La Ruota del Samsara e il Mondo Nirvanico nel Buddhismo Tibetano

favore del prossimo. (serpente) la superbia e l'egoismo porta all'ignoranza del prossimo e quindi all'ignoranza di Dio, e quindi al perdere la scala dei veri valori spirituali quindi alla brama (maiale) ecco quindi la brama e l'avidità che è dettata dall'impulso cercare di soddisfare materialmente un desiderio che però non può essere soddisfatto con le realtà di questo mondo. Il Sonno ad esempio nella tradizione Buddhista è associato all'ignoranza perchè è l'ignoranza di sè stessi e di Dio che porta le coscienze a soprassedere sui propri bisogni spirituali e trascinarsi nel trascorrere del tempo. Il sonno corrisponde a una perdita di coscienza di sè. Fuori dalla ruota, in un aspetto trascendente però nella rappresentazione c'è una rappresentazione dello Spirito del Buddha che cerca di aiutare le coscienze ad uscire e che è sempre comunque presente all'interno di ogni mondo. Cioè c'è sempre un modo un influsso, la possibilità di uscire da questa ruota dell'esistenza fenomenica compatibilmente con l'azione che la coscienza è disposta a compiere. Essa infatti deve vincere le tre infezioni della coscienza ed affermare le tre virtù opposte che gli permetteranno di uscire dal mondo fenomenico. la Brama con il Distacco in conformità alla Onni-Potenza Divina l'Ignoranza con la Saggezza in conformità all' Onni-Sapienza l'Odio con l' Amore di Dio e l'Amore del Prossimo Ecco ad esempio che con il distacco, non essendoci più la Brama verso la vita (chiaramente una brama fisiologica e biologica radicata nel corpo e normalmente inconscia) non vi è più la Paura della morte e dunque non vi è più il Dolore fisico che altro non è la sensazione di paura trasmessa dal corpo umano alla coscienza dell'uomo per richiamarne l'attenzione su un pericolo biologico. Non esistendo più l'Odio la coscienza umana si ritrova riunita al centro dell'Universo e non esistendo più Ignoranza si ritrova sveglia. Per arrivare a tanto, ad un lavoro così profondo nella coscienza di ogni individuo sono certamente necessari dei metodi e un'azione costante atta a superare le barriere e gli ostacoli che si frappongono alla coscienza. MONDO NIRVANICO: IL DETENTORE DEL DIAMANTE - FOLGORE Il passaggio, l'uscita dell'Io dal mondo fenomenico rappresentato dal Bhavachakra arriva nell'uomo grazie al potere di una specifica Iniziazione capace di mettere in contatto l'Uomo con un altro Regno, il Regno Nirvanico. Il mistero di questa iniziazione viene proprio rivelato da Yama il guardiano della soglia. Quindi è importante capire che nella tradizione Buddhista tibetana, almeno in certe correnti, il mondo Nirvanico è completamente separato dal mondo fenomenico e solo l'Iniziazione può mettere in contatto con esso. A questa però l'Iniziato deve aggiungere l'abbandono e il rifiuto del mondo fenomenico al fine di penetrare nel mondo Nirvanico. La prima operazione da fare in ogni caso infatti era una profonda meditazione sul nulla che doveva pulire la mente dell'Iniziato che si concentrava sulle seguenti parole "la mia essenza adamantina è la conoscenza del Vuoto" fin tanto da poter annullare il pensiero. A conferma di ciò, affinchè nel mondo samsarico possa manifestarsi e stabilirsi un contatto con il mondo nirvanico è necessario isolare in modo deciso e inattaccabile un luogo di modo tale da poterlo esorcizzare e renderlo puro affinchè sia possibile la discesa oàvahana della presenza divina. Per separare questo regno dal regno samsarico nel Mandala sono rappresentati 4 cerchi esterni: Il Cerchio della Montagna di Fuoco: è il primo cerchio che impedisce l'accesso al mandala. Questa è una barriera di fuoco impenetrabile che secondo la gnosi tantrica rappresenta la Saggezza Purificatrice che brucia e rimuove l'ignoranza; La Cintura di Diamante: è il secondo cerchio. Il diamante è il simbolo della consapevolezza suprema, l'illuminazione, la coscienza essenziale che una volta conquistata è immutabile come il diamante; Il Cerchio degli 8 Cimiteri: è un cerchio assolutamente necessario per i mandala dedicate alle divinità irate e che invece altre volte può mancare che rappresenta li 8 luoghi della coscienza disintegrata o perduta e rappresentano la Gnosi o conoscenza infetta, e che sono sintetizzati da 8 germi infetti che sono i 5 sensi, il germe del pensiero, il veleno delle formazioni karmiche e infine la base di ogni rinascita. Questo cerchio serve per affrancare l'Iniziato da questi veleni che devono essere dimenticati e espulsi da colui che entra nel mandala (specialmente nell'evocazione di una divinità infuriata). I nomi degli otto cimiteri sono Candogra ('terribile e spaventoso'), Gahvara ('Abisso Impenetrabile'), Jvalakulakaranka ('Teschio Fiammeggiante' ), Vibhisana ('Il Terrifico'), Laksmyarama ('Il Giardino di Laksmi'), Ghorandhakara ('Oscurità Spaventosa'), Kilakilarava ('Urla di Gioia') e Attattahasa ('Risata Chiassosa'). E' importante l'espulsione di questi veleni prima dell'evocazione delle divinità irate perchè le divinità irate appaiono tali solo per coloro i quali le percepiscono come forze estranee cioè che non hanno raggiunto la reintegrazione e quindi per chi non sì è liberato e purificato dai veleni. Per colui che si è affrancato da queste forze le divinità anche se irate sono solo benigne e gli conferiscono un potere realizzativo e protettivo; infine abbiamo il Cerchio di Loto che simboleggia la rinascita spirituale. Il Loto simboleggia la coscienza che si è affrancata dal mondo come il loto che esce dalla palude del karma e sboccia sopra le acque sotto la luce della divinità. Ecco che dopo questi quattro cerchi o separazioni fondamentali, si conclude la sfera protettiva o raksacakra del mandala e si arriva al mandala vero e proprio: il Palazzo in cui si trovano le divinità. In questo contenuto del fiore di loto i mandala si distinguono fra di loro a seconda del tipo di divinità a cui sono dedicati. Comunque sia tutti i mandala hanno più o meno una struttura simile basata sulla dottrina fondamentale del Buddhismo tibetano con piccole variazioni. Per quanto ci riguarda noi descriveremo principalmente il mandala del Detentore del Diamante che in un qualche modo è emblematico degli altri. Infatti generalmente la struttura è simile e ciò che varia è la divinità centrale che è quella a cui è dedicato il mandala e quella con cui si