Centri di Coscienza e Astrologia Tradizionale negli Studi di Palamidessi

Una volta messo in atto questo procedimento di risveglio in modo corretto l'individuo sperimenta degli stati di coscienza che corrispondono - nella tradizione indiana - a delle divinità specifiche, ciascuna delle quali è l'espressione di una virtù del Dio Unico. Per cui al corpo fisico corrisponde un corpo metafisico, mappa dei vari stati di coscienza che è possibile sperimentare che fanno vivere i vari aspetti della Divinità personificati in singole divinità. Come nell'uomo dunque questi centri di coscienza o Chakra sono il ricettacolo individuale delle influenze di queste divinità, nella tradizione indiana il ricettacolo sopraindividuale dell'influenza di queste divinità non più viste nel loro aspetto personale ma sovrapersonale o cosmico sono i pianeti. I pianeti nella tradizione orientale venivano chiamati Grahas cioè "coppe", ricettacoli delle influenze divine che distribuiscono agli uomini a volte nell'aspetto benefico a volte nell'aspetto malefico. Nella tradizione Indiana classica c'erano tutte delle tecniche per approfittare dei momenti astrologici giusti al fine di liberare la coscienza da queste influenze demoniache tramite alcune pratiche speciali nel momento in cui gli astri erano favorevoli secondo il motto astrologico vedico che dice: "Se devi eliminare un serpente, fallo quando questo è ancora piccolo." Massima tradizionale Vedica. L'idea fondamentale era quella di aspettare il momento astrologico adatto per operare questo risveglio dei centri di forza di modo che la ruota o chakra individuale non raccogliesse per risonanza l'influsso malefico della coppa o graha cosmico, bensì quello benefico. Questo legame fra l'individuo e la stella poteva essere rafforzato nella tradizione indiana a mezzo del Samyama o flusso meditativo continuato. Tommaso Palamidessi in questo periodo scrive alcuni libri sulla dottrina dei centri di forza nello Yoga, e uno di questi è in realtà il primo libro italiano in cui la parola Yoga compare nel titolo. Anche se non tratta direttamente questo aspetto Astrologico dei centri di Forza però lo studia e dunque acquisisce informazioni. Egittologia - Alchimia Lo stesso punto di vista dello Yoga Tommaso Palamidessi lo ritroverà nella tradizione occidentale che comincia ad affascinarlo. Infatti nel mentre continua le sue pubblicazioni di Yoga e studi orientali, tuttavia comincia a studiare approfonditamente la tradizione occidentale nella quale ritrova molte delle dottrine orientali. Nel 1943, cioè circa a 28 anni, ritornato a Torino dopo la delusione di Castel Franco e nel pieno della Seconda Guerra Mondiale che stava imperversando, Tommaso Palamidessi comincia lo studio del Geroglifico grazie all'aiuto di Ernesto Scamuzzi direttore del Museo Egizio di Torino che si offre di dargli lezioni gratuite di Grammatica egiziana. Così Tommaso Palamidessi approccia lo studio della Tradizione Occidentale, entra a far parte del comitato di redazione della rivista Atanòr, la più importante rivista italiana di studi tradizionali ed ermetici dell'epoca fondata da Arturo Reghini e fatta rivivere da Umberto Gorel Porciatti, assieme all'amico Gino Testi. È in questo periodo che scrive "Alchimia come via allo Spirito". Per quanto ci riguarda in questo periodo ha modo di approfondire quella che è l'Astrologia Tradizionale che appunto avevano una tradizione assai simile a quella orientale per quanto riguarda la meditazione sulle stelle fisse. Anche nella tradizione occidentale infatti ai pianeti e alle stelle corrispondevano Enti Spirituali e precise virtù che potevano essere acquisite mediante un flusso continuo di attenzione concentrazione sull'astro: "I santi custodi della divina Astrologia [...] attendevano che Giove, il pianeta apportatore di fortuna e alta religiosità, si congiungesse alla stella Spica e che la congiunzione fosse visibile al meridiano superiore del luogo, senza chiaro di Luna e senza la presenza del Sole, condizioni astronomiche non sempre possibili. In mancanza di queste circostanze, il rito poteva essere svolto in ambiente chiuso e purificato, sopra un altare sul quale fosse disposto un quadro circolare in metallo, composto di tre dischi sottili di ferro, argento e stagno. Sopra la superficie di stagno, rivolta verso l'orante, tracciavano la figura della Vergine, il simbolo di Giove ed i sigilli della stella Spica. Tale meditazione doveva durare da tre a dodici giorni. Se tutte le condizioni venivano rispettate, si aprivano i cieli e l'Ente del Signore dava la rivelazione attesa e un'immersione nella Luce." Tradizionalmente le stelle principali tenute in considerazione per queste meditazioni dagli antichi erano quelle più importanti, ciascuna delle quali aveva un suo significato specifico che ci riporta proprio un amico di Palamidessi: Francis Rolt-Wheeler direttore della rivista Astrosophie. Le 4 Stelle RegaliRegolo: il "Cuore del Leone" come pure il Guardiano Reale del Nord. Per comprendere a coloro che esercitano il potere sulla terra che ogni potere è delegato da Dio. • Aldebaran: l'"Occhio del Toro" o anche l'"Occhio di Dio" e il Guardiano Reale d'Oriente. Per far conoscere l'integrità di tutti i decreti divini. • Fomalhaut: La "Bocca del Pesce" o l'"Astro della Trasmutazione" o Guardiano Reale del Sud. Per risvegliare il potere Divino. • Antares: Il "Cuore dello Scorpione" o "Guardiano Reale dell'Occidente". Simboleggia la Lotta contro il male e il suo nome di Shiloh indica la pace dopo la vittoria. I Signori delle Porte della NascitaSirio della costellazione di Boötes la quale ha la missione di sottomettere i paesi alla Supremazia Divina • Canopo della costellazione di Argo avente lo scopo di far conoscere nelle religioni la Gloria Divina • Altair nella costellazione dell'Aquila che ha come scopo attaccare i nemici divini e difendere i suoi santuari I Signori delle Porte dell'UscitaVega nella costellazione della Lira avente la missione di far comprendere la musica delle sfere. • Capella avente la missione di condurre gli esseri verso la loro prima conoscenza verso Dio. • Spica nella costellazione della Vergine avente come missione quella di esprimere la riconoscenza di tutti gli esseri per la provvigione stabilita da Dio. "Porta gloria, elevazione iniziatica e religiosa, ordine, integrità, sapienza arcaica. I Kabbalisti e gli Ermetisti chiamavano 'Vergine Celeste' la Luce Astrale. La mitologia la raffigura in Minerva onorata dagli Ateniesi". • Acrux o "Stella della Croce del Sud"