```html Free Will and Cosmic Laws: Philosophical Insights on Causality and Divine Unity

Libero Arbitrio e Leggi Cosmiche: Principi Filosofici su Causalità e Unità Divina

Il punto è: abbiamo il libero arbitrio? Possiamo operare delle scelte se non conosciamo in fondo tutte le linee causali? Per esempio, un individuo diventa un pianista. Perché diventa un pianista? Perché mette in atto le cause necessarie perché possa diventare un pianista. Come fa a diventare un pianista? Studia pianoforte per 20 anni e diventa un pianista. Perché studia per 20 anni? Perché vuole diventare un pianista. Ma perché vuole diventare un pianista? Perché gli piace. Ma perché gli piace? Non lo sa. E quindi che scelta è? Ha semplicemente seguito la linea causa-effetto. Non ha scelto niente. Non ha scelto quello che ha voluto, ha seguito quello che ha desiderato. Perché sentire, pensare, volere, nello stato attuale, sono facoltà della personalità che sono unite, sono mischiate, non sono separate. Ho un'emozione e mi viene un pensiero. E questa emozione deforma il mio pensiero, non sono oggettivo, non è un pensiero oggettivo. Voglio qualcosa, ma questo qualcosa è qualcosa che mi piace, che desidero, non è che voglio indipendentemente dal desiderio, dal sentimento. Non voglio niente indipendentemente da quello. La passionalità dirige il volere il sentire e il pensare ed è la leva tramite cui agisce la legge di causalità o karma. E poi, nella maggior parte dei casi, quando io opero una scelta, non è una vera scelta. Perché una vera scelta è tra una cosa di cui io conosco tutto, e conosco tutti gli effetti, so esattamente dove vado a finire, in una direzione o nell'altra. Quella è una scelta. Altrimenti se non so dove vado a finire, che scelta é? È andare a caso, ovvero seguire una legge non riconosciuta. E allora la domanda è, come faccio io ad acquisire il libero arbitrio? Ecco il secondo principio. Ovvero, la legge dell'unità delle cause o monoteismo. L'insieme delle leggi universali invisibili implica un invisibile unico legislatore, che è Dio. Quindi, non siamo in un meccanismo di leggi senza scopo, in un continuo e incessante alternarsi fenomenico senza via d'uscita. C'è un Legislatore, qualcuno che ha fatto le leggi per un motivo, con uno scopo. Quindi, se ci mettiamo d'accordo con Lui, siamo a posto. Se ci mettiamo d'accordo con Lui, tutto va bene. Devo fare una Alleanza, un patto, fare leva su qualcosa che è fuori dal Cosmo. Allora siamo sicuri. Come faccio a incontrare questo Legislatore? Terzo principio. Il tutto è in tutto. Cioè, non dobbiamo andare da qualche parte. Non è che è lontano. È in tutto. Una presenza in tutte le cose. Anche in noi. Questo principio non dice che il Tutto è tutto. Dice che è in tutto. È la legge del panenteismo non del panteismo. E lo spiega meglio, questo principio: Alla base e oltre l'universo del tempo dello spazio e del cambiamento, si trova la realtà sostanziale, la verità fondamentale. Quindi fa capire, noi viviamo nell'universo dello spazio, del tempo e del cambiamento, dove tutto cambia. Se tutto cambia, vuol dire che è soggettivo, che ha una realtà illusoria, una realtà parziale, fuori c'è la realtà sostanziale. Che vuol dire realtà? Realtà è un qualcosa che possiede la causa del suo essere in se stesso, ovvero non dipende da nient'altro. Qualcosa é reale se é oggettivo, se no è illusorio. E che cos'è la Verità? L'immagine della Realtà. Ciò che è la verità fondamentale è innominabile. Ma i saggi la chiamano il Tutto, perché è tutto ciò che esiste realmente, tutto ciò che ha una reale esistenza. Ma nella sua essenza il tutto è inconoscibile. Quindi conoscere nell'essenza il tutto non è possibile. Ma il nostro spirito può aderire alla verità, può intuirla. E quando siamo uniti alla verità, se l'unione avviene attraverso l'intelletto si chiama ragione. Se attraverso le opere è la fede. Il testimonianza della ragione deve essere ben accolta e trattato con rispetto. Questi tre principi chiariscono i rapporti fra la creazione e il Creatore. Ti dicono che esiste un unico Creatore: trascendente, cioé fuori dall'universo; immanente, cioé dentro l'universo; e personale, cioè dentro di noi. È molto sottile. Il quarto principio, la legge di analogia o di corrispondenza invece spiega i rapporti fra l'Uomo e il Cosmo. Quindi abbiamo tre realtà, l'Uomo, il Cosmo e Dio. E cosa dice questo principio? Ci dice che l'uomo, o microcosmo, è analogo all'universo, o macrocosmo. Il microcosmo è l'analogo del macrocosmo nei tre piani dell'unitrinità, come in alto, così è in basso, come al di sotto, così al di sopra.

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