Abbazia di San Galgano: canoni e simboli geometrici nel gotico primitivo

29 Giugno 2010

Indice
1. INTRODUZIONE
2. IL BATTESIMO DI CLODOVEO
  I SIMBOLI DELL'INVESTITURA REGALE GUERRIERA E SACERDOTALE
  SAN MICHELE ARCANGELO
  SCOPO DELL'ORDINE DEL TEMPIO
3. LA SPADA SPEZZATA E LA SPADA DIMENTICATA
4. SAN BERNARDO E GUGLIELMO DI MALAVALLE
5. STORIA DI GALGANO GUIDOTTI
  LA LEGGENDA DI GALGANO E LA VISIONE DI MICHELE ARCANGELO
  ESPERIENZA DI MONTESIEPI E SPADA NELLA ROCCIA
  GALGANO GUIDOTTI E SALDATURA DELLA SPADA
6. L'INSEDIAMENTO CISTERCENSE
7. NOTIZIE GENERALI DI ARCHITETTURA CISTERCENSE
  FORMAZIONE DEI CISTERCENSI E NASCITA DELL'ARCHITETTURA CISTERCENSE
  NORME ARCHITETTONICHE DI CARATTERE PRATICO
  NORME ARCHITETTONICHE DI CARATTERE PSICOLOGICO
8. L'ABBAZIA CISTERCENSE COME CELESTE GERUSALEMME
  SIMBOLISMO GEOMETRICO DEL CUBO
9. SIMBOLISMO GEOMETRICO DELL'ABBAZIA DI CLAIRVAUX
10. LA PROPORZIONE AUREA
11. SIMBOLISMO GEOMETRICO NELL'ABBAZIA DI SAN GALGANO
12. IL SIMBOLISMO DELLA LUCE NELLE ABBAZIE CISTERCENSI
  SIMBOLISMO LUMINOSO NELL'ABBAZIA DI SAN GALGANO

1. INTRODUZIONE

In questa conferenza tratteremo della vita e della leggenda di San Galgano e dell'Abbazia costruita dai monaci cistercensi pochi decenni dopo la morte del santo al fine di comprendere meglio la sua opera, la sua azione, nonché alcuni aspetti dello spirito cavalleresco e templare che non abbiamo avuto modo di trattare approfonditamente nelle conferenze precedenti.

Nelle conferenze precedenti la dottoressa Cerrini ha infatti evidenziato come una delle grandi mancanze nella storia dell'Ordine del Tempio sia l'assenza di un templare canonizzato ufficialmente dalla Chiesa. Questo fattore non è certamente dovuto alla mancanza o carenza di santi o di eroi appartenenti all'Ordine quanto più probabilmente a una modestia e umiltà che portava i templari a evitare gli onori individuali e dunque rendeva difficile l'identificazione e individualizzazione necessaria all'avviamento di un processo di beatificazione.

Tuttavia fra tutti i santi della Chiesa Cattolica certamente Galgano Guidotti è quello più affine al mondo templare. La figura di San Galgano è talmente affine al mondo dei templari da far avanzare a più riprese l'ipotesi che fosse, in un qualche modo, legato a tale ordine. L'ipotesi è stata avanzata sia a motivo del territorio in cui il santo è vissuto, ricordiamo la magione templare di Frosini a 2 km da Chiusdino, ma anche per alcuni accenni in una delle tante varianti della leggenda di Galgano.

In questo documento, in occasione della raccolta di fondi che Galgano sta operando per ristrutturare l'Eremo di Montesiepi, viene fatto esplicito riferimento ad alcuni suoi "amici di Oltremare", termine specifico atto a indicare gli appartenenti all'Ordine del Tempio, lasciando dunque supporre contatti diretti fra il santo e i templari.

Comunque sia che Galgano abbia realmente avuto contatti diretti con i Templari, sia che viceversa ne abbia tratto indirettamente ispirazione, ai fini della nostra indagine è assolutamente ininfluente in quanto l'affinità di percorso, di vita di eventi e di visione fra le due realtà rimane innegabile e sufficiente al discorso che vogliamo svolgere.

2. IL BATTESIMO DI CLODOVEO

Per comprendere tuttavia gli elementi caratteristici della vita e della Leggenda di San Galgano, e dunque comprenderne almeno in parte l'opera, è necessario fare un passo indietro per spiegare come alcuni simboli fondamentali si siano formati e quale sia il loro significato dato che in tutte le conferenze precedenti siamo partiti da un punto in cui il discorso in questione era già iniziato.

Per quanto riguarda l'inizio del nostro discorso, al quale San Galgano è direttamente collegato, possiamo fare riferimento a un evento particolare che avviene nel V secolo dopo Cristo nella Francia del Nord che allora era preda delle tribù barbare dei Franchi, degli Alemanni e dei Visigoti.

Nel V e VI secolo infatti l'Europa era ancora disgregata dopo la caduta dell'Impero Romano e il mondo cristiano viveva in uno stato precario lottando contro incursioni e saccheggi continui che erano occupazione costante delle tribù barbare locali. In particolare, durante uno di questi saccheggi, avviene che un vaso o una coppa, giudicata di immenso valore dal vescovo locale Remigio, viene trafugata da una tribù di Franchi che la costituisce parte del suo bottino.

Il vescovo Remigio, considerando estremamente importante tale vaso, decide di avvicinare il capo di una delle tribù dei Franchi, Clodoveo, nella speranza di vedersi restituire il vaso. Intuendo l'importanza del manufatto Clodoveo assicura Remigio con la propria parola e una volta alla riunione delle tribù dei Franchi pretende il vaso come parte del proprio bottino. Il vaso in questione gli viene negato e rotto in segno di disprezzo dal capo di una tribù rivale inducendo Clodoveo, l'anno successivo, a far valere il suo diritto con la spada e diventare in modo più o meno esplicito il capo delle tribù dei Franchi.

Questo episodio fece poi stringere i rapporti fra Remigio e Clodoveo al punto che il 24 Dicembre del 496 dopo aver vinto e cacciato gli Alemanni dal territorio Clodoveo assieme a sua sorella e a 3000 guerrieri viene battezzato ed eletto Re in una cerimonia speciale celebrata da Remigio.