Alchimia come Via allo Spirito

Daniele Corradetti
8 Luglio 2010

Indice

1. INTRODUZIONE
3. Elementi comuni al pensiero alchemico
4. Genesi Alchemica

2. ALCHIMIA SPIRITUALE
LE TRE OPERE

I OPERA AL NERO O VIA DEL RISVEGLIO
3. MATERIA DELL'OPERA
VIE PER OTTENERE LA MATERIA PRIMA
4. SEPARAZIONE ALCHEMICA
5. ROTTURA DELL'ORO
6. PUTREFAZIONE E CHIUSURA NELL'UOVO FILOSOFICO
7. L'ALBA DIVINA E LA NASCITA DEL BAMBINO

II OPERA AL BIANCO O FORMAZIONE DELL'ENTE DI LUCE E DI POTENZA
8. IL GUARDIANO
9. LE AQUILE DI FILALETE, LE COLOMBE DI DIANA
10. I 7 PIANETI LE 7 VIRTÙ

III OPERA AL ROSSO O VIA DELLA RISURREZIONE
11. MORTE INIZIATICA E RISURREZIONE

1. INTRODUZIONE

Questa conferenza parleremo di Alchimia, ma di un tipo alchimia molto particolare definita Alchimia spirituale e che - da un certo punto di vista - è la parte più interessante dell'alchimia perché fornisce quelle tecniche, metodi, esperienze per operare delle realizzazioni spirituali e dei cambiamenti interiori fino addirittura a realizzare la Grande Opera che consiste nella totale e completa trasmutazione spirituale e rinnovamento dell'Uomo nel Cristo.

ALCHIMISTA E GRANDE OPERA

Prima di tutto cerchiamo di contestualizzare un attimo il discorso. Quando si parla di Alchimia si fa riferimento a un movimento di pensiero le cui prime testimonianze per il mondo Occidentale (non teniamo di conto per semplicità dell'Alchimia cinese, né di quella Indiana) risalgono al periodo Greco-Romano e fanno riferimento a un periodo ancora precedente, plausibilmente Egiziano o anteriore. Se pensate che le Ziqqurat sumere erano nell'antichità colorate di Nero Bianco e Rosso cioè i tipici colori dell'opera alchemica si può dunque intuire come certi simboli si perdano nella notte dei tempi.

Ora quando parliamo di Alchimia in realtà facciamo riferimento a un mondo estremamente variegato di pensieri, persone e culture. Vi sono alchimisti di ogni civiltà, ceto sociale, la storia presenta sono alchimisti cristiani, islamici, ebrei, panteisti, politeisti e scettici; ricchi, giovani, vecchi e poveri. Fin dall'antichità troviamo alchimisti uomini accanto ad alchimiste donne, alchimisti considerati come santi come Alberto Magno e San Tommaso d'Aquino e inquisiti per eresia come Arnaldo da Villanova, rigettati dalla scienza moderna come Paracelso oppure osannati da questa come Isaac Newton.

È chiaro che una visione così complessa e articolata di pensiero non può essere inquadrata e trattata in modo unitario. Tuttavia tutti gli Alchimisti facevano riferimento ad alcuni principi che erano più o meno esplicitamente considerati come fondanti.

Cominciamo dunque nel definire cosa è l'Alchimia:

"L'alchimia è la scienza che insegna a preparare una certa medicina o elisir che proiettata sui metalli imperfetti comunica loro la perfezione."
- Ruggero Bacone, Lo specchio dell'Alchimia

La definizione di alchimia concorda con quella del senso comune, ma non dobbiamo pensare all'alchimia come ad una pittoresca chimica in cui gli alchimisti compiono degli esperimenti meccanici. La Pietra Filosofale, la Medicina Universale e la trasformazione del piombo in oro erano infatti il frutto di una grazia e la dimostrazione di un potere spirituale raggiunto dall'alchimista.

Per questo come vedremo tutti gli esperimenti alchemici principali esigevano un'azione e un esercizio spirituale che ne garantisse la corretta esecuzione e la trasformazione fisica non si poteva prescindere da uno stato di grazia dell'operatore. Per questo motivo in ogni laboratorio alchemico, fino almeno al XVII secolo accanto al laboratorio vero e proprio si trovava un oratorio dove svolgere i corrispondenti esercizi spirituali.

Secondo gli alchimisti infatti, e questo è un elemento da tenere sempre presente, tutto ciò che esiste, i metalli i principi chimici, lo zolfo, il mercurio, tutta la materia non è altro che l'esteriorizzazione sensibile di forze e realtà a carattere spirituale. Tutto il mondo esteriore è il simbolo o la rappresentazione di forze o realtà che sono all'interno dell'Uomo, perché tutto prima di esistere fisicamente è esistito spiritualmente e a partire da un'unica realtà che è l'Uomo.

3. Elementi comuni al pensiero alchemico

Abbiamo detto che alchimisti avevano linee di pensiero molto eterogenee se dobbiamo però isolare alcuni elementi comuni ad essi eccoli:

Uno nel tutto
Il visibile è esteriorizzazione dell'invisibile
Come in alto così in basso
La natura è rinnovata dal fuoco

4. Genesi Alchemica

Secondo gli Alchimisti e questo è un punto fondamentale l'Universo era un tutt'uno Vivente, un'unica coscienza cosmica, un unico essere.

• Noi siamo abituati a vedere tanti uomini, gli Alchimisti dicevano che esiste un unico Uomo un unica coscienza di cui noi siamo solo frammenti e rappresentazioni illusorie.

• Noi vediamo ad esempio il mare, il cielo, le stelle, gli animali, le montagne e li pensiamo privi di coscienza e separati gli uni dagli altri. Gli alchimisti li pensavano come un tutt'uno, forme di coscienza differenti che si manifestavano all'Uomo in questo modo.

Per fare un esempio si può dire questo: in cosa questo mondo è diverso dal sogno? Quando sogniamo vediamo tutto uguale. Un muro è solido, i colori rimangono tali anche se...