Misteri Antichi e Iniziazione Spirituale: Dal Labirinto alla Y Pitagorica

Nel Labirinto ad esempio Teseo deve vincere il Minotauro per raggiungere il centro del Labirinto che rappresenta il luogo in cui si trova la presenza divina che si diffonde in tutto l'Universo, cioè il Centro del Mondo. Lo stesso discorso vale per la Caverna che separa, isola dal mondo esterno, diventa il simbolo della morte al mondo profano per poter essere iniziato al mondo sacro. All'interno della Caverna, nascosto dal mondo profano, si trova l'Occhio del Mondo, il Sole, il passaggio che a volte si apre e a volte si chiude e che permette la fuoriuscita dalla ruota dell'Esistenza. La Caverna del cuore secondo il Bhagavad Gita. Allo stesso tempo il discorso fa anche riferimento a un evento e un'esperienza particolare. Essenzialmente a un'esperienza che può essere vissuta in vari modi e con varie tecniche e che porta a provocare un'esperienza in cui l'individuo diventa partecipe dell'immanenza divina nel Cosmo, cioè del modo in cui Dio trasmette la vita all'Universo. Per capire meglio questo discorso bisogna rifarci a quello che dice lo stesso Yama o Signore della Morte al suo discepolo Nachiketas nel Katha Upanishad su come agire per sfuggire alla ruota dell'esistenza del Samsara: Ascoltami e comprendi, o Nachiketas, Io conosco il Fuoco che conduce in cielo. Conosco il fuoco per la realizzazione celeste e che è il supporto dell'Universo e che è locato nella caverna del cuore [...] I conoscitori di Brahma e coloro che sanno accendere i cinque fuochi propiziare il triplice fuoco di Nachiketa, i due che raccolgono i risultati delle giuste preghiere entrano con il corpo nella più segreta caverna del cuore, la casa suprema di Brahma. Che ci sia dischiusa la conoscenza del Fuoco di Nachiketa che è il ponte del sacrificio, come pure l'immortale Brahma, senza paura, come le altre terre per coloro che sono desiderosi di attraversare l'oceano del samsara (dell'esistenza). Conosci lo Spirito come signore del carro; conosci il corpo come il carro; conosci l'intelletto come cavaliere del carro, conosci la mente come regina del carro. Katha Upanishad Qui Yama, il Signore della morte e Guardiano della ruota dell'esistenza, fa riferimento a un'esperienza di carattere spirituale tipica dell'ASCESI MISTICA E DELLA MEDITAZIONE SUL CUORE, trattata abbondantemente in questo quaderno che però in alcune situazioni, quando l'Occhio del Mondo è aperto può essere portata al punto di permettere all'Uomo di uscire dalla ruota dell'Esistenza e accedere ai mondi trascendenti. Bisogna quindi disgiungere le due cose e due realizzazioni diverse, un conto è un'esperienza di risveglio in cui l'Uomo si trova al centro del Cosmo, cosciente della vita divina che tramite lui fluisce in lui, nel suo corpo che è l'Universo. Questa è una esperienza mistica sempre realizzabile per l'Uomo e fa riferimento propriamente alla caverna del cuore che conduce al Centro del Mondo o Centro del Cosmo. È un tipo di esperienza mistica che può essere provocata secondo certe tecniche e seguendo certe dottrine che vengono ampiamente spiegate nel quaderno. In questo stato l'Uomo diventa cosciente dell'azione e della vita divina nel Cosmo, non per quello che Dio è in sé, ma per come si manifesta nel Cosmo. In certi periodi particolari, secondo precisi cicli cosmici ecco che invece è possibile andare oltre questo stato e accedere a quelli che sono i Misteri Maggiori e trattano l'approccio ai mondi trascendenti, al traghettamento fuori dal cosmo di cui parla Yama. Simbolo della Porta, Giano Bifronte e l'Iniziazione Il nome stesso di Yama deriva da una radice indoeuropea ya che vuol dire passaggio e da cui deriva anche il termine latino janua cioè porta e Janus cioè Giano Bifronte la divinità latina, signore dei tempi e delle trasformazioni. Secondo Rufo, Giano è colui che plasma e governa ogni cosa e unì circondandole con il cielo l'essenza dell'acqua e della terra, pesante e tendente a scendere in basso, e quella del fuoco e dell'aria, leggera e tendente a sfuggire verso l'alto, e che fu l'immane forza del cielo a tenere legate le due forze contrastanti. il mondo va sempre, muovendosi in cerchio e partendo da sé stesso a sé stesso ritorna Saturnalia Macrobio Giano rappresenta l'Iniziatore, colui che tiene le chiavi per aprire e chiudere l'Occhio del Mondo, il custode e protettore della porta dell'Iniziazione. È lui che stabilisce quando è il tempo perché questo passaggio sia aperto per l'uomo oppure chiuso, quando cioè è possibile per l'uomo partecipare della vita divina oppure no. Misteri Maggiori e Minori e le Porte Solstiziali In molte raffigurazioni tiene in mano due chiavi, una d'argento e una d'oro in relazione a quelli che venivano chiamati i Misteri Minori e Maggiori. Originariamente i Misteri minori dovevano portare l'Uomo al risveglio dell'Io quale spirito Cosmico, mentre i Misteri Maggiori erano in relazione alla sperimentazione degli stati trascendenti o divini. Simbolicamente questi misteri venivano celebrati al transito del Sole al Solstizio d'Estate, a zero gradi del Cancro per i Misteri Minori, punto che veniva anche chiamato porta degli Uomini, mentre i Misteri Maggiori erano celebrati tradizionalmente per il passaggio del Sole al Solstizio di Inverno ovvero quando il sole transitava per lo zero gradi del Capricorno, punto Zodiacale chiamato Porta degli Dei. Simbolo della Y pitagorica Trattare questi Misteri ci richiederebbe molto tempo e chiaramente non è luogo, chi fosse interessato può comunque trovarne una trattazione esaustiva in questo quaderno sui misteri minori e maggiori, ma quello che ci preme evidenziare è che lo scopo di questi misteri principalmente era quello di vincere la morte guadagnando una continuità di coscienza non solo nello stato di veglia ma anche nello stato dopo la morte. Questo risultato che era simboleggiato dalla lettera Y simbolo del grado dei Venerabili dei Pitagorici e la realizzazione avveniva appunto mediante dei misteri che miravano a precorrere lo stato di morte tramite delle tecniche che portavano lo sperimentatore in uno stato di morte apparente. Una volta addormentato e messo in stato catalettico il corpo, la coscienza dovendo rimanere sveglia sperimentava gli stati della diabasi.