L'Oroscopo di Cristo di Cardano e il Divieto dell'Astrologia Giudiziaria
quello della nascita del salvatore, è quello di trovare una conferma autorevole e indubitabile alla pratica astrologica. Cardano si rende conto che le previsioni astrologiche apocalittiche e le lotte confessionali hanno incrinato il rapporto fra Chiesa Cattolica e Astrologia. L'Astrologia appare sempre più depauperata e la Chiesa Cattolica proprio in questo momento si sta riorganizzando con il Concilio di Trento e interrogando su quali posizioni intraprendere nei confronti della pratica. Per Cardano la pubblicazione dell'Oroscopo di Cristo è la soluzione al problema sull'autorità e la validità dell'Astrologia. E' la divinità stessa del Cristo che conferma il valore dell'astrologia e dell'opera di Tolomeo. Nell'oroscopo natale di Cristo si ritrovano infatti dieci segni straordinari e rarissimi che confermerebbero la straordinarietà del personaggio: E questi sono i dieci singolari e rarissimi elementi della sua genitura: dal cui concorso quasi divino è stata mostrata anticipatamente un'immagine delle sue opere, tanto mirabili, stabilite dall'ordine eterno [...] Cosa resta dunque da dire se non che Tolomeo, che forse non vide mai questa genitura, compose il suo libro, per confermare l'arte, in modo che concordasse con essa. Non capisco cosa si potrebbe dire di più stolto, o escogitare di più assurdo. Purtroppo la speranza di Cardano è mal riposta e non solo la sua pubblicazione non otterrà il risultato sperato di rifondare l'astrologia giudiziaria e avvicinarla alla Chiesa Cattolica che la dichiarera come bandita nemmeno dieci anni più tardi con la bolla precedentemente citata del Concilio di Trento, ma addirittura otterrà l'effetto opposto. Nel 1570 con la messa in atto della Controriforma infatti l'Inquisizione accusa Cardano di eresia e lo imprigiona secondo un meccanismo che certamente lo avrebbe portato a problemi molto più gravi se non ci fosse stata la provvidenziale intermediazione dell'amico Carlo Borromeo. Cardano riesce a evitare la morte con qualche mese di prigionia e un'abiura privata su alcuni punti del suo De rerum varietate. Verso la metà del XVI secolo dunque la chiesa si trovò a dover fronteggiare due fenomeni incontrollabili e originati dall'astrologia. Con la diffusione della stampa l'astrologia era diventato un fenomeno di massa che, senza controllo poteva portare a facili cambiamenti di fronte e polarizzazioni dell'opinione pubblica potenzialmente pericolose, come dimostravano l'evento del Diluvio mancato, del ritorno di Cristo e delle lotte confessionali. Dall'altra parte l'astrologia filosofica che si univa ai movimenti magici ed ermetici che in alcuni casi di intendimento apparivano in contrasto con le posizioni ecclesiastiche e potevano portare ad un allontanamento dalla vita della Chiesa. Così nel Concilio di Trento, il noto concilio svoltosi dal 1545 al 1563 per riorganizzare le sorti della Chiesa minacciata dall'insorgere della riforma protestante, la Chiesa decise di cambiare atteggiamento nei confronti dell'astrologia e delle dottrine o pratiche ad essa correlate. Con una delibera del 1563 la Chiesa sancì dunque la sua volontà nel "controllo del discorso" astrologico: I vescovi devono inoltre prestare grande attenzione che non siano né letti né posseduti libri, trattati o cataloghi di astrologia giudiziaria che osino affermare l'accadere certo di eventi futuri o situazioni casuali o azioni che dipendono dalla volontà umana. Sono invece permesse le classificazioni e le osservazioni naturali scritte a vantaggio della nautica, dell'agricoltura, della medicina. E' da specificare che la mossa di questa prima bolla sancita dal Concilio di Trento non aveva l'intenzione immediata di stroncare l'astrologia giudiziaria totalmente, quanto quella di porvi un controllo. Le pubblicazioni di astrologia giudiziaria infatti, non si interrompono con l'uscita della bolla, ma i principali autori, come ad esempio il Giuntini da Firenze, provengono dalle fila della Chiesa, assicurando così una visione ecclesiastica del discorso. La bolla viene confermata nel 1586 e successivamente in maniera definitiva nel 1631 da Urbano VIII la cui bolla, unita all'inasprimento dei controlli, alle restrizioni sulle pubblicazioni e all'eliminazione delle cattedre universitarie di astrologia, portò ad un tracollo quasi totale dell'astrologia giudiziaria. Da un punto di vista concettuale tuttavia, pur essendo a più riprese criticata, l'astrologia giudiziaria svolgeva un ruolo insostituibile nella coesione fra diverse branche del sapere e della conoscenza astronomica-astrologica. Proprio l'astrologia giudiziaria infatti manteneva unite due branche altrimenti antitetiche quali l'astrologica magico-filosofica e l'astronomia osservativa. Il conoscere l'esatta posizione dei pianeti e la redazione di accurate effemeridi e tavole di calcolo era infatti di cruciale importanza proprio per l'astrologia giudiziaria nella quale dottrine filosofiche e influissi magici erano uniti a rigidi calcoli matematici ed osservazioni celesti. Una volta avvenuto il crollo dell'astrologia giudiziaria e proibito gran parte dei discorsi nelle opere di astrologia, le due branche, fino ad allora unite dell'astrologia filosofica e dell'astronomia scientifica, si separarono in modo sempre più accentuato. Da una parte l'astrologia filosofica divenne sempre più astratta, meno operativo e sempre più improntata verso l'interiorità dell'individuo, dall'altra, viceversa l'astronomia divenne sempre più esteriorizzata, fondata su dati osservativi e sperimentali sapendo trovare in sé stessa una nuova autonomia e nuove finalità indipendenti dalle altre discipline. Lontana dalle persecuzioni dell'Inquisizione, nell'Anglicana Inghilterra infatti l'Astrologia non solo potè continuare, ma ebbe dei veri e propri "giorni felici". In cinque anni, dal 1640 al 1645, compaiono diverse centinaia di giornali a stampa di contenuto astrologico e mentre nel 1640 si contavano solo 22 nuove pubblicazioni di stampo astrologico, nel 1642 la quota saliva improvvisamente a 1966. In questo contesto il personaggio più importante e rinomato per le sue predizioni fu William Lilly, universalmente considerato il padre dell'astrologia britannica. Girolamo Cardano fu infatti il primo filosofo dopo più di un millennio a riproporre in maniera esplicita una filosofia panpsichica nei suoi De Natura e De Subtilitate. Nel suo sistema ontologico Cardano identifica ogni realtà individuale sotto tre aspetti: come parte del tutto; come unità in se stessa; come composizioni di sottoparti. Il fondamentale principio mantenente l'unità di ogni parte è identificato da Cardano come l'anima.