Cosmogonie Antiche e Coscienza Universale
che è quello più importante cioè il fatto di concepire l'Universo come un unico essere vivente inscindibile e inseparabile. Prendiamo ad esempio i Veda In Principio non vi era Essere né Non Essere [...] Non vi era morte allora, non ancora immortalità di notte e giorno non vi era alcun segno L'Uno respirava senza respiro per impulso proprio. Oltre a quello non vi era assolutamente null'altro. Tenebra vi era, tutto avvolto da tenebra, e tutto era Acqua indifferenziata. In questo caso l'Uno che respirava di respiro proprio è la DIVINITÀ NASCOSTA nel vuoto. Mentre tutto l'Universo è rappresentato come Acqua Indifferenziata. Questa Acqua indifferenziata è la coscienza, la coscienza del Cosmo di cui noi facciamo parte. Secondo queste dottrine le nostre coscienze individuali sono come bottiglie in questo mare che hanno isolato una parte di questa acqua creando così l'impressione di averla isolata dal resto. Tutto era tenebra e Acqua indifferenziata. Questa Cosmogonia ricorda da vicino quella della Bibbia: e la terra era informe e vuota e la tenebra velava il volto dell'abisso. E lo spirito di Dio librava sul volto delle acque E Dio disse: "sia luce" ed fu luce. Genesi Anche qui l'Universo è un tutt'uno in cui tutto vive in uno stato di mescolanza e oscurità e che viene portato all'essere dalla parola Divina. che fa sorgere in questo tutt'uno indifferenziato come delle forze spirituali a sua immagine. Come nella cosmogonia ebraica anche nella cosmogonia Veda l'Universo nasce dal potere della parola. Eravamo rimasti alle acque indifferenziate cioè la coscienza Universale che spesso è rappresentata come un Uovo Cosmico che contiene potenzialmente tutte le idee e manifestazioni che viene specializzato e reso manifesto da Brahma (che ancora in questa fase rappresenta Iddio Trascendente) mediante la parola forza AUM. Quando le Acque potenti giunsero portando con sè l'Uovo Cosmico o Germe Universale, da cui scaturì il Fuoco, allora venne in essere l'Unico Spirito Rg. Veda Questo è importante nell'atto della creazione il Verbo Creatore nomina dei Poteri Divini che si specchiano in questa coscienza cosmica e danno origine a delle forze di carattere spirituali che poi saranno quelle da risvegliare con il potere dei simboli. Questa è la descrizione della creazione, ma è una creazione puramente spirituale: qui c'è tutto c'è il Sole, ma il sole come forza e fonte di vita, la Luna come forza generativa e ricettiva, marte la forza guerriera, Giove la virtù sacerdotale etc.. i pianeti la terra il mare, l'Uomo, ma non come oggetti fisici e materiali, semplicemente come forze spirituali. La creazione materiale come noi la percepiamo viene dopo è solo una rielaborazione simbolica della coscienza, quello che esiste sono queste forze spirituali. Lo stesso concetto si ritrova nel Tao Te Ching. Il Dio Creatore e trascendente, innominabile perchè fuori dall'Universo e da ogni manifestazione, mistero in se stesso, si da un Nome e così facendo si crea in un qualcosa di altro cioè crea l'Uomo dal nulla. Con il potere della sua parola, nominando i suoi propri poteri, potenze e qualità, da vita a tutto ciò che esiste, Il Sole, la Luna, i pianeti, gli animali le piante, etc... che altro non sono che polarizzazioni e specificazioni di quest'unica coscienza Universale. Il Tao che può essere nominato non è l'eterno Tao Il Nome che può essere nominato non è l'eterno Nome l'Impronunciabile è eternamente reale Nominarlo è l'origine delle cose Libero da desiderio, realizzi il mistero. Preso da desiderio, vedi le manifestazioni. Eppure mistero e manifestazioni hanno la stessa origine. Questa origine è chiamata abisso. Abisso nell'abisso. Porta di ogni comprensione. Tao te Ching L'ultima citazione del Tao Te Ching è interessante perchè introduce due diverse condizioni di coscienza con cui questo stesso Universo viene vissuto e dunque due distinte tipologie di simbolismo che appunto saranno quelle che vedremo oggi. Libero da desiderio, realizzi il mistero. Preso da desiderio, vedi le manifestazioni. Eppure mistero e manifestazioni hanno la stessa origine. Questo permette di introdurre due tipologie di coscienza individuale: la prima quella di colui che si è liberato (in questo caso il Tao Te Ching dice dal desiderio ma come vedremo il concetto verrà ampliato da altre tradizioni) e per cui è capace di cogliere il mistero dell'Universo e per cui il Cosmo è un Tempio in cui celebrare la Gloria Divina per mezzo delle potenze della sua coscienza a immagine delle potenze divine; per la seconda, per la coscienza presa da desiderio, il Cosmo è una Prigione un Eterno Divenire il cui simbolo in occidente è rappresentato dall'Uroboros e in oriente dalla Ruota Cosmica. Per la Coscienza individuale dunque il Cosmo è un Tempio per il sapiente è una Prigione per l'ignorante (di Dio) e l'addormentato che rimane prigioniero del mondo fenomenico rappresentato appunto dall'Uroboros. Per l'individuo che non ha la Gnosi, cioè la conoscenza di Dio, il mondo è una prigione senza confini nella quale l'individuo è in viaggio senza poter uscire. Il viaggio in ultima analisi è sempre un viaggio all'interno della propria coscienza alla ricerca di un qualche evento che possa permettere all'individuo di cambiare prospettiva di liberarlo da i vincoli psichici che lo imprigionano. Gli scenari di questo viaggio sono tanti e sono tutti il simbolo dell'inconscio dell'individuo: la foresta notturna in cui vivono le belve e gli animali come ad esempio il lupo che è il simbolo della superbia, oppure la lince il simbolo della lussuria, il cinghiale che è la brama, l'orso cioè in questo caso la forza bruta. Il mare profondo popolato da mostri non ben identificati come il Leviatano, la Balena e tutti i mostri che popolano l'inconscio nel quale l'individuo è un naufrago che sta affogando. Il labirinto che rappresenta l'intero viaggio nel mondo fenomenico per vincere il Minotauro.