L'Evoluzione del Linguaggio Umano e le Ere Zodiacali

la nascita del linguaggio articolato. Dovendo vincolarci a una data considereremo la data di $780{:}000$ anni prima dell'era corrente, ovvero indicativamente il periodo successivo all'ultima inversione magnetica dei poli magnetici terrestri.48 Comunque sia, nel suo perfezionamento definitivo, cioè quello dell'Homo sapiens, considereremo un'altra data simbolica pari a $310{:}000$ anni ovvero $12$ anni platonici completi,49 come numero significativo per un primo completo sviluppo dell'Uomo sulla Terra. Tuttavia, sebbene l'Uomo sia presente sulla Terra in possesso di un organismo perfettamente equivalente a quello attuale da almeno $300{.}000$ anni, la Storia effettiva di cui abbiamo una testimonianza organica e strutturata non oltrepassa i $5000$ anni.50

47A tale riguardo si veda Benassai, A. 1996. La dottrina delle Shemittot. Pistoia: Archeosofica.
48Non consideriamo in questo caso l'evento Laschamp. C. Laj, H. Guillou, C. Kissel, Dynamics of the Earth magnetic field in the 1075 kyr period comprising the Laschamp and Mono Lake excursions: New results from the French Chaîne des Puys in a global perspective. Earth Planet. Sci. Lett. 387, 184–197 (2014).
49Abbiamo infatti che simbolicamente $12$ anni platonici investono $25{:}920 \times 12 = 311{:}040$ anni ovvero $310{:}000$ anni.
50Curiosamente questa stima coincide con la stima fornita dalla Tradizione ebraica dei cicli delle Shemittot, cicli dell'umanità di durata di $6000$ anni a cui si aggiungono $1000$ anni di riorganizzazione. Cfr. Scholem, G. Le grandi correnti della mistica ebraica.

Le ricostruzioni che precedono questo periodo sono conosciute in modo non troppo diverso da come sono conosciute le vite anteriori di un individuo e hanno generalmente incertezze di secoli o migliaia di anni. Può darsi che ciò che sia avvenuto in un ciclo precedente dell'Umanità, i mezzi utilizzati e le vie intraprese, non siano di aiuto per lo sviluppo di questo ciclo e debbano rimanere conosciuti solo parzialmente. Per i nostri fini, possiamo considerare come inizio preparatorio del ciclo evolutivo che ha portato alla nostra civilizzazione l'intervallo di tempo avvenuto durante l'era zodiacale del Leone.

Utilizzando la stella Beta Arietis o Sheratan per la datazione delle ere zodiacali, possiamo dire che l'era zodiacale del Leone ♌, secondo le simulazioni del laboratorio della NASA Jet Propulsion Laboratory JPL DE431, avrebbe avuto inizio nel $11435$ a.C. con Regolo o Cuore del Leone a $26°48'$ dell'Acquario♒ (Fig. 6) e durata $2200$ anni. L'era del Leone ha così coinciso interamente e perfettamente con lo Younger Dryas, un breve ma intenso periodo di cambiamento climatico della Terra, inserito in un periodo di forte riscaldamento globale e di innalzamento generale del livello dei mari.51

51Lo Younger Dryas è un periodo di rapido ritorno alle condizioni glaciali avvenuto tra il Pleistocene e l'Olocene e in netto contrasto con il riscaldamento della precedente deglaciazione. Il calo repentino delle temperature raggiunse $5°-10°$C alle latitudini più alte dell'Emisfero Settentrionale. È generalmente ritenuto dalla comunità scientifica che la principale componente di tale abbassamento sia stata originata dal capovolgimento della corrente responsabile della circolazione atlantica che avrebbe alterato la circolazione termoalina.

I cambi di temperatura, a volte graduali e a volte così repentini da lasciar ipotizzare azioni catastrofiche come l'espulsione di massa coronale da parte del Sole52 oppure un impatto meteorico,53, 54 hanno portato almeno tre chiari impulsi di innalzamento dei mari55 (Fig. 7). Questi, nel corso di $4000$ anni hanno provocato un innalzamento del livello del mare di circa $120$m e un conseguente cambiamento del panorama geografico del Mediterraneo.56 Indicativamente all'inizio dell'era zodiacale del Leone troviamo il primo potente impulso d'acqua che alzò il livello dei mari di circa $13$ metri. L'enorme valle verdeggiante che univa l'Inghilterra con...

52L'interessante ipotesi di Robert Schoch pur essendo ardita e apparentemente forzata in alcuni punti non è da scartare totalmente.
53Firestone, R.B.; West, A.; Kennett, J. P.; Becker, L.; Bunch, T. E.; Revay, Z. S.; Schultz, P. H.; Belgya, T.; Kennett, D. J.; Erlandson, J. M.