L'Armonia delle Sfere

Quando si parla di Armonia delle sfere ci si riferisce a una dottrina di carattere tipicamente pitagorico, ma che, probabilmente, si rifaceva a certi insegnamenti astrologici caratteristici dei sacerdoti egiziani. Di questa dottrina ci sono arrivate varie testimonianze da vari frammenti, di cui forse il più famoso è quello che riporta Porfirio in Vita Pitagorica:

"Pitagora udiva l'armonia dell'universo, cioè percepiva l'universale armonia delle sfere e degli astri muoventisi con quelle; la quale noi non udiamo, per la limitatezza della nostra natura."
Il tema è comunque sviluppato nel Timeo di Platone, un trattato che sarà estremamente importante per la speculazione medievale in particolare nella sua versione commentata da Calcidio, plausibilmente un vescovo spagnolo del III secolo d.C. il quale tradusse l'opera greca di Platone in latino aggiungendovi un lungo ed importante commentario.

Il Timeo di Platone

Per comprendere i discorsi che faremo in seguito è necessario approfondire la conoscenza di questo dialogo platonico che è cruciale per tutta la speculazione medievale. Il Timeo è lo scritto forse più pitagorico di Platone. Il trattato è un trattato cosmogonico cioè che descrive la creazione dell'Universo e la sua struttura, diviso in tre parti interconnesse: la prima tratta della costituzione dell'intelligenza cosmica, la struttura archetipica del cosmo, dell'anima del Mondo; la seconda tratta della formazione del mondo mediante i quattro elementi rappresentati dai solidi platonici: terra=cubo; aria=icosaedro, acqua=ottaedro, fuoco=tetraedro e il quinto elemento rappresentato dal dodecaedro; la terza parla della natura e della costituzione dell'uomo.

La Tetraktys e l'Armonia Musicale

L'idea fondamentale del Timeo è quello dell'Anima del Mondo costituita secondo principi musicali. Nella tradizione Pitagorica i misteri della creazione erano racchiusi dal numero 4, chiamato da Giambolico "il custode dei segreti della natura". I Pitagorici sviluppavano questo numero dalla divina Tetraktys. I rapporti armonici fondamentali derivano da questi 4 numeri: se prendiamo due corde di uguale fattura con lunghezza $1:2$ otteniamo l'intervallo di ottava (diapason); fra $2:3$ si ottiene l'intervallo di quinta (diapente); fra $3:4$ si ottiene l'intervallo di quarta (diatesseron). Queste quattro note costituiscono il tetracordo di Filolao: la tonica, la dominante e la sottodominante dell'ottavo modo musicale. Come la melodia è attratta da note particolari che ne esprimono i moti, così l'anima umana ha dei centri di attrazione analoghi.