Simbolismo Geometrico e Luminoso nelle Abbazie Cistercensi

medio sta al primo come l'ultimo sta a quello medio, allora il medio diventando primo e ultimo, e l'ultimo e il primo diventando ambedue medi, in questa materia di necessità accadrà che tutte le proporzioni siano le stesse, e, divenute fra di loro le stesse, tutte saranno una unità. Platone, Timeo [32-33]. In entrambi questi casi, il mistero della visione della Luce Divina e il Mistero dell'Unità sono parte integrante del Mistero relativo alla Celeste Gerusalemme e alla luce del secolo futuro per cui ben si integrava il simbolismo geometrico prescelto da San Bernardo. SIMBOLISMO GEOMETRICO NELL'ABBAZIA DI SAN GALGANO Da un punto di vista Geometrico, l'abbazia di San Galgano non fa eccezione rispetto alle altre principali abbazie cistercensi, mantenendo tuttavia una certa originalità nell'edificazione della chiesa dell'abbazia che ha una particolarità tale da avvicinarla forse più ad una progettazione di stile gotico che a una di carattere cistercense. Dopo la peste del 1348 iniziò per l'Abbazia di San Galgano un lento declino da cui non si riprese più fino alla parziale distruzione nel 1789 e la sua successiva sconsacrazione. L'abbazia divenne una cava di pietre e poco rimane del chiostro e dei luoghi dell'Abbazia originale. Tuttavia i rilevamenti archeologici hanno permesso di ricostruire la struttura e le dimensioni generali della costruzione. Il chiostro era il centro dell'abbazia. Al centro del chiostro si trovava un pozzo simbolo del Cristo quale fontana della vita e da cui dipartiva la struttura quadrata del chiostro. Al pari dell'abbazia di Clairvaux, anche in questo caso il chiostro è formato dalla composizione di 4 moduli quadrati. Nell'angolo settentrionale del quadrato formato dal chiostro si può ancora vedere l'immagine di un leone. Tale immagine lascia supporre la presenza di altre tre formelle raffiguranti i quattro viventi descritti nel quarto capitolo dell'Apocalisse di Giovanni. Le altre tre formelle ipotetiche avrebbero dovuto raffigurare evidentemente un toro, un'aquila e un uomo andando così a completare con la formella relativa al leone il simbolo dei quattro viventi che stanno attorno al trono di Dio e che rivelano l'immagine di Dio attorniata da un arcobaleno color verde smeraldo. Similmente al caso di Clairvaux anche nel caso della chiesa di San Galgano riportando 3 volte il modulo sul lato settentrionale del chiostro otteniamo la Navata centrale e riportando 2 volte lo stesso modulo lungo l'asse Nord Sud otteniamo la crociera del transetto. Tuttavia una analisi anche approssimativa evidenzia subito come la crociera del transetto non sia ottenuta nel modo classico cistercense riportando dei quadrati unitari fondamentali, bensì tramite una costruzione tale da coinvolgere la Proporzione Aurea, come ben ha illustrato il progettista Gioni Chiocchetti in La Proporzione Aurea. Il coinvolgimento della proporzione aurea e della stella a cinque punte risulta particolarmente rilevante se si considera che essa viene impiegata nella progettazione del luogo in cui andrà a trovarsi l'altare della chiesa. Precedentemente abbiamo notato come la stella a cinque punte e dunque la proporzione aurea venisse in antichità considerata il simbolo del Verbo e della Luce divina. Il coinvolgimento di tale proporzione nella progettazione nella crociera del transetto dove poi si troverà l'altare assume dunque un significato speciale in relazione al simbolismo e al mistero della Luce. L'altare dell'Abbazia di San Galgano in particolare è, come dimostrerà poi la disposizione delle finestre e dei rosoni, il luogo in cui si celebra il ritorno del Sole di Giustizia cioè del Cristo. IL SIMBOLISMO DELLA LUCE NELLE ABBAZIE CISTERCENSI La seconda risorsa simbolica importante nell'architettura cistercense è quella derivata dalla luce del Sole. Fin dall'antichità il Sole è stato considerato come il simbolo di Dio e già dal primo Cristianesimo il Cristo veniva chiamato Sole di Giustizia. In particolare nell'Apocalisse l'azione di Dio è illuminatrice paragonata a quella del Sole. Non vi sarà più notte e non avranno più bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli. Nelle Abbazie Cistercensi la luce del Sole aveva un'importanza specifica resa evidente durante particolari feste religiose, in relazione al significato del patrono della festività. Un caso emblematico è quello dell'abbazia Chiaravalle della Colomba in cui durante l'ora prima della festa di San Giovanni Battista due raggi di luce provenienti dall'abside illuminano le colonne all'entrata della chiesa mentre contemporaneamente un florilegio quadripartito appare disegnato a terra. Nelle sale capitolari dell'ordine è spesso presente un'apertura fatta in modo da generare un particolare gioco di luce sempre per il 24 giugno festa dedicata al Battista. L'entrata nel tempio e la sala capitolare sono due luoghi naturalmente associati alla figura del Battista, il primo per ricordare la sua funzione di Precursore esplicitata con il battesimo di Gesù e la sala capitolare in quanto in relazione alla testa dell'abbazia. Per la festa dell'Immacolata invece veniva spesso realizzato un gioco di luce che illuminava il luogo in cui cominciava la processione. Le chiese di tutte le abbazie cistercensi erano inoltre rivolte verso Est ovvero in direzione del luogo in cui sorge il Sole e in cui in tempi escatologici dovrà tornare il Gesù Cristo a giudicare i vivi ed i morti. L'Est dunque era associato alla Luce, al ritorno del Messia e in particolare anche all'Ordine Cistercense visto che era stato fondato il 21 marzo quando cioè il sole sorge a Est. Questo concetto viene in particolare specificato nella costruzione dell'abside di San Galgano. SIMBOLISMO LUMINOSO NELL'ABBAZIA DI SAN GALGANO L'Abside di san Galgano infatti viene costruita secondo un simbolismo che specifica l'azione della trinità divina sulla terra e ricerca un preciso fenomeno astronomico che doveva avvenire il 25 Marzo giorno dell'Annunciazione di Maria. Come detto i Cistercensi non avevano rappresentazioni figurate nei rosoni, il simbolismo veniva trasmesso solo dalla posizione del Rosone e dalla forma della finestra. In linea generale, nel simbolismo geometrico tradizionale medievale, la forma rotonda rimanda a un principio di carattere immutabile, pertanto un rosone dotato di tale forma...