La Vita Quotidiana e la Cosmogonia Alchemica di Paracelso

autore che Tritemio stesso cita come importante per la sua formazione culturale [?] 5In ebraico il sistema numerico è un sistema additivo basato sulle lettere dell'alfabeto, pertanto ogni parola ha una sua piena equivalenza numerica. In questo caso la parola shemittah equivale a $354$.

XII La vita quotidiana di un alchimista

La vita di Paracelso è una summa così perfetta di genialità, contraddizioni e irrequitezza, che un'abile narratore romantico non avrebbe saputo pensare di meglio. Osannato dopo la morte e avversato in vita l'abate Lenglet du Fresnoy ne riassume perfettamente l'icona con un'aforisma: "mai uomo ebbe tanti nemici e fu tanto criticato, mai uomo ebbe tanti seguaci e fu tanto ammirato" [?,?].

Lo schema generale della vita di Paracelso è infatti abilmente sintetizzato dal suo più grande studioso contemporaneo Walter Pagel il quale la riporta in una catena tipica di eventi: Paracelso arriva. La sua fama gli procura immediatamente vasta udienza. Ottiene una guarigione là dove altri avevano fallito. Trova amici influenti e gli vengono addirittura affidate cariche e pubbliche responsabilità. Dopo un breve periodo, tuttavia, cade in disgrazia agli occhi delle autorità, dei colleghi, dei discepoli e anche di quelli che gli erano stati amici. Per evitare la prigionia o la morte è costretto a partire in segreto e improvvisamente facendosi confiscare i beni. [?]

La vita quotidiana di Paracelso è amabilmente descritta da Johannes Oporinus, suo collaboratore e discepolo, spesso schernito e beffato da Paracelso e che, dopo la morte ne fa una descrizione biografica come un uomo pieno di contraddizioni straordinarie:

Giorno e notte, in quei due anni in cui ho vissuto con lui, tanto era dedito all'ubriacchezza che non lo si sarebbe potuto vedere sobrio per più di un'ora o due [...] nondimeno proprio quando era ubriaco oltre ogni limite, ritornato a casa, soleva dettarmi qualcosa della sua filosofia ed era tutto così meravigliosamente coerente che un sobrio non avrebbe potuto fare di meglio. [?,?]

Il rapporto fra Paracelso e Oporinus era quanto mai caratteristico considerando le sveglie di soprassalto di Paracelso che fecero più volte temere Oporinus per la sua incolumità e le volte in cui il medico provava sull'assistente i suoi preparati:

Una volta con le sue decozioni, quasi arrivò a estinguere il mio spirito vitale quando, avendomi ordinato di osservare certi vapori che ascendevano nel suo alambicco e indotto ad avvicinarmi ad esso fino a toccarlo con il naso, sollevò un poco il vetro che gli stava sopra e fece in modo che quei vapori virulenti mi invadessero le narici. Io ne fui quasi soffocato, caddi nel deliquio ed ebbi bisogno che mi si gettasse addosso una non mediocre quantità d'acqua per rinvenire [?]

In materia di religione e filosofia inoltre aveva delle idee molto precise e ben formate tanto da credere, secondo le parole di Oporinus che:

Nessuno di quelli che avevano scritto intorno alle Sacre Scritture, sia antichi sia moderni, ne aveva colto il vero nucleo, essendosi tutti fermati alla scorza e superficie esterna. [...] Minacciava che un giorno avrebbe messo in riga Lutero e il Papa come già aveva fatto con Galeno e Ippocrate.

Paracelso è uno tra i più lampanti sintomi di questo mutamento alle basi dell'astrologia che la porterà a diventare sempre di più verso una astrosofia. Paracelso rigetterà in gran parte la pratica astrologica dell'epoca, non facendo nemmeno un oroscopo di astrologia giudiziaria. Eppure nel suo sistema medico e alchemico l'astrologia risulta essere una delle colonne fondamentali, sia come chiave interpretativa delle corrispondenze naturali, sia come elemento cruciale nella determinazione dei tempi di somministrazione delle sostanze.

Interessato all'arte della trasmutazione fin dalla più tenera infanzia, Paracelso, nato in Svizzera nel 1493, fu istruito prima dal padre Wilhelmus of Hohenheim che -come ebbe a dire lui stesso- "non lo abbandonò mai" e poi da quattro vescovi e un abate. L'abate in questione era appunto l'abate Tritemio di Sponheim [?]. Dal commento di quest'ultimo sulla tavola Smargdina di Ermete Trismegisto, Paracelso trasse una delle colonne portanti del suo pensiero ovvero quella della corrispondenza analogica fra microcosmo e macrocosmo e fra astronomia superiore o Astrologia e astronomia inferiore o Alchimia.

Cosmogonia Alchemica di Paracelso

Nella Cosmogonia Paracelsiana, tutto ciò che esiste deriva dalla polarizzazione di un'unica materia primitiva, chiamata da Yliaster dalla sincresi delle parole hylé ovvero materia e astrum ovvero stella. In questa materia vivevano mescolati i tre principii fondamentali o sostanze che Paracelso identifica con i termini di Zolfo, Mercurio e Sale. Il primo, lo zolfo, sta identificare tutto ciò che è infiammabile, il secondo, il mercurio, ciò che è volatile e il terzo, il sale, ciò che è fisso.

Da questa materia informe e caotica vengono separati i quattro elementi, anch'essi espressioni di forze cosmiche e non indicatori di semplici elementi materiali:

Anzitutto fu diviso l'iliastro, che sparì, dando e facendo e coordinando i quattro elementi, seme onde cresce il fusto dell'albero. L'elemento dovrà essere inquadrato secondo la sua tendenza e non secondo il suo corpo o sostanza poiché ciò che è visibile non è che l'inquadratura, e l'elemento è uno spirito che vive nelle cose come l'anima nel corpo [?]

Dall'elemento fuoco o spirito, derivano poi le qualità degli astri che sono originate dalla molteplicità di quest'unico spirito o fuoco. Questo riverbrandosi negli astri, primi raccoglitori di questo spirito, danno origine ai metalli:

Avendo poi parlato del semplice fuoco che vive e sussiste di per sé, rimane ora da parlare di un molteplice spirito o fuoco che è la causa della varietà o diversità delle creature, tale che nessuna può essere trovata esattamente uguale all'altra in ogni parte. Questo può essere visto nei metalli dove nessuno ha un altro esattamente uguale a se stesso. Il Sole produce l'Oro, la Luna un altro e largamente diverso metallo chiamato argento; Marte un altro chiamato ferro; Giove lo stagno; Venere il rame e Saturno un altro chiamato piombo, cosicché tutti questi sono diversi fra loro.