Colui che istituisce o fonda coscientemente un popolo non è solo una persona carismatica capace di radunare attorno a sé delle persone, ma è anche capace di dotare la collettività di uno scopo, ovvero di una missione, e metterla sotto l'influsso o patronato di una realtà angelica o divina. La tradizione mosaica rivela il continuo intervento divino nella nazione israelita attraverso l'azione di un Angelo capace di ispirare e purificare il popolo e così preparare l'avvento del Messia nei versetti dell'Esodo: "Ora va', conduci il popolo dove ti ho detto. Ecco, il Mio Angelo, מלאכי malachi, andrà davanti".