Tecniche di Meditazione e Contemplazione: Dalla Concentrazione agli Stati Mistici
Un punto, ad esempio. Mi concentro, bum, totalmente come se fosse il, come si dice? Il bersaglio. Mi concentro solamente per potenziare la concentrazione, totalmente, senza battere nemmeno le ciglia, ok? Per mezz'ora, ok? Non lo fa. Concentrato, senza fluttuare, fissazione degli occhi, la fissazione degli occhi su un punto, senza muoverli, è utile perché noi quando muoviamo gli occhi, muoviamo anche l'attenzione, ok? E quindi è vero anche il viceversa, cioè se gli occhi sono fissi in un punto, c'è anche l'attenzione fissa in quel punto, quindi prima uno comincia con un punto esterno, poi comincia con un punto interno, interiore, puoi stare ad andare al viceverso ad esempio, poi su un'idea, poi su un simbolo, e così via. Prima uno comincia da un punto esterno, poi comincia da un punto interno, interiore. Puoi stare a dare le 10 del naso per esempio, poi su un'idea, poi su un simbolo e così via. Quando questa concentrazione, e qui si arriva finalmente a qualcosa. Quando questa concentrazione supera un certo limite, cioè te continui, insisti, insisti, insisti. A un certo punto te passi dalla forma all'idea e qui finalmente hai l'intuizione di cosa è quello che stai. È un salto clamoroso, perché questa meditazione è un modo diverso di conoscere le realtà. Perché se te ti concentri su un argomento con un'intensità sufficiente, perfori l'argomento, la forma e diventa un'intuizione dell'idea che c'è dietro. Chi è? Perché tutto quello che te vedi non è molto, è qualcuno. E ha una forza, e ce n'hai di vedere il cielo ad esempio, il sole. Potresti vedere il cielo come una donna ad esempio, una donna coperta di stelo. E il sole come qualcuno. E un albero come l'uomo praticamente. Hai un altro tipo di conoscenza, un altro tipo di comprensione. Perché se i riuscito a... Quello che cambia non è il mondo esterno. Quello è uguale. La visione è la comprensione che te hai di questa realtà che è totalmente diversa. Comprensione. Perché più vai in su, più siamo nell'oggettivo. Come qui vai in soggettivo, che sono idee tue. Più sali, più la cosa diventa oggettiva. Ed è la comprensione di quella realtà. È come se tu avessi visto fino ad adesso, nel tuo mondo, avessi visto il mondo esterno a te come una serie di macchie nere su uno sfondo bianco e improvvisamente leggi. Cominci. Capisci che cosa c'è scritto. Allora una pagina che sembra un punto di macchie nere sul fondo bianco diventa mondi, perché non sono tutti uguali. Ci sono scritte tante cose. E lo stesso nel mondo che ti vedi. Non si modifica. L'esterno e l'esternità è sempre uguale. Ma la comprensione è detta dal fatto che l'intensità con cui vedi le cose è la stessa differenza che se tu fossi stato come spiaccicato in due dimensioni fino al giorno prima e improvvisamente tutto acquista una profondità che ti sembra. Finalmente si respira. Finalmente è come se l'anima e lo spirito, questo stato, vivono. Ti dà l'idea di come se tu fai molto fino a quel momento sulla buccia d'un'arancia e improvvisamente questa buccia d'arancia si apre e bevi il succo. C'è questa stessa differenza. Da un punto di vista pratico, c'è scritto molto bene. Però c'è anche. Lo puoi fare solamente con la pratica fondamentalmente. E cominci a ragionare sul simbolo con un'intenzione. Devi risalire all'idea che ha generato il simbolo. Tipo la spada, oppure la rosa, o il fuoco. Allora il fuoco è il simbolo, ad esempio, del dinamismo dell'amore. Nella meditazione sul fuoco ti concentri sulla fiamma e devi risalire all'idea. E va bene, non c'è l'intuizione dell'idea, ma al conto è l'idea. Un altro punto è poi d'identare quel fuoco che muove tutte le fiamme di tutti gli universi. Passare dall'idea alla vita. Ecco dove stiamo. La contemplazione in cui non è più la percezione, l'intuizione e non è l'idea, ma sei uno con la realtà con la quale stai meditando. Da un punto di vista spirituale, perché ad esempio la fiamma che guardi in una candela è la stessa fiamma che c'è nel fuoco che c'è nel sole. E quello che c'è nel sole lo stesso che c'è negli universi ed è un unico essere che li muove tutti. E allora quando c'è l'intuizione di quello, allora qui succede una cosa interessante perché fino ad adesso, fino ad adesso qui siamo nel mondo della psiche. Ma nella contemplazione sei arrivato a un certo punto in cui questa coscienza che abbiamo detto essere la relazione dell'io con la psiche non è più con la psiche ma entra con degli stati spirituali. Ma anche sopra entra in quella che si chiama la luce di Dio, ok? Perché si divide la luce divina e la vita divina, l'essenza divina. Allora Tommaso come vedete si fa la distinzione tra meditazione mistica, che è quella dello spirito e dell'anima, quando lo spirito e l'anima si uniscono. Entra questo discorso della contemplazione. Lo spirito e l'anima nella luce di Dio. Questa è la meditazione mistica. La meditazione iniziatica invece è l'entrata dello spirito, l'anima e l'eros nello spirito di Dio. Però diciamo che ci abbiamo i stati senza forma. Cioè almeno bisognerebbe arrivare alla meditazione nell'essere senza pensare nello sperimentare questi stati. Perché come si è detto che l'Io non si può manifestare nella vita fisica, allo stesso modo questi stati qui non si possono descrivere in questo stato di vita. Cioè io posso anche descrivere, ok, non ha alcun valore. Uno può trasmettere una forza, ad esempio un impulso, una passione, un entusiasmo, ma non lo puoi descrivere formalmente razionalmente. Perché il discorso è solamente un veicolo di quello che io ho sperimentato. Allora puoi in un qualche modo partecipare anche te, però non è nulla, ok? Quindi invece sperimentarlo direttamente sono degli stati che praticamente non si possono comunicare razionalmente. Si possono comunicare metarazionalmente.