da isolare uno spazio del mondo fenomenico e farne un luogo in risonanza e in cui si può manifestare il mondo nirvanico. Per fare questo, per realizzare questa unione fra il mondo samsarico delle forme, dei segni e il mondo nirvanico degli Esseri e delle Potenze, i buddhisti tibetani si sono appoggiati alla simbolurgia ovvero all'uso e all'azione dei simboli. Il simbolo è un segno, un grafico fatto ad arte in modo da essere in risonanza con una precisa realtà del mondo spirituale. Il mandala è come se fosse uno squarcio, una finestra dalla quale il regno nirvanico per la legge di risonanza può agire sull'individuo e trasformarlo a tal punto che alla fine questo individuo non appartiene più al mondo samsarico e quindi viene liberato dalla sua condizione. Tutte le immagini che si trovano all'interno dei mandala non sono rappresentazioni storiche o dottrinali, ma simboleggiano degli stati di coscienza delle qualità o virtù divine che devono essere assimilate dalla coscienza di colui che svolge il particolare rito ad esso associato. Questi mandala potevano essere disegnati, visualizzati, interiorizzati o persino in certi casi costruiti, ma lo scopo rimaneva sempre lo stesso. Generare nella coscienza di chi operava un dinamismo, far scattare e innescare un meccanismo psichico per risvegliare questa coscienza al fine di unirsi e innestarsi nelle Intelligenze o Potenze Divine rappresentate. Quindi questi mandala sono dei veri e propri templi, rappresentazioni di un Regno Celeste che è contemporaneamente una realtà trascendente fuori dall'uomo e un insieme di realtà e potenze spirituali che vivono all'interno dell'Uomo. Vedremo poi più nel dettaglio vari aspetti ed elementi importanti di questo processo man mano che analizzeremo il simbolismo dei vari mandala nonché il rituale di consacrazione di alcuni di questi. Tuttavia è fondamentale mantenere fermo questi punti: Esiste un piano Archetipico o Divino chiamato piano NIRVANICO che è in analogia al piano fenomenico o SAMSARICO che ne è un suo riflesso intorbidito. Il rapporto permanente fra i due viene espresso e realizzato mediante la SIMBOLURGIA quindi affidandosi al potere dei simboli i quali permettono una comunicazione fra questi due mondi mediante la proprietà tipica dei simboli di avere una espressione formale e un contenuto spirituale o persino divino.
MONDO SAMSARICO: IL BHAVACHAKRA
I mandala dunque sono delle rappresentazioni del mondo nirvanico, archetipico o Divino, delle sue potenze, dei suoi abitanti, etc... Per capire però i simboli di questo mondo prima di tutto bisogna capire la concezione che avevano i buddhisti tibetani del mondo samsarico o ordinario, di modo da poter comprendere meglio gli elementi fondamentali da rimuovere o guarire per potersi liberare e accedere al Regno Celeste. Il termine Samsàra vuol dire che ruota interamente e l'idea che sta dietro a questo termine è quella di un Cosmo che è un unico essere vivente in continuo mutamento e rotazione dal quale nulla può uscire e nel quale tutto è impermanente, nulla e fermo e perciò subisce fasi alterne di fortuna alternate a fasi di disgrazia. Questo stato della coscienza imprigionata dal divenire fenomenico fu intuita da Buddha il quale secondo la tradizione la sintetizzò in un disegno rappresentante la Ruota Infuocata dell'Esistenza, il Bhavachakra. Precisiamo che questa rappresentazione non è un mandala rituale in quanto non rappresenta il mondo o Regno Celeste bensì il regno terrestre o samsarico sebbene in uno schema essenziale. Nella rappresentazione che qui vedete la coscienza è prigioniera in questa ruota continua tenuta ferma da Yama, il Signore della Morte anche considerato Guardiano della Soglia, che custodisce la ruota dell'esistenza e del mondo fenomenico con le sue fauci. Come vedete gli occhi non hanno palpebre perché è sempre sveglio e pieno di fuoco perché sempre attivo nel trasformare le coscienze e farle passare da uno stato all'altro dell'esistenza che, in questo caso viene classificato in sei stati fondamentali dell'esistenza: il regno degli Dei, il regno degli uomini, il regno degli animali, il regno infernale, il regno dei fantasmi affamati, il regno dei demoni titanici. Ciascuno di questi regni è prigioniero dell'illusione. Ad esempio anche il regno degli Dei sono illusi perché credono di trovare una soddisfazione ai loro desideri all'interno del Cosmo. In ciascuno di questi regni è presente un Buddha che cerca di aiutare le coscienze ad uscire dalla ruota. Il moto delle coscienze all'interno della ruota può essere un moto ascendente o discendente secondo un flusso o riflusso universale, secondo i due canali bianco e nero della ruota della vita. Il bianco ascendente o via della mano destra e il nero discendente associato alla via della mano sinistra. All'interno si trovano quelli che sono chiamati i tre veleni che infettano la coscienza, la legano alla ruota e la muovono essendo i tre volgitori della ruota. Questi sono rappresentati dal gallo, il serpente e il maiale ovvero il gallo cioè l'attaccamento o brama; il serpente cioè la superbia o egoismo; e il maiale cioè l'ignoranza. Queste tre malattie dell'inconscio, o i 3 abissi come li chiama il libro tibetano dei morti, sono la causa di tutti i problemi dell'Uomo: il Dolore è una percezione che abbiamo dettata dalla paura che il nostro corpo ha di morire o di danneggiarsi e che ci trasmette la sensazione del dolore. Se uno invece ad esempio è sotto morfina non è che non sente la sensazione del dolore ma ha sospeso la percezione emotiva del dolore. Per fare un esempio del meccanismo con cui funziona questa ruota possiamo prendere uno degli effetti secondari prodotti come la percezione esteriore che in questa rappresentazione è nel circolo esterno rappresentata come una casa con $6$ finestre. (Gallo) La percezione esteriore tramite i sensi in questo ambito viene concepita come la causa-effetto prodotta dalla superbia e egoismo che tende a isolare l'individuo dal resto del mondo e quindi rappresentare ciò che non è lui come qualcosa non di interiore, ma di esteriore. L'Egoismo è la forza che porta a circoscrivere l'individualità separandola dalle altre in contrapposizione all'amore per il prossimo e al sacrificio che porta spezzare la propria individualità in