Opposizione all'Astrologia Rinascimentale: Pico della Mirandola, la Profezia del Diluvio del 1524 e Tritemio
aveva creato una notevole cassa di risonanza ad astrologi profeti come lichtenberger (p48 zambelli) lui vuole debellare i sette nemici della vera fede: Si può intendere che al fato non sono sottoposte se non le cose temporali e queste sono quelle che sono corporee; e però essendo l'anima razionale incorporea, non è sottoposta al fato, ma lo domina: è bensì sottoposta a provvidenza. Pico della Mirandola Questo è lo sforzo di Pico. Purtroppo non ebbe subito grande successo perchè poco prima della pubblicazione delle sue Disputationes Pico muore, esattamente come era stato previsto da un pronostico fatto da tre medici astrologi fra cui il senese Lucio Bellanti. questo fu considerato dai più come una risposta alle teorie di Pico.
Tuttavia poichè il nome di Pico era associato al nome di Ficino e alla Qabbalah che aveva contribuito a riprendere e Ficino a quello dell'Ermetismo le rispettive idee comunque ebbero un certo seguito fra gli intellettuali anche perchè all'epoca l'astrologia giudiziaria stava diventando un fenomeno di massa grazie alla diffusione della stampa e queste follie contribuirono a far sì che gli intellettuali prendessero le distanze da questo tipo di astrologia.
Il Diluvio del 1524
Prima dell'avvento del primo barometro di Torricelli e l'istituzione della prima rete di rilevazione metereologica ad opera di Ferdinando II dei Medici, la previsione del tempo era ricavata da varie forme di divinazione fra le quali primeggiava l'astrologia. La relazione fra cambiamenti climatici e cicli planetari era dunque assai studiato all'epoca e costituiva un'intero settore di indagine. A questo ambito, in un certo qual modo, può ascriversi l'episodio relativo al diluvio universale previsto da Johannes Stöffler nel 1499 per il 1524.
Questi fu autore di alcune effemeridi commentate che spaziavano in un intervallo di tempo dal 1499 al 1551 e che per il 1524 predicevano: [Nell'anno 1524] non avremo eclissi solari né lunari. Ma nel corso dell'anno si verificheranno alcune straordinarie configurazioni planetarie. Infatti nel mese di febbraio ci saranno venti congiunzioni, piccole, medie e grandi. Sedici di esse saranno in un segno d'acqua. Esse annunceranno cambiamenti e modificazioni e alterazioni nel mondo intero, in tutte le regioni, i regni, le province, gli stati, i ceti, per tutti gli animali terrestri e marini, e tutte le creature della Terra -cambiamenti come non ne abbiamo mai visti in tutti i secoli precedenti, come non hanno mai parlato né libri degli storici né i nostri antenati.
L'allarme si diffuse così tanto in Europa che fra il 1501 e il 1530 furono stampate circa diecimila edizioni diverse di fogli volanti con tirature che arrivavano in genere a mille copie per un totale di circa 10 milioni di fogli volanti per una popolazione di 12 milioni di abitanti. Cardano racconta di questa follia in uno dei suoi aforismi astrologici IX [Stöffler] Pensando che le stelle minacciassero un diluvio in un periodo in cui il tempo era del tutto sereno, annunciò ai mortali una grande calamità. Molti fuggirono sulle montagne. Io, però, che avevo vent'anni predissi al nostro sovrano, Francesco Sforza, che non vi era nulla da temere. In realtà era l'annuncio di una pestilenza, evento assai raro, che si verificò quell'anno nella nostra città
Anche Agostino Nifo, vedendo molti italiani che avevano iniziato a costruirsi delle barche sull'esempio di Noè, si vide costretto moralmente a smentire la profezia del Diluvio con un libro che comunque non rassenerò il popolo. Sullo stesso stile si deve ascrivere la profezia del noto matematico Michael Stifel che nel 1532 predisse nel suo Libretto che il Cristo sarebbe tornato il "19 ottobre del 1533 alle ore 8 del mattino".
Tritemio e le Cause Seconde
Un personaggio estremamente importante per l'influenza che ebbe tramite i suoi discepoli sia nell'ambito della magia che dell'astrologia rinascimentale è certamente Johann Heidenberg, meglio conosciuto come l'abate Tritemio di Sponheim. Questo raccolse nel suo convento tutti le conoscenze cabalistiche e astrologiche che c'erano allora in circolazione dando il via a due nuovi filoni fondamentali dell'astrologia rispecchiati da i due più famosi discepoli: la prima è l'Astrologia Alchemica usata e sintetizzata da Paracelso; la seconda è l'Astrologia Cabalistica usata e rappresentata dall'Agrippa.
Johann Heidenberg, nato a Tritenheim, nel 1462, ebbe una prima parte della vita abbastanza rocambolesca, scappando regolarmente di casa per procurarsi un'istruzione e finendo per andare direttamente alla ventura nel capoluogo culturale locale di Hiedelberg già all'età di quindici anni. Qui Tritemio apprese il greco e l'ebraico, come ebbe a specificare qualche anno più tardi nelle Cronache di Sponheim dove si dice debitore a un maestro ignoto che gli fece apprendere l'ebraico, a Conrad Celtis che lo introdusse al greco e a Johann Reuchlin che lo portò a maturare entrambi.
A Heidelberg si formò sulle dottrine ermetiche e neoplatoniche presso un circolo di umanisti la Sodalitas litteraria Rhenana organizzata su imitazione dell'Accademia Platonica di Firenze e di cui appunto faceva parte Reuchlin, nonchè Johann Vigilius che gli rimarrà amico anche nel futuro. Proprio in questo periodo ad Heidelberg, Johann avrebbe incontrato un "Maestro" di cui non fece mai il nome e che secondo la tradizione lo avrebbe iniziato ai sacri misteri.
Di ritorno verso casa della madre da Heidelberg nel febbraio del 1482, Johann assieme ad un anonimo amico furono sorpresi da una tempesta di neve nei pressi di Bockneau che li costrinse a fare ritorno presso il monastero benedettino di st.Martin di Sponheim. Qui Johann, interpretando la tempesta di neve come un segno divino prese i voti un'anno più tardi. Poco tempo dopo, neanche un'anno più tardi, il vecchio Abate morì lasciando a capo dell'abbazia e di duecento monaci il giovane Johann. Questo, avente una innata passione per lo studio e la bibliofilia costituì una grande biblioteca radunante più di duemila volumi in varie lingue, dal Greco, all'Ebraico al Latino. Non si può enfatizzare abbastanza la passione per lo studio che caratterizzò l'abate Tritemio, il quale riunì nella sua abbazia libri di ogni genere.