Il Simbolismo Numerico
Il Simbolismo Numerico (conferenza per Viareggio 4.12.2007)
Stasera tratteremo del Simbolismo dei numeri. Intanto bisogna dire che il simbolismo dei numeri è un argomento vastissimo e non avremo modo se non di accennarlo in questa conferenza. Però possiamo chiarire dei punti:
Cosa è il simbolismo dei Numeri? Il simbolismo dei numeri è quella disciplina che studia i numeri, invece che nel loro aspetto di quantità, nel loro aspetto di qualità.
Evagrio Pontico, de Oratione: "Così è per il Numero: esso esprime immediatamente la quantità e nel suo significato profondo la qualità"
Cosa significa? Per capirlo dobbiamo cercare prima di ogni cosa di rispondere ad una domanda fondamentale: Cosa è il Numero?
Questa è una domanda a cui tante dottrine hanno cercato di rispondere, chiaramente non possiamo vederlo nel dettaglio. Per dare un'idea da un punto di vista storico, i primi testi nei quali si riscontra un uso simbolico dei numeri risalgono addirittura all'Antico Egitto e da lì risalgono trasversalmente la storia. Abbiamo una conoscenza simbolica dei numeri che passa sicuramente dall'Egitto a Mosè, per poi approdare successivamente alla scuola di Pitagora e poi venir acquisita da Platone (che si dice morì pitagorico) e poi dai neo-platonici, nonché i neo-pitagorici di Giamblico e Proclo.
Tutte queste dottrine vengono rielaborate dai primi padri cristiani e da lì risalire per tutto il rinascimento fino ad arrivare ai giorni nostri. Per cui come potete capire ai fini di questa conferenza non è possibile trattare adeguatamente i vari personaggi e le varie correnti storiche, tuttavia è possibile evidenziare alcuni punti per noi più importanti.
Ora, per quanto indietro si vada nella storia, dai pitagorici ai kabalisti cristiani del cinquecento, tutte queste correnti, per quanto eterogenee fra di loro, per quanto distinte nel modo di credere, di pensare, etc..., hanno sempre attestato un punto fondamentale che si potrebbe considerare alla base di tutto il simbolismo numerico, cioè: i numeri in quanto tali esistono indipendentemente dall'uomo.
Questa idea rappresenta la base di ogni simbolismo numerico. Chiaramente, onde evitare fraintendimenti, dobbiamo specificare che quando parliamo di numero in questa sede, chiaramente non parliamo della sua rappresentazione numerica, delle cifre, che rappresentano come l'abito o il vestito del numero in un certo contesto storico-culturale.
Quindi dal punto di vista del simbolismo numerico (queste sono cose di carattere estremamente generale per cui sono vere per qualsiasi tradizione) da una parte ci sono le cifre che sono il segno, il simbolo la rappresentazione di un qualcosa che esiste prima delle cifre stesse a priori che è il numero in quanto tale. Quindi in questo genere di discorsi la materia di indagine è il numero in se stesso.
In questo contesto il punto di vista generale su cui tutte queste correnti sono concordi è: prima che l'uomo imparasse a contare il numero già esisteva anche se non era riconosciuto. Quindi in quest'ottica l'antropologia del numero è ben distinta dall'ontologia del numero.
L'opinione di queste correnti filosofiche è che quando anche l'uomo non sapeva contare e vedendo dieci oggetti li identificava come "molti oggetti", il numero degli oggetti era già ben definito, nella realtà gli oggetti erano dieci e affinché gli oggetti potessero essere dieci questo implica che il dieci come entità astratta da qualche parte doveva esistere anche se non era conosciuta dall'uomo.
"Gli esseri non furono contati quando erano già nati, ma tramite il numero si rendeva manifesto quanti ne dovevano nascere. Il numero dunque preesisteva agli esseri stessi." - Plotino, Enneadi, VI, 9.
Quindi, i numeri preesistevano agli esseri, ma se dunque preesistevano agli esseri, da dove vengono fuori i numeri? Da dove nascono? Qui le indagini metafisiche cedono... nessuno può dire quale sia l'origine del numero (sia ben chiaro non ci riferiamo al numero come strumento e categoria del pensiero umano, parliamo del numero in sé), Plotino stesso dice: "I Numeri derivano sicuramente dall'$1$, il numero $1$.... lasciamo un attimo da parte quest'argomento...".
Perché? Perché il numero è una qualità dell'essere dalla quale non si può prescindere. Su questa stessa linea si situa il pensiero di Palamidessi sull'argomento.
Ecco vi leggo un pezzo tratto da uno scritto inedito che tratta appunto dei numeri e dice: Prima parla di Peano –un matematico di fine ottocento - e dei tentativi di dedurre i numeri... ma a ben vedere tutti questi tentativi (da Peano a Kuratowsky) finiscono sempre per partire da un numero (vuoi l'$1$, vuoi l'insieme vuoto, etc.) per cui non è che soddisfino a pieno.
"I numeri sono deducibili solo e unicamente da altri numeri. Chi vuole insistere nella domanda in modo diverso farà degli inutili tentativi e si voterà a fatale insuccesso, e quando insisterà nella domanda e gli sembrerà di pervenire a qualche risultato, si accorgerà della petitio principii. Infatti un numero è deducibile da un altro numero e da niente altro. I numeri sono connessi con la caratteristica profonda delle essenze, per questo motivo vi dico come matematico, filosofo e teologo che un numero è deducibile soltanto da un altro numero. I numeri sono quindi d'accordo con la constatazione pitagorico-platonica, dico i numeri sono le fondamentali o ultraempiriche radici di tutte le cose perché i numeri sono fenomeni trascendenti, assoluti, una specie di cose in sé."
Quindi ecco risolto il problema dell'origine dei numeri: è un problema per il quale non c'è soluzione: i più grandi filosofi del passato come Pitagora, come Platone (che si dice morì pitagorico) i più grandi speculatori che hanno passato la propria vita ad investigare il mondo delle Idee e delle Essenze e ad investigare sui numeri, anche loro si sono dovuti arrendere all'evidenza: i numeri sono delle cose in sé e sulla loro nascita non si sa nulla.
Quindi sull'origine niente, ma cosa sono i numeri? Ecco la dottrina pitagorico-platonica che poi fornirà le impalcature metafisiche basilari per ogni speculazione successiva mettono in relazione i numeri con la costituzione, la generazione delle...