Formazione Stellare e Astronomia Antica: Antares e l'Evoluzione dei Sistemi Planetari

di migliaia di anni. Il nome Antares deriva dal greco antico ἀντί-Ἄρης, che significa "rivale di Ares". Il nome si riferisce alla somiglianza della stella con il pianeta Marte a causa del suo aspetto rossastro. Nell'astronomia babilonese, Antares era conosciuta già dal II millennio a.C. come gaba gir.tab, o "il seno dello Scorpione", segnava il seno della dea Ishara, associata agli inferi, e rappresentata dalla costellazione dello Scorpione. Nell'antica Grecia, Antares era chiamata Καρδία Σκορπίου (Kardia Skorpiou), che significa "il Cuore dello Scorpione", che divenne in arabo Qalb al-'Aqrab. Rappresenta il Guardiano Reale dell'Occidente. La sua missione è quella della lotta contro il male e il suo nome di Shiloh indica la pace dopo la vittoria.

I Signori delle Porte della Nascita e dell'Uscita

La tradizione mediorientale derivata dai Caldei mediata dai Sabei e dai Naasseni ci tramanda altri gruppi di stelle importanti conosciuti come i Signori delle porte della Nascita e i Signori delle porte dell'Uscita. I Signori delle Porte della Nascita sono indicati come: • Sirio della costellazione di Boote la quale ha la missione di sottomettere i paesi alla Supremazia Divina. • Canopo della costellazione di Argo avente lo scopo di far conoscere nelle religioni la Gloria Divina. • Altair nella costellazione dell'Aquila che ha come scopo attaccare i nemici divini e difendere i suoi santuari. I Signori delle porte dell'Uscita sono invece: • Vega nella costellazione della Lira avente la missione di far comprendere la musica delle sfere. • Capella avente la missione di condurre gli esseri verso la loro prima conoscenza verso Dio. • Spica nella costellazione della Vergine avente come missione quella di esprimere la riconoscenza di tutti gli esseri per la provvigione stabilita da Dio. • Acrux Stella della Salvezza, avente come missione quella di affermare la salvezza di tutti coloro che confidano in Dio.

Fasi ed evoluzione di un sistema planetario

Ad ogni cambiamento di fase nell'evoluzione e nelle condizioni fisiche di un pianeta, di un sistema solare o di una stella, corrisponde un cambiamento di fase nella sua controparte spirituale, l'anima del sistema planetario stesso. Per questo, il processo di formazione di un sistema planetario, ha un suo valore nella comprensione dell'evoluzione spirituale dell'intero Sistema Solare. All'inizio della formazione di un Sistema Solare non esiste una divisione fra sistema planetario e stella. Ci troviamo nello stadio protostellare in cui l'intero Sistema Solare consiste in un vasto e denso involucro di gas molecolare di dimensioni variabili tra le $1{,}000 - 10{,}000$ unità astronomiche, una distanza che nel caso del nostro Sistema Solare coincide con il limite della zona interna alla Nube di Oort. In questo stadio evolutivo l'involucro protoplanetario è così denso che il suo interno è invisibile anche a lunghezze d'onda millimetriche; solo la sua struttura esterna può essere vista. Il seme fisico di una nuova stella è ottenuto da materia accretata dall'involucro che piove verso il centro sotto la spinta della gravitazione. Dopo qualche centinaio di migliaia di anni, ad un'età di $10^5$ anni, l'involucro è molto meno denso poiché la maggior parte di esso è collassato sul disco. L'uovo stellare diventa così trasparente alle lunghezze d'onda millimetriche, rivelando un disco denso di circa $1{,}000$ AU, da cui la stella continua a crescere. In questa fase si distinguono nettamente tre componenti che governano la fisica della formazione stellare: un involucro esterno, un disco di accrescimento interno, e la materia espulsa perpendicolarmente al disco. Con il passare del tempo, questa struttura a tre componenti si evolve notevolmente. L'involucro si esaurisce dopo circa un milione di anni, $10^6$ anni, lasciando una stella completamente sviluppata, un disco circumstellare massiccio e un debole getto bipolare otticamente visibile. A questo punto la stella ha già innescato la combustione dell'idrogeno ed è a tutti gli effetti una sorgente di Luce-Calore-Vita per tutto il Sistema da lei retto. Tutto il processo di contrazione ed espulsione avviene per questo fine: permettere alla stella di raggiungere quelle temperature necessarie ad accendersi e poter così iniziare la fusione dell'idrogeno che la farà entrare nella sequenza principale. Perché ciò sia possibile deve avvenire l'eiezione di una notevole parte della massa stellare, che sarà strettamente legata alla formazione dei successivi Pianeti. Noi ci troviamo d'accordo con Benassai per cui in certe condizioni iniziali la produzione dei pianeti e la formazione del sistema planetario è funzionale a permettere alla stella l'innesco della fusione dell'idrogeno ed entrare nella Sequenza Principale. Il fenomeno è in qualche modo paradossale: affinché una stella si formi, essa deve perdere massa! Una frazione significativa...