Alchimia e Medicina Paracelsiana nel Rinascimento
Daniele Corradetti
8 Luglio 2010
INTRODUZIONE
In questa conferenza faremo un'introduzione all'Alchimia fornendo quelle che sono le linee guida basilari del pensiero alchemico rinascimentale con un particolare riferimento al pensiero e all'opera filosofica di Paracelso che è quello che più di tutti ha ispirato la medicina rinascimentale e post rinascimentale fino al XVII e XVIII secolo. Le sue indicazioni, una volta rielaborate e digerite dalla comunità scientifica, hanno finito per porre le basi per la farmacologia moderna.
Paracelso fu uno dei primi a ricorrere all'uso dell'Alchimia ovvero della Chimica per la guarigione delle malattie in un periodo in cui non si riteneva possibile che oggetti inanimati come i minerali o i metalli potessero guarire esseri vitali come gli uomini. Tuttavia in questa conferenza vogliamo fare un discorso di carattere più generale che permetta in un certo qual modo di farsi un'idea e orientarsi su quelle che sono alcune linee guida relative a un movimento tra i più complessi e articolati che hanno attraversato in senso trasversale la storia nel corso dei secoli cioè il pensiero Alchemico.
ALCHIMISTA E GRANDE OPERA
Prima di tutto cerchiamo di contestualizzare un attimo il discorso. Quando si parla di Alchimia si fa riferimento a un movimento di pensiero le cui prime testimonianze per il mondo Occidentale (non teniamo di conto per semplicità dell'Alchimia cinese, né di quella Indiana) risalgono al periodo Greco - Romano e fanno riferimento a un periodo ancora precedente, plausibilmente Egiziano o anteriore.
Se pensate che le Ziqqurat sumere erano nell'antichità colorate di Nero Bianco e Rosso cioè i tipici colori dell'opera alchemica si può dunque intuire come certi simboli si perdano nella notte dei tempi.
Ora quando parliamo di Alchimia in realtà facciamo riferimento a un mondo estremamente variegato di pensieri, persone e culture. Vi sono alchimisti di ogni civiltà, ceto sociale, la storia presenta alchimisti cristiani, islamici, ebrei, panteisti, politeisti e scettici; ricchi, giovani, vecchi e poveri. Fin dall'antichità troviamo alchimisti uomini accanto ad alchimiste donne, alchimisti considerati come santi come Alberto Magno e San Tommaso d'Aquino e inquisiti per eresia come Arnaldo da Villanova, rigettati dalla scienza moderna come Paracelso oppure osannati da questa come Isaac Newton.
Principii Fondamentali
Tuttavia tutti gli Alchimisti facevano riferimento ad alcuni principii che erano più o meno esplicitamente considerati come fondanti:
1. Definizione Alchimia
L'alchimia è la scienza che insegna a preparare una certa medicina o elisir che proiettata sui metalli imperfetti comunica loro la perfezione nel momento stesso in cui vengono ottenuti. Ruggero Bacone, Lo specchio dell'Alchimia
2. Distinzione preistoria chimica
Il visibile è l'esteriorizzazione dell'invisibile. La Pietra Filosofale, la Medicina Universale e la trasformazione del piombo in oro erano il frutto di una grazia e la dimostrazione di un potere spirituale raggiunto dall'alchimista.
Per questo come vedremo tutti gli esperimenti alchemici principali esigevano un'azione e un esercizio spirituale che ne garantisse la corretta esecuzione e la trasformazione fisica non si poteva prescindere da uno stato di grazia dell'operatore. Per questo motivo in ogni laboratorio alchemico, fino almeno al XVII secolo accanto al laboratorio vero e proprio si trovava un oratorio dove svolgere i corrispondenti esercizi spirituali.
Secondo gli alchimisti infatti, e questo è un elemento da tenere sempre presente, tutto ciò che esiste, i metalli i principii chimici, lo zolfo, il mercurio, tutta la materia non è altro che l'esteriorizzazione sensibile di forze e realtà a carattere spirituale.
Tutto il mondo esteriore è il simbolo o la rappresentazione di forze o realtà che sono all'interno dell'Uomo, perché tutto prima di esistere fisicamente è esistito spiritualmente e a partire da un'unica realtà che è l'Uomo. "Si studia l'uomo sul macrocosmo e non sull'uomo. Questa è la concordanza che conferisce la completezza ad ogni vero medico: se egli conoscerà il mondo, osserverà confrontando ad esso l'uomo che i due sono una cosa e non due." - Paracelso, scritti
Microcosmo e Macrocosmo trovavano nel pensiero alchemico una perfetta analogia che chiaramente non era fisica, ma di natura sottile e metafisica. Difatti nel Microcosmo o Uomo sono contenuti tutti i poteri, tutti i principii, tutte le essenze, tutte le sostanze, tutte le forze che si trovano nel Macrocosmo e che incominciano dal principio spirituale e divino che tutte le religioni chiamano Dio.
3. Elementi comuni al pensiero alchemico:
- Uno nel tutto
- Il visibile è esteriorizzazione dell'invisibile
- Come in alto così in basso
- La natura è rinnovata dal fuoco
4. Genesi Alchemica
Per capire gli altri due principii bisogna comprendere entrare più a fondo nel pensiero degli alchimisti. E partire dalla Genesi del Mondo secondo il pensiero alchemico.
Primo punto: Uomo e Universo non erano separati: Tutto è in Tutto e ciò che è visibile è espressione di ciò che è invisibile. Non esiste nulla che sia esterno all'uomo, la realtà fisica viene percepita dall'uomo come esterna per separarla dalla propria individualità.
Il concetto di mondo esteriore è dettato dal momento in cui la coscienza dell'uomo assume un tratto individuale e dunque separa è costretta a separare ciò che è Io da ciò che