La Separazione Storica tra Astrologia e Astronomia
che è il problema della conciliazione fra Astrologia e Libero Arbitrio. La risoluzione di questo problema e gli effetti di questo dibattito modificarono l'approccio della classe intellettuale nei confronti dell'astrologia spostandone l'attenzione dall'aspetto divinatorio verso all'aspetto filosofico e spirituale. Questo approccio all'Astrologia che potremmo definire filosofica o spirituale trovò un terreno estremamente fertile nel neoplatonismo e nelle dottrine ermetiche che, proprio in quel periodo, stavano diffondendosi nei circoli intellettuali d'Europa.
Capitolo 2: Astronomia e Astrologia
Nel corso del XVI e XVII secolo l'Astronomia passa sotto un periodo di forte rielaborazione non solo tecnica e teorica ma principalmente epistemologica. La rivoluzione scientifica porterà infatti l'Astronomia, che fino a quel momento si trova saldamente e indistintamente unita all'Astrologia, ad acquisire una propria identità separata da quella Astrologica sia nella tecnica, che nella metodologia, che nelle finalità. Fatte queste premesse uno degli anacronismi più comuni e che con maggior attenzione è necessario evitare è quello di presupporre o concepire un'antinomia o contrapposizione diretta fra Astrologia e Astronomia. Una tale contrapposizione non esiste nel corso del XV, XVI e nella prima metà del XVII per l'impossibilità sostanziale dettata dalla mancanza di una identità propria e separata dell'Astronomia da poter porre in contrapposizione all'Astrologia. L'Astronomia, prima del XVII secolo, non ha una finalità disgiunta dalle applicazioni funzionali alla nautica, all'astrologia, alla medicina e all'agricoltura. In particolare non ha una vera e propria identità che possa dunque contrapporsi all'Astrologia.
Ancora nel 1563, nel Concilio di Trento, volendo proprio distinguere l'Astrologia dall'Astronomia, si fa riferimento a quest'ultima come ad un insieme di classificazioni e osservazioni naturali prive di una finalità propria ma solo funzionali ad altre discipline.
"I vescovi devono inoltre prestare grande attenzione che non siano né letti né posseduti libri, trattati o cataloghi di astrologia giudiziaria che osino affermare l'accadere certo di eventi futuri o situazioni casuali o azioni che dipendono dalla volontà umana. Sono invece permesse le classificazioni e le osservazioni naturali scritte a vantaggio della nautica, dell'agricoltura, della medicina."
— Concilio di Trento con la delibera del 4 dicembre 1563
Viceversa nei primi anni del XVII secolo vedremo gli albori di questa separazione e vedremo come nella polemica fra Keplero e Fludd siano già presenti tutti i termini di una rivoluzione scientifica in atto se non già avvenuta. Keplero e Fludd incarnano infatti i due poli distinti di una separazione avvenuta all'interno di quella che un tempo era un'unica disciplina. Keplero, il sacerdote-astronomo, fornisce all'Astronomia una vera e propria finalità nuova: quella di diventare il banco di prova sperimentale per le sue teorie metafisiche del tutto. Alla ricerca dell'Armonia archetipica imposta dal Creatore alla Creazione, Keplero ricerca per via sperimentale, basandosi su osservazioni astronomiche sensibili, la conferma alle sue teorie e dottrine metafisiche. L'Astronomia diventa così la possibilità per l'uomo di confrontarsi con l'Infinito e di trovare una dimostrazione fisica e tangibile alle speculazioni metafisiche e intelligibili. Viceversa Fludd rintraccia nell'Astrologia una chiave per le corrispondenze animiche e spirituali dell'individuo che deve vedere in prima persona la Gloria di Dio ma con il fulgore della speculazione dell'intelletto, in una ricerca a carattere interiore, nelle profondità dell'individuo e che, come avrà a notare lo stesso Fludd, non ha alcun riscontro né interesse immediato nelle osservazioni astronomiche esteriori.
Se da un lato dunque l'Astronomia arriva ad acquisire una sua vera e propria finalità indipendente dall'Astrologia, dall'altro l'Astrologia cambia il proprio ambito di interesse spostandosi sempre di più da un aspetto di divinazione materiale relativo ad una dimensione esteriore ad un aspetto più filosofico e spirituale relativo ad una dimensione prevalentemente a carattere interiore. Questo doppio movimento coincide con due fasi fondamentali tipiche delle rivoluzioni scientifiche per cui il cambio di paradigma porta a prima trasformare in fisiche problematiche fino ad allora considerate metafisiche e dunque porta la vecchia scienza ad occuparsi di problemi nuovi, successivamente o in contemporanea le vecchie teorie non vengono abolite, ma ne viene trasformato il dominio di applicazione oppure semplicemente dimenticato o ritenuto irrilevante dalla nuova generazione.
Nella pratica il processo che porta a questo genere di rielaborazione fondamentale non è un processo lineare e facilmente riconducibile a schemi troppo rigidi, ma è un processo complesso, pieno di sfaccettature ed elementi concordi, di antinomie pacificamente conciliate negli stessi ambienti filosofici e personaggi caratteristici. Di sicuro dunque il processo non può essere pensato come il frutto di una netta discontinuità fra pensiero tradizionale rinascimentale e pensiero scientifico moderno, né tuttavia può essere pensato come un logico e naturale sviluppo di alcun fattore catalizzante culminante in personaggi che, sotto molti aspetti, possono definirsi rivoluzionari.
Per quanto riguarda l'Astrologia e l'Astronomia, in particolare, il processo che ha portato alla creazione di un'identità nuova per l'Astronomia e al cambio del dominio nello studio dell'Astrologia ricopre un posto particolare nell'ambito della rivoluzione scientifica per vari motivi. Molti dei fattori che in altri ambiti hanno causato il cambio fondamentale di paradigma fra scienza antica e scienza moderna, non appaiono qui direttamente applicabili o almeno non appaiono come determinanti. Spesso inoltre in questo ambito si è confuso la causa con l'effetto ed attribuito ad alcune innovazioni e scoperte scientifiche un ruolo epistemologico che difficilmente è possibile attribuire loro senza forzare troppo la mano. In particolare molti elementi hanno contribuito alla formazione della scienza Astronomica, ma difficilmente possono essere identificati come la causa motrice fondamentale della distinzione fra Astronomia e Astrologia e della loro conseguente scissione.
La Rivoluzione Copernicana: spesso la Rivoluzione Copernicana viene additata come una delle possibili responsabili dell'abbandono della pratica Astrologica che ha una visuale geocentrica e si era sviluppata con l'impostazione del geocentrismo tolemaico. Sebbene un'impostazione geocentrica fosse richiesta dalla pratica astrologica per calcolare la risultante degli influssi sulla terra, mentre a partire da dopo Keplero e Newton un'impostazione eliocentrica fosse richiesta per portare avanti i modelli astronomici, tuttavia solo nella cultura popolare e posteriore alla seconda metà del XVII secolo si può rintracciare un antagonismo fra eliocentrismo e geocentrismo come un antagonismo fra