Ermetismo e Paracelso in Europa: Gli Studi Angelici di John Dee
A ventitré anni girò l'Europa apprendendo le matematiche e conoscendo grandi intellettuali dell'epoca tra cui Postel a Parigi e avvicinandosi alle teorie neoplatoniche di Ficino e Pico della Mirandola e piano piano si sposta sempre di più verso le dottrine di Paracelso relative all'Alchimia. Paracelso lo affascina tantissimo tanto che nel corso della sua vita raccoglierà 92 libri in 157 copie solo di Paracelso, oltre all'intera bibliografia Paracelsiana.
Primi esperimenti con specchio di Ossidiana
All'inizio procede con uno specchio magico secondo gli insegnamenti di Paracelso. Paracelso infatti nomina l' Ars Beryllistica, un modo di indagine metafisica ottenuto fissando nell'immobilità totale una superficie lucida e riflettente ottenendo così uno stato di trance autoindotto capace di indagare in diversi stati di coscienza le realtà del cosmo. Questa tecnica era parte dell'insegnamento di Tritemio e ne parla Paracelso accennando a superfici lucide in ossidiana.
VISIONI. Questo genere vede in cristalli, specchi, superfici lucide, e simili, cose che sono nascoste, segrete, presenti o future, che sono presenti come se apparissero in forma fisica.
— Paracelso in Szonyi Gyorgy, Gli Angeli di John Dee, 2004
John Dee adotterà questa tecnica del tutto personale molto presto procurandosi uno specchio magico in ossidiana nero proveniente dal messico e che a tutt'ora si trova conservata al British Museum. Ritornato a casa entrò sempre di più nel circolo della Regina Elisabetta di cui divenne l'astrologo personale tanto che fu lui a fissare la data dell'incoronazione della Regina. Iniziò a collezionare libri e istituì la più grande biblioteca privata di tutta l'Inghilterra.
Secondo Viaggio di Dee
Comunque la svolta di Dee di ha nel 1562 durante un viaggio in Germania. In realtà nessuno sa per quale motivo John Dee sia andato in Germania, c'è addirittura chi sospetta ci sia andato per motivi di intelligence perchè la regina Elisabetta si fidava molto di lui tanto da promuoverlo Agente Segreto della Regina numero 007. A parte queste speculazioni, John Dee in questo viaggio non solo riuscì ad approfondire i suoi interessi verso Paracelso ma riuscì in Olanda a reperire un libro quasi leggendario, mai edito del maestro di Paracelso cioè quel libro in cui l'Abate Tritemio aveva condensato il suo metodo di medianità ultrafanica disciplinata dalla qabbalah: la Steganographia.
E per una prova più evidente dei miei sforzi e dei miei scopi (ecco lo scopo del viaggio di Dee in Germania!) potrebbe farti piacere sapere che ho acquistato un libro, per il quale un migliaio di corone erano già state offerte e nonostnte questo non era stato ottenuto. Un libro per il quale molti uomini istruiti hanno a lungo cercato e a tutt'ora cercano: la cui utilità è maggiore della fama che si è fino ad oggi conquistato; il nome non vi è sconosciuto. Il titolo è Steganografia di Giovanni Tritemio e di esso è fatta menzione in entrambe le edizioni della Poligrafia e nelle sue lettere [...]. Ne ho ricopiata la metà io stesso. E adesso mi affido alla cortesia di un nobiluomo di Ungheria per la riproduzione della restante.
— Dee John, lettera a Sir William Cecil, 1563
Quindi John Dee si dilapida per comprare il libro del maestro di Paracelso, un libro criptato, praticamente illeggibile, ma per il quale John Dee ha la confidenza di riuscire a decifrare. Il libro gli è costato più di quanto potesse « onestamente permettersi ». John Dee confessa in una lettera che confida di carpire i segreti dell'abate Tritemio confidando nella grazia divina e nella conferenza con uomini misteriosi che dichiara « difficili da trovare sebbene visti quotidianamente ». L'anno dopo aver letto e studiato abbondantemente la Steganografia ecco che John Dee pubblica il suo libro forse più importante: la Monade Geroglifìca che doveva riprendere parte del discorso fatto da Tritemio nella Poligrafia.
Il Metodo di Tritemio
Con il ritrovamento della Steganographia di Tritemio le cose cambiano invece, e decide di usare una tecnica diversa, alla quale per altro accennava già Cardano nel De Rerum Varietate. Questa nuova tecnica era una vera e propria seduta medianica con un medium e in cui invece di carcare di contattare spiriti dei defunti, grazie appunto alla Qabbalah John Dee cercava di contattare spiriti angelici per ottenere una conoscenza soprannaturale.
Mentre dunque da una parte John Dee continuava una vita assolutamente normale, sposandosi, avendo una decina di figli, mantenendo comunque rapporti con la comunità scientifica e di corte, contemporaneamente si dedicava quasi giornalmente a questa investigazione dell'Universo per via occulta e poichè manteneva dei diari pressoché giornalieri di tutto ciò che succedeva sappiamo molto di come procedeva ed era un procedimento estremamente articolato.
Questo metodo aveva bisogno di un medium diverso dall'operatore ovvero da John Dee, per cui la prima preoccupazione di John Dee fu quella di trovare un medium adatto ai suoi scopi. Ce ne furono vari ma il più importante è Edward Kelly. John Dee ed Edward Kelly, si piazzavano al centro di un cerchio chiamato il Cerchio della Terra, quello era il cerchio magico principale, dentro si trovava un tappeto di seta rossa, esternamente al cerchio si trovavano 12 stendardi con i 12 nomi di Dio. Questa dei 12 nomi di Dio è una dottrina Qabbalistica molto importante relativa a delle permutazioni del Tetragramma IHVH. Sulla seta rossa si trovavano poi quattro tavole di cera con incisi sopra dei simboli criptati, sopra di queste si poggiava una tavola criptata in un linguaggio particolare, ricoperta poi da un drappo di seta bianca, sopra questo tavolo veniva poi posto un sigillo di cera contente alcuni nomi divini criptati (il sigillo Aemeth che qui vedete in una duplice versione criptato e non criptato secondo John Dee e secondo Athanasius Kircher) e sopra di questa tavoletta una pietra di cristallo che era stata donata a John Dee dagli angeli stessi e quindi ottenuta per via soprannaturale.
Angeli che venivano invocati
In questo allestimento John Dee procedeva invocando le opportune entità angeliche.