I Simboli Cardiaci

Daniele Corradetti
4 Giugno 2011

1. INTRODUZIONE

Il simbolismo cardiaco è un simbolismo molto articolato e complesso perchè il cuore nell'antichità era considerato l'organo fisico e metafisico più importante, quello a cui corrispondeva il centro di gravità dell'anima. Per capirci il cervello è sempre stato messo in relazione ai pensieri, ma i pensieri cambiano ogni giorno, oggi pensiamo questo domani pensiamo quest'altro, oggi proviamo questa emozione domani un'altra oggi sappiamo qualcosa domani sappiamo qualcos'altro eppure noi ci sentiamo sempre noi stessi cioè una unità. Questa unità nell'antichità cioè quella realtà metafisica che ci fa sentire una unità e coordina tutti i nostri pensieri emozioni etc... in un unica unità ordinata è quella che gli antichi chiamavano anima ed il cui centro di gravità era in relazione al sangue e in particolare al cuore.

Il cuore fisico dunque era considerato dagli antichi come il punto sensibile in corrispondenza del quale si trovava il punto e nucleo interiore più importante dell'individuo. Per questo gli antichi avrebbero molto più facilmente acconsentito a un trapianto di cervello piuttosto che di cuore tanto che nell'Antico Egitto nel processo di imbalsamazione il cervello era la prima cosa a sparire mentre il cuore l'ultima.

Quindi chiaramente il cuore, corrispondendo al centro o nucleo fondamentale dell'individuo è stato il centro non solo di un vasto simbolismo ma anche degli interventi ascetici e mistici per operare una trasmutazione interiore. Per ciò il simbolismo cardiaco è incredibilmente vasto e profondo perchè:

  • va a toccare la costituzione profonda e intima dell'uomo animico e metafisico (Conoscenza di sè stessi)
  • va a toccare le realtà presenti in questo fondo dell'anima umana, dove la luce umana è in contatto e unita con quella che le tradizioni mistiche chiamano Luce Divina o Luce Interiore (esperienza mistica del Divino)
  • in certe occasioni speciali non è solo il luogo dell'incontro con il Divino ma anche il luogo del passaggio dell'Uomo in Dio e viceversa (Alleanza o esperienza misterica del Graal)

2. SANGUE

per capire i principali aspetti del simbolismo cardiaco e delle esperienze mistiche ad esso collegate è necessario trattare prima di tutto del sangue

Prima espressione fisica dell'anima individuale

Il sangue infatti nell'antichità aveva un ruolo particolare. Se infatti analizziamo il corpo umano esso sembra essere strutturato principalmente come un contenitore del sangue. Costruito per contenere il sangue, per purificarlo per nutrirlo etc... e nell'antichità veniva considerato come il collante fra tutti gli organi del corpo umano. Il sangue porta nutrimento a tutti gli organi, accoglie le loro impressione ed è una specie di collante mantenendo l'unità del corpo.

La sua funzione era simile a quella metafisica operata dall'anima che è ciò che nell'interiorità dell'individuo organizza, coordina e mantiene l'unità di tutte le impressioni e stati interiori dando loro una unità tale da permetterci di vivere come individui. Per essere più chiari nella mentalità degli antichi le percezioni che noi riceviamo si susseguirebbero senza direzione e senza scopo se non ci fosse una realtà individuale che lega le impressioni passate alle impressioni future dando loro un senso e una unità complessiva. Senza l'anima saremmo come uno specchio sul quale la vita esterna si riflette ma non viene colta e rielaborata in modo personale.

Il sangue era perciò visto come l'elemento fisico che assicurava l'unità del corpo come l'anima l'unità dell'individuo e veniva considerato come la prima manifestazione dell'anima umana.

Ponte fra la vita interiore e psichica e la vita esteriore sensibile

Non solo, ma era anche considerato il ponte fra la vita esteriore sensibile e la vita interiore e psichica. Essendo la prima manifestazione dell'anima le impressioni sensibili ricevute dai sensi e dal cervello venivano assimilate e percepite nel sangue prima di essere poi trasmesse all'anima (es.: "Si sentì gelare il sangue") e viceversa le impressioni interiori (come vedremo quando parleremo della mistica cardiaca) avevano per gli antichi una azione sul sangue modificandolo e dal sangue questa azione si ripercuoteva persino sul corpo fisico.

Strumento magnetico per eccellenza

Poichè il sangue era capace di diventare il ricettacolo dell'anima umana e fare da ponte fra il mondo invisibile o psichico e quello sensibile o fisico, il sangue era considerato anche come l'elemento perfetto per ricevere le impressioni e le azioni soprasensibili e condensarle per trasmetterle o trasferirle o legarle a qualcosa o qualcuno.

Questo ad esempio era tipico delle religioni dell'antichità che tipicamente svolgevano dei sacrifici animali (ad esempio gli ebrei con il capro, oppure nei misteri di mitra uccidevano un toro, etc...) perchè approfittavano delle forze che si liberavano al momento della morte dell'animale per imprimere nel suo sangue la forza della divinità che il sacerdote aveva evocato la quale rimaneva magnetizzata nel sangue dell'animale che poi veniva dato da bere ai fedeli per trasmettere la forza del nume evocato. Con il cristianesimo, come vedremo questo discorso cambia radicalmente.

Veicolo di trasmissione ereditaria

A questo va aggiunto che proprio queste proprietà magnetiche del sangue ne facevano il veicolo di trasmissione ereditaria per eccellenza, cioè secondo gli antichi la vita e la coscienza della famiglia era in un qualche modo percepibile nel sangue, come se con il sangue si trasmettesse una tipologia di coscienza e di memoria meno individuale e più familiare collettiva. La famiglia si perpetuava con la trasmissione del sangue e nelle origini di sangue si trovava l'origine dell'individuo.

Questo era il motivo fondamentale della trasmissione del titolo nobiliare di padre in figlio, perchè si riteneva che originariamente il Re avesse una investitura divina e dunque poichè nel sangue era percepibile la coscienza familiare dell'intera stirpe allora il discendente del Re aveva anche lui, anche se a livello latente questa saldatura e investitura divina presente nel sangue o meglio nella coscienza del sangue.

Nel sangue dunque si trovavano le origini dell'individuo non solo biologiche ma anche animiche al punto che tornando indietro in questa coscienza del sangue l'Uomo sarebbe arrivato alla coscienza di sè nello stato primordiale cioè prima della caduta Adamica.