L'Investitura Sacra dei Re Francesi e l'Ordine del Tempio
Durante tale celebrazione un Angelo sotto forma di Colomba, simbolo dello Spirito Santo, porta a Remigio una Sacra Ampolla contenente una essenza misteriosa che sarà poi il Santo Crisma con cui verranno incoronati tutti i Re dei Franchi. L'evento soprannaturale lascia intuire che qualcosa di speciale è certamente avvenuto e ha conferito una speciale grazia e benedizione alla casata dei Merovingi. Il 24 Dicembre del 496 sancisce dunque l'inizio della Monarchia Cristiana nel Medioevo, ma questa non voleva solo dire la protezione per la Chiesa Cristiana dai saccheggi barbarici e dunque la sicurezza nella sopravvivenza terrena, ma significava il primo passo e la promessa dell'instaurazione del Regno Divino sulla Terra. L'investitura operata da Remigio venne vissuta dai contemporanei cristiani come il segno di un innesto speciale nella stirpe dei Re dei Franchi che avrebbe dovuto portare, nei secoli avvenire al fiorire di un seme tale da rendere possibile l'avvento del Regno di Dio sulla terra e la conseguente liberazione e resurrezione dei Giusti. I SIMBOLI DELL'INVESTITURA REGALE GUERRIERA E SACERDOTALE I simboli di questa investitura speciale, di cui i Re di Francia furono i custodi, sono: La corona: La corona, simbolo della Gerusalemme Celeste, è la promessa di vita immortale all'interno di quella di Dio; segno di consacrazione, iniziazione e battesimo. Nell'Apocalisse si legge: "A chi vince darò la corona della vita". La stola: l'Emblema Sacerdotale La Spada: La spada è il simbolo della volontà divina di giustizia e di difesa. Con la spada il Re dà le investiture, difende il popolo e mantiene l'ordine. Il mondo con la croce: Simbolo della potenza creatrice, del regno spirituale e del dominio, il mondo con la croce che il re tiene nella mano sinistra, indica l'azione della divina provvidenza e l'azione salvatrice di Cristo. Quindi ecco che abbiamo i 3 simboli fondamentali in relazione alle tre caratteristiche e benedizioni fondamentali di questa investitura di carattere Regale (la corona), Sacerdotale (la stola) e Guerriera (la spada). La Benedizione ricevuta accompagnerà i Re di Francia a partire dall'Epoca dei Merovingi cioè di Clodoveo fino più o meno alla fine dell'Ordine dei Templari. La speciale investitura dei Re Francesi sembra interrompersi proprio con l'omicidio dei Templari da parte dell'allora re di Francia Filippo il Bello. Non a caso infatti, venti anni dopo lo sterminio dei Templari, ebbe inizio la guerra dei Cent'anni che portò la Francia al limite dell'anarchia e all'instabilità politica. L'azione di Giovanna d'Arco, ispirata da Michele Arcangelo, di ristabilire e restituire alla Francia la sua casata fa supporre appunto una interruzione in tale linea di trasmissione, una interruzione che Giovanna d'Arco cercò di riparare ma invano. In seguito alla morte dei Templari, la casa dei Re di Francia perde gran parte del suo valore e vigore. Addirittura la tradizione massonica vuole interpretare la decapitazione del Re di Francia come una specie di contrappasso derivato dall'omicidio dei Templari, come per dire indicare l'inutilità e la sterilità della casa dei Re Francesi dopo tale evento, come se essa fosse diventata incapace di risolvere quel compito alla quale era stata chiamata. SAN MICHELE ARCANGELO Abbiamo detto di Giovanna d'Arco che compie la sua missione sotto l'ispirazione di San Michele Arcangelo. L'Arcangelo è un elemento importante che ritroveremo nel corso della Leggenda di Galgano e di cui è necessario parlare perché appare come una specie di patrono e ministro di questa investitura guerriera, regale e sacerdotale. La tradizione che lega Michele Arcangelo a questo tipo di investitura è infatti antichissima e trae le sue radici almeno dalla Persia antica. Non è infatti a caso che il primo riferimento esplicito a Michele Arcangelo come protettore del popolo santo venga fatta nel libro di Daniele, scritto durante la deportazione in Babilonia. Nella tradizione persiana quest'essere angelico era indicato con il nome Sraosa e rappresentava l'obbedienza alla legge di Ahura Mazda e "la persona stessa della parola divina". Egli era colui che scacciava i demoni e giudicava le anime dopo la morte sia nel loro giudizio particolare dopo ogni morte sia nel giudizio finale alla fine dei tempi. In particolare questo spirito angelico ricopriva un ruolo importante nell'escatologia dell'Avesta. Egli infatti in una battaglia finale avrebbe distrutto il Drago-Demone Aesma, il demone dell'invidia e dell'ira della tradizione persiana, cioè l'Asmodeo della tradizione biblica, permettendo così la nascita del Salvatore o Riparatore da una Donna Eredatfedri, la quale avrebbe recuperato nell'estremo Oriente il seme nascosto di Zoroastro. Cosicché il Riparatore sarebbe tornato dall'Oriente coronato da dodici stelle e avrebbe ristabilito il Regno Celeste con la schiera dei Risorti liberando il mondo dalla morte e facendo risorgere i morti. SCOPO DELL'ORDINE DEL TEMPIO La nostra digressione su San Michele risulta particolarmente importante perché identifica l'azione della cavalleria celeste guidata dall'Arcangelo che, fin dal periodo Persiano come poi anche nell'Apocalisse, è un'azione di purificazione, di malicidio e di preparazione affinché la Donna Celeste possa partorire il Cristo Re Glorioso dell'Apocalisse. Quando San Bernardo decide di dare vita all'Ordine dei Cavalieri del Tempio e di costituirli come una milizia terrestre in armonia con la milizia celeste, fa esplicito riferimento al concetto di malicidio avendo ben presente il ruolo della cavalleria celeste in chiave escatologica. Egli costituisce il ruolo teologico Templari affinché combattano contemporaneamente i demoni del cielo e della terra, guidati e protetti da Michele Arcangelo; proteggendo la Donna vestita di Sole che, per il momento, possiamo identificare con il nucleo più intimo, vivo e segreto della Chiesa, preparando così le condizioni ecologiche adatte affinché possa avvenire la nascita del Figlio di Dio. L'azione della cavalleria celeste e dunque di quella terrestre in armonia con essa è la preparazione per l'avvento del Regno di Dio. La Parusia o ritorno del Cristo Glorioso dell'Apocalisse era un tema particolarmente caro a San Bernardo...