Il Battesimo di Clodoveo e San Michele Arcangelo nella Regalità Francese

nel 496 nei pressi di Reims dove Clodoveo, Re dei Franchi, in seguito a una vittoriosa battaglia contro gli Alemanni viene battezzato e incoronato da San Remigio assieme a sua sorella Audifleda e altri 3000 guerrieri. E' durante la battaglia di Tolbiac che Clodoveo - dicono alcuni autori- intravede San Michele Arcangelo, che combatte con lui e gli procura meravigliosamente la vittoria, il re Franco si fa battezzare a Reims, ed il suo battesimo diventa quello del suo popolo. A partire da quel giorno, la Francia cammina alla testa delle nazioni. Sempre sicura del suo angelico alleato, essa porta dappertutto la luce con le sacre libertà della fede cristiana. Ovunque essa passa, le catene cadono, la tirannia scompare, la barbarie indietreggia spaventata. Così si realizzano, con stupefacente celerità, le parole del papa Anastasio a Clodoveo ed a Santa Clotilde che avevano posto la Francia sotto la protezione speciale del glorioso Principe della milizia celeste. "Si degni il Signore, gli scriveva il pontefice, di accordare a voi ed al vostro regno la sua divina protezione; che ordini a San Michele, che è vostro principe ed è stabilito per i figli del vostro popolo, di custodirvi in tutte le vostre vie, e di darvi la vittoria su tutti i vostri nemici". Con l'aiuto dell'Arcangelo San Michele, la Francia cresce e prospera; essa merita il nome glorioso di Figlia maggiore della Chiesa. Carlo V racconta così la scena in una carta del 1380: "Nella santa chiesa dell'illustre città di Reims, Clovis, allora re dei Franchi, udiva la predicazione del gloriosissimo con- fessore il beato Remì, vescovo di questa città famosa; là dove lui battezzava il detto re con il suo popolo, il Santo Spirito, o meglio un angelo, apparve sotto forma di una co- lomba, discendendo dal cielo e portando una fiala piena del liquore del santo Crisma; è di questo crisma che il re stesso, e dopo di lui tutti i re di Francia miei predecessori e me medesimo, nel giorno della consacrazione e dell'incoronazione, Dio essendo propizio, noi ricevemmo l'unzione". Questo evento è molto importante perchè sancisce dunque un'alleanza, espressa con una benedizione speciale che rimarrà nella casata reale francese. Di cosa tratta questa benedizione? Da una parte fornisce l'autorizzazione all'af- fermazione del regno di Dio sulla Terra ovvero autorizza i Re Francesi a difendere e proteggere la Chiesa. Contemporaneamente la benedizione li aiuta nel prepa- rare il terreno affinchè da essa possa nascere nuovamente un Salvatore. E come può essere preparato questo terreno? Percorrendo quella che è la lotta descritta nell'Apocalisse contro le potenze di nequizia celesti. Quindi un grande destino che tuttavia sembra disatteso dalla casata francese. CARLO MAGNO E I RE DI FRANCIA Nel mentre la dinastia francese dei merovingi stava cedendo sempre di più con quelli chiamati "i Re Fannulloni", avviene sempre in Francia un'altra apparizione di Michele Arcangelo significativa. Quella a Mont Saint Michel. Il luogo di Mont Saint Michel era dedicato fin dall'antichità al Dio gallico del Sole Be- leno. Secondo la leggenda Michele apparve al vescovo di Avranches nel 709 (VIII sec.) e lo sollecitò a costruire sulla sommità dell'isolotto una chiesa dedicata a lui stesso. Il vescovo ignorò per ben due volte la preghiera del Santo, che risentito gli bruciò il cranio con un tocco del suo dito, provocandogli un foro rotondo, ma senza conseguenze per la sua salute (il cranio è tuttora conservato nella cattedrale di Avranches). Dopo l'accadu- to, il vescovo obbedì e dando una forma tondeggiante all'iniziale progetto, volle farlo somigliare ai sotterranei della chiesa del Gargano in Puglia. Successivamente Uberto, chiese al Papa che gli si fossero donate alcune reliquie di Michele provenienti dal Gar- gano. Dopo il consenso inviò alcuni monaci a ritirate un pezzo del drappo rosso lasciato sull'altare dall'Arcangelo, e un frammento di roccia sulla quale egli si era seduto. Nei secoli la basilica fu ampliata e successivamente si sistemò un oratorio. In seguito il titolo dell'isolotto chiamato allora "Monte Tombe" fu sostituito con "Mont-Saint-Michel-au- peril-de-la-Mer". (Monte S. Michele al pericolo del mare), poi più semplicemente, Mont Saint Michel. Successivamente a questa visione è Carlo Magno che va in pellegrinaggio a Mont San Michel e e fa scrivere sugli stendardi "Saint Michel patron et prince de l'Empire des Gaules". Per il figlio Ludovico I, Carlo Magno indicherà proprio Reims per l'incorona- zione con l'olio Santo della Sacra Ampolla, dando il via al rituale di incoronazione del Re di Francia che durò circa 10 secoli. I simboli di questa investitura speciale, di cui i Re di Francia per un certo periodo di tempo furono i custodi, sono: La corona: La corona, simbolo della Gerusalemme Celeste, è la promessa di vi- ta immortale all'interno di quella di Dio; segno di consacrazione, iniziazione e battesimo. Nell'Apocalisse si legge: "A chi vince darò la corona della vita". La stola: l'Emblema Sacerdotale. La Spada: La spada è il simbolo della volontà divina di giustizia e di difesa. Con la spada il Re dà le investiture, difende il popolo e mantiene l'ordine. Il mondo con la croce : Simbolo della potenza creatrice, del regno spirituale e del dominio, il mondo con la croce che il re tiene nella mano sinistra, indica l'azione della divina provvidenza e l'azione salvatrice di Cristo. Quindi ecco che abbiamo i 3 simboli fondamentali in relazione alle tre caratteristiche e benedizioni fondamentali di questa investitura di carattere Regale (la corona), Sacerdo- tale (la stola) e Guerriera (la spada). Il "vero Re di Francia" è un'espressione che designa tradizionalmente la figura del Re-Sacerdote secondo una trasmissione di sangue che si riallaccia ai Re primordiali figli del primo re, una linea che si può assimilare a quella "secondo il modo di Melchisedek, re di Salem". L'origine della regalità sacerdotale è il Cristo, Re dei Re. La cerimonia di consacrazione del Re di Francia svela attraverso i simboli i misteri che si riferiscono alla trasmutazione interiore e alla morte iniziatica. I CICLI CAVALLERESCHI :LA SPADA SEPOLTA E DIMENTICATA LA SPADA