L'Arte della Meditazione - Scienza e Correlati Neurofisiologici
L'ARTE DELLA MEDITAZIONE
15 Novembre 2011
Indice
1 MEDITAZIONE E SCIENZA MODERNA
2 ESPERIMENTI SUI POTERI DELLA MENTE
3 CORRELATI NEUROFISIOLOGICI
STRUTTURA DEL CERVELLO
EEG
SECREZIONE ORMONI
4 STATI SOPRANORMALI DETERMINATI IN GRANDI MISTICI DEL PASSATO
Buddhismo Ascesi mistica e lo Zen
5 VERI OBIETTIVI DELLA MEDITAZIONE
6 STORIA DELLA MEDITAZIONE (ORIENTE)
Bhagavad Gita
Le otto fasi dello Yoga
7 STORIA DELLA MEDITAZIONE (OCCIDENTE)
ANTICO EGITTO
TRADIZIONE ZOROASTRIANA
EBRAISMO
8 CRISTIANESIMO E MEDITAZIONE
MEDITAZIONE SUL CUORE
CARDIOGNOSI
9 MEDITAZIONE OGGI
10 SVILUPPO DELLA VOLONTÀ
11 FASI DELLA MEDITAZIONE
1 MEDITAZIONE E SCIENZA MODERNA
Oggi si sente molto spesso parlare di meditazione perchè per vari motivi la scienza ha messo questa pratica sotto i riflettori specialmente negli ultimi tempi perchè ha visto la pratica della meditazione come un modo per approcciare lo studio della coscienza dell'Uomo nelle sue relazioni e influenze sull'organismo.
2 ESPERIMENTI SUI POTERI DELLA MENTE
Questo è stato anche facilitato da alcuni esperimenti controllati fatti recentemente dall'Università di Harvard. Fra questi il più interessante è certamente l'esperimento del professor Benson. In cui il professor Benson era interessato a studiare gli effetti fisici della meditazione per poterli usare come aiuto per gli astronauti (i quali devono mangiare poco stare bene in salute sia fisica che psichica) e cominciò i suoi studi reclutando le persone che trovava nelle palestre yoga e quant'altro. Questi in realtà praticavano piccole meditazioni di dieci quindici minuti poco significative per i suoi studi per cui decise di risolvere la situazione e andare direttamente da dei monaci in un monastero tibetano nel 1985.
Nel suo primo viaggio già si rese conto di essere nel posto giusto in quanto vari monaci durante la meditazione profonda riuscivano a modificare il proprio metabolismo basale diminuendolo del $64\%$ (considerate che la differenza di consumo nel metabolismo basale fra quando siamo svegli e quando si dorme è generalmente del $15\%$).
Poi la squadra con cui era a fare gli esperimenti riprese un monaco che pernottò fuori all'aperto, vestito con una specie di saio e poco più, tutta la notte a circa $5,000$ metri senza nemmeno tremare di freddo stando a delle temperature che dovrebbero gelare e uccidere un uomo. Rimasti basiti da questo evento si interessarono ai monaci che ebbero modo di illustrare al professore Benson la tecnica del tum-mo.
In pratica una notte nel monastero (non riscaldato) non solo i monaci si misero a pregare a torso nudo senza provare freddo ma vennero coperti da degli asciugamani bagnati con acqua a $9°C$ e il calore sprigionato dal loro corpo asciugò gli asciugamani che furono ribagnati per $3$ volte nel corso di tutta la notte.
Fra varie peripezie nel 2001 è riuscito a portarli ad Harvard ed eseguire i test in condizioni controllate dove dopo un training di $100$ giorni i monaci hanno dimostrato di essere capaci di innalzare la propria temperatura corporea in una cella frigorifera fino a $44°C$ senza alcun danno cerebrale solo tramite la pratica della respirazione e visualizzazione.
3 CORRELATI NEUROFISIOLOGICI
Diciamo che questo negli ultimi anni ha intensificato l'attenzione degli scienziati sugli stati di meditazione. Chiaramente la Scienza si è focalizzata sui parametri fisiologici che può misurare per vedere se esistono degli effetti benefici sull'individuo e hanno trovato alcune cose fondamentali:
STRUTTURA DEL CERVELLO
• prima di tutto durante la meditazione SI ATTIVANO DELLE PARTI DEL CERVELLO DIVERSE dai normali stati di coscienza e molto più vaste delle usuali. Uno studio su delle suore carmelitane (Lazar et al. 2000) ha indicato che durante la meditazione si attivavano vaste aree del cervello normalmente non [attive]...