```html Renaissance Astrology and Natural Magic: Pico della Mirandola and Tritemius - Key Insights from Historical Analysis

L'Astrologia Rinascimentale e la Magia Naturale: Pico della Mirandola e Tritemio

Masar, etc. • Il secondo libro evidenzia come l'incertezza delle predizioni astrologiche sia stata ammessa da tutti i più grandi rappresentanti di questa disciplina. • Nel terzo libro evidenzia come niente nel mondo fisico sia originato senza l'influenza dei cieli, ma che le divergenze individuali sono da ascrivere a cause secondarie e che comunque l'influenza dei pianeti e delle stelle è associata al loro moto e alla loro luce. • Nel quarto libro dichiara che le stelle sono gli intermediari solo fra Dio e la terra, mentre gli angeli fra Dio e l'uomo. Infine critica la possibilità di leggere dalle stelle eventi miracolosi e provenienti dalla volontà divina come la nascita di Cristo e il diluvio universale • Il quinto libro è dedicato alla teoria delle congiunzioni criticando nuovamente le teorie fino ad allora fatte sulla previsione della nascita di Cristo e del diluvio Universale. • Nel sesto libro critica i fondamenti dell'astrologia giudiziaria come la divisione nei segni dello zodiaco, nelle case e la dottrina astrologica degli aspetti. • In particolare nel libro X, capitolo 4 dichiara che le effemeridi di Mercurio e Venere sono di gran lunga inesatte. Questo sarà di ispirazione per Copernico per spingersi a formulare il proprio sistema, culminato poi nelle effemeridi Pruteniche di Reinhold. Nel titolo del libro bisogna infatti notare l'elemento "divinatrice" che è l'elemento chiave. Ficino e Pico della Mirandola erano sempre stati contrari all'astrologia giudiziaria e soprattutto agli astrologi dell'epoca che, è noto, si divertivano a schernire con una serie di invettive. Non sarebbe quindi da considerarsi un cambio improvviso o un brusco voltafaccia da parte di Pico. Il caso di Pico inoltre non è un caso isolato, vedremo Cornelius Agrippa nello stesso medesimo anno pubblica il Filosofia Occulta e il De vanitate scientiarum, segno che in questo periodo questi atteggiamenti contrastanti non possono essere facilmente catalogati come semplici processi di conversione lineare di pensiero ma visioni antitetiche coesistenti nello stesso personaggio, quanto l'espressione di un tema presente nei due da tempo e originante dalla volontà di minare alle basi quell'astrologia superstiziosa e fatalista che rendeva gli uomini passivi e inermi difronte ad un destino già scritto. Bisogna inoltre notare come all'epoca fosse pieno di notizie apocalittiche anche prima del 1525 ad esempio l'avvento della stampa aveva creato una notevole cassa di risonanza ad astrologi profeti come Lichtenberger lui vuole debellare i sette nemici della vera fede. Si può intendere che al fato non sono sottoposte se non le cose temporali e queste sono quelle che sono corporee; e però essendo l'anima razionale incorporea, non è sottoposta al fato, ma lo domina: è bensì sottoposta a provvidenza. Di qui si può intendere che al fato non sono sottoposte se non le cose temporali, e queste sono quelle che sono corporee; e però, essendo l'anima razionale incorporea, non è sottoposta al fato, anzi domina a quello, ma bene è sottoposta alla providenzia e serve a quella, il quale servire è una vera libertà perchè, se la voluntà nostra obbedisce alla legge della providenzia, è da lei guidata sapientissimamente alla consecuzione del suo desiderato fine, e ogni volta che da questa servitù si vuole liberare si fa di libera veramente serva, e fassi schiava del fato del quale prima era padrona, perchè il deviare dalla legge della providenzia non è altro che lasciare la ragione e seguire il senso e l'appetito irrazionale, el quale è sottoposto al fato per essere di natura corporeo; e però chi a lui si sottopone, molto più si fa servo di colui di cui esso è servo. Ma di questo altra volta parleremo. Giovanni Pico della Mirandola - Commento sopra una canzone d'amore di Girolamo Benivieni. Poco prima della pubblicazione delle sue Disputationes Pico muore, esattamente come era stato previsto da un pronostico fatto da tre medici astrologi fra cui il senese Lucio Bellanti. questo fu considerato dai più come una risposta alle teorie di Pico. La Nascita della Magia Naturale. Tuttavia il ruolo di Pico fu fondamentale poichè visto che il nome di Ficino e di Pico furono strettamente associati all'Ermetismo e alla nuova filosofia Ermetica. Per cui le posizioni di Pico furono fatte proprie da gran parte degli intellettuali rinascimentali creando quest'aspetto astrosofico piuttosto che astrologico. Queste idee si diffusero contribuendo notevolmente al dibattito. Tritemio e le Cause Seconde. Un personaggio estremamente importante per l'influenza che ebbe tramite i suoi discepoli sia nell'ambito della magia che dell'astrologia rinascimentale è certamente Johann Heidenberg, meglio conosciuto come l'abate Tritemio di Sponheim. Questi ebbe forti influenze su due dei più grandi esponenti del rinascimento magico europeo cioè Cornelius Agrippa e Teofrasto Paracelso che vengono tradizionalmente considerati i suoi più importanti discepoli. Johann Heidenberg, nato a Tritenheim, nel 1462, ebbe una prima parte della vita abbastanza rocambolesca, scappando regolarmente di casa per procurarsi un'istruzione e finendo per andare direttamente alla ventura nel capoluogo culturale locale di Heidelberg già all'età di quindici anni. Qui Tritemio apprese il greco e l'ebraico, come ebbe a specificare qualche anno più tardi nelle Cronache di Sponheim dove si dice debitore a un maestro ignoto che gli fece apprendere l'ebraico, a Conrad Celtis che lo introdusse al greco e a Johann Reuchlin che lo portò a maturare entrambi. A Heidelberg si formò sulle dottrine ermetiche e neoplatoniche presso un circolo di umanisti la Sodalitas litteraria Rhenana organizzata su imitazione dell'Accademia Platonica di Firenze e di cui appunto faceva parte Reuchlin, nonchè Johann Vigilius che gli rimarrà amico anche nel futuro. Proprio in questo periodo ad Heidelberg, Johann avrebbe incontrato un "Maestro" di cui non fece mai il nome e che secondo la tradizione lo avrebbe iniziato ai sacri misteri. Solo in alcune comunicazioni private avrebbe fatto cenno ad una tradizione -reale o fittizia non è dato saperlo- che da una certo Pelagius, eremita di Maiorca, sarebbe arrivata a lui tramite il passaggio di un certo

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