Astronomia dell'Antico Egitto: La Stanza del Sarcofago nel tempio dell'Osireion
In un evento sull'Osireion di Abydos era impossibile non parlare di uno degli elementi più importanti: il soffitto astronomico della camera del sarcofago. Questo documento rappresenta infatti uno dei più importanti reperti astronomici della civiltà egizia e costituisce il più antico esempio del libro di Nut, una descrizione della cosmologia egizia del Nuovo Regno.
Nonostante sia un reperto di fondamentale importanza per la storia della scienza, non era mai stato fotografato prima. Le immagini di Paolo Renier sono le uniche documentazioni di questo documento, che si trova in via di disfacimento essendo inciso su pietra arenaria.
L'Astronomia Egiziana
È importante contestualizzare il discorso: all'epoca degli antichi Egiziani, l'astronomia non esisteva come la intendiamo oggi e non aveva le stesse finalità. Spesso l'astronomia egiziana è stata sottovalutata, ma in realtà abbiamo i primi documenti astronomici egiziani che risalgono alla prima dinastia, proprio ad Abydos, testimoniando una grande attenzione per i fenomeni celesti.
Gli Egiziani usavano l'astronomia per finalità radicalmente distinte dalle nostre. L'astronomia egiziana aveva tre funzionalità fondamentali:
- Religiosa e Rituale (Testi delle Piramidi, Coperchi dei Sarcofagi dell'Antico Regno, del Medio Regno)
- Cosmologica (Libro di Nut, Tomba di Senmut, Cenotafio di Seti I, Papiro di Carlsberg I)
- Calendarica ovvero di misurazione del Tempo (Calendari, Orologi stellari diagonali)
Questa classificazione è fatta più per la nostra mentalità che per la loro: all'epoca non c'era una netta distinzione fra queste tre funzioni dell'astronomia. I documenti cosmologici avevano allo stesso tempo anche un valore religioso e rituale.
Calendario e periodo Predinastico
Questo è un punto cruciale per comprendere lo spirito dell'astronomia egiziana. Fin dalla più remota antichità, gli Egiziani hanno avuto una forte attenzione verso la ciclicità del tempo e il ricorrere di eventi ciclici.
La piena del Nilo avviene sempre in un periodo stabile dell'anno, iniziando a giugno con un'"onda verde" che si ingrossa fino a settembre. Questa "onda verde" che annunciava l'inizio della piena e la rinascita della coltivazione era preannunciata dal sorgere eliaco di Sirio, che precedeva l'inondazione.
Questo fenomeno fu identificato dagli antichi egiziani fin dal periodo protodinastico. Nella prima dinastia, una tavoletta d'avorio trovata da Petrie ad Abydos porta l'iscrizione "Sirio che porta il nuovo anno e l'inondazione".
I Calendari Egiziani
Gli egiziani avevano vari calendari per misurare il tempo:
- Calendario lunare originale (354 giorni): Il primo calendario di ogni civiltà fu spesso lunare. I calendari lunari sono sempre alla base delle festività religiose, anche quando sostituiti dai calendari solari.
- Calendario solare "civile": Presente fin dall'Antico Regno per fini civili e contabili.
- Calendario interno basato su Sirio
"Riguardo alle cose umane, sostenevano concordemente che gli Egiziani, per primi al mondo, scoprirono l'anno, avendo suddiviso le stagioni in dodici parti per formarlo, scoperta che facevano risalire all'osservazione degli astri. A mio parere, il loro sistema di computo è più oculato di quello greco: i Greci, ogni due anni, inseriscono un mese intercalare nel loro calendario a causa delle..."