Astronomia Egizia e Testi delle Piramidi: Il Viaggio nell'Aldilà

il cielo di te in eterno Testi delle Piramidi invocazione 412. A queste si aggiungeva poi una lista di stelle decanali che sorgevano e tramontavano nel corso di tutto l'anno. Lo scopo di queste stelle era quello di aiutare e di guidare il defunto nel suo viaggio nell'oltretomba.

L'Astronomia dai testi delle Piramidi

Il genere di cammino che il faraone doveva percorrere dopo la morte e il tragitto che doveva portarlo a identificarsi con le stelle imperiture è descritto in quello che è il corpus di testi più antico a nostra disposizione e che sono i testi delle piramidi. Questi testi costituiscono un'insieme di formule rituali trovate inscritte nelle piramidi della quinta e sesta dinastia, che tuttavia con ogni probabilità contengono un nucleo fondamentale risalente plausibilmente alle dinastie precedenti.

L'ambiente originale della dottrina è tipicamente quello della tradizione eliopolitana e sono importanti per noi perchè questi testi, in particolare quelli relativi alla piramide di Unis hanno costituito la base cultuale per gli anni successivi. Questi testi, essendo una collezione di formule che dovevano aiutare il faraone nel suo viaggio dopo la morte, descrivono per esteso tutto il tragitto che avrebbe dovuto compiere, le varie fasi, e permettono di comprendere anche il ruolo che le stelle avevano in queste fasi.

Struttura dei Testi

Questi testi pur essendo abbastanza diversi fra di loro hanno tutti una struttura simile:

  • Prima ci sono una serie di formule ed evocazioni per entrare nel ventre di Nut;
  • Poi delle offerte rituali e il risveglio del faraone alla vita dell'aldilà;
  • Poi c'è una lista di formule per lasciare il Duat e passare attraverso l'Akhet cioè l'orizzonte;
  • Una serie di formule per lasciare l'orizzonte e aprire la porta del cielo;
  • Una serie di formule per salire in cielo;

Questo costituisce l'elemento caratteristico dell'astronomia egiziana e del modo che gli egiziani avevano di rapportarsi con le stelle

La testa di questo Pepi è un'aquila quando egli sale, quando egli s'alza al cielo. Il capo di questo Pepi è lo stellato del dio, la milleanime, quando egli esce, quando egli s'alza al cielo la sommità del capo di questo pepi è con Nun quando egli esce quando egli s'alza al cielo[...] Il naso di questo Pepi è Thot quando egli esce, quando egli s'alza al cielo La Bocca di questo Pepi è il lago Khenes-ur quando egli esce, quando egli s'alza al cielo La lingua di questo Pepi è l'alzana della barca solare quando egli esce, quando egli s'alza al cielo I denti di questo Pepi sono anime quando egli esce, quando egli s'innalza al cielo [...] Pepi è il Figlio diletto di Ra quando egli esce, quando egli s'innalza al cielo E' stato generato Pepi per Ra quando egli esce, quando egli s'innalza al cielo E' stato concepito Pepi per Ra quando egli esce, quando egli s'innalza al cielo

In questo processo risulta fondamentale l'azione delle stelle che aiutano il faraone nel suo tragitto. Ecco che quindi il faraone alla fine di questo processo entra a far parte delle stelle imperiture, diventa lui stesso una delle stelle imperiture

Tu divieni completo come ogni Dio La tua testa è Horus dal Duat, una stella imperitura La tua faccia è Khenty-Irty, una stella imperitura Le tue orecchie sono i figli di Atum, una stella imperitura Le tue orecchie sono i figli di Atum, una stella imperitura Il tuo naso è lo sciacallo, una stella imperitura I tuoi denti sono Sodpu, una stella imperitura [...] Le tue membra sono i due figli di Atum, o Imperituro! Sei imperituro, imperituro il tuo corpo sei tu il tuo corpo! Testi delle Piramidi 215

Il Cielo dell'Egitto nel Medio e Nuovo Regno

Questo discorso serve un attimo per contestualizzare il senso con cui gli Egiziani hanno guardato le stelle. Le stelle, come le varie divinità corrispondono a qualità che il faraone assimila. La testa di questo Pepi è un'aquila quando egli sale, quando egli s'innalza al cielo. E queste virtù sono spesso associate a delle stelle o dei pianeti il cui significato primario dunque è di carattere religioso di permettere l'ascensione al cielo.

Questa è una particolarità del popolo egizio. Gli egiziani non si sono mai soffermati più di tanto sull'azione delle stelle sulla vita della terra. I testi che abbiamo descrivono solo di questa azione di ascensione al cielo del faraone, l'azione della divinità sulla terra non sembra avvenire tramite le stelle.

Questo è un elemento molto particolare della cultura egiziana, nella cultura mesopotamica invece prima i Sumeri, poi i Caldei e i Babilonesi avevano invece un culto politeista dinamico in cui per mantenere l'armonia fra il cielo e la terra era necessario da una parte leggere quelli che erano i messaggi delle divinità, ovvero leggere i segni del cielo, con i fenomeni celesti e astronomici; dall'altro invece era necessario mantenere dei buoni rapporti con le divinità con una serie di pratiche cultuali, riti liturgici, sacrifici, etc...

Questo era fondamentale per capire perchè costellazioni e raffigurazioni celesti sono generalmente rappresentate all'interno di cenotafi, sarcofagi o monumenti funerari. Ora vediamo un attimo quali erano le stelle più importanti per gli antichi egiziani. Ci dobbiamo spostare alla fine del Medio Regno e l'inizio del nuovo regno per avere i primi soffitti astronomici che ci danno una panoramica completa, tuttavia bisogna ricordare che in realtà gran parte di queste costellazioni sono pienamente codificate già nell'antico Regno, in particolare quelle più importanti come l'ippopotamo femmina di cui abbiamo parlato.

Tomba Seti I

Abbiamo spiegato perchè venivano rappresentate raffigurazioni nei sarcofagi e nelle tombe, quale era lo scopo. Non era solo un discorso di descrizione dell'universo fine a sè stesso era proprio un evocare quelle realtà e quei concetti che potevano aiutare il defunto ad assurgere al cielo. Ecco dunque come si sviluppa la tradizione dei soffitti astronomici che comincia con senenmut e continua successivamente. Noi per affinità del personaggio vedremo la tomba di Seti I. I soffitti astronomici seguono tutti lo stesso modello e che è