Le Lettere Madri Ebraiche e il Linguaggio Sacro nella Tradizione Cabalistica
vocali, le vocali per leggere le parole sono state aggiunte molto dopo. Le prime tre lettere che vengono chiamate lettere madri sono Aleph, Mem e Shin.
2.1 Alef א
Fa anche riferimento all'aria perché muta e aspirata. Alef significa in ebraico toro, capo, capo della mandria, rappresenta l'unità, questa potenza direttiva, direttrice e ordinatrice da cui deriva il resto, che ordina tutte le forze; riferita alla Divinità rappresenta la Potenza del Padre.
2.2 Mem ם
La Mem corrisponde invece al Mondo prodotto, vale il numero $40$. Quindi associata al numero $4$ e all'organizzazione quaternaria come i $4$ elementi. La forma è come quella di contenitore ordinato secondo i $4$ punti cardinali. Originariamente veniva rappresentata con delle linee ondulate che rappresentavano l'Acqua, il Mare. Materia (da Mater) Archetipica, il Mare della Vita, la Madre che prima di essere Materia Elementare è Potenza Generativa dello Spirito Unico.
2.3 Shin ש
Fuoco, fuoco divino, unzione. Corrisponde al numero $300$. Originariamente nell'Antico Egitto veniva rappresentata come un frutteto, poi divenne un'immagine di tre fiori di loto che sbocciano.
2.4 Derivazioni
Fatte queste premesse sul simbolismo di queste $3$ lettere vediamo un attimo come funziona il meccanismo di una lingua sacra. Il concetto è che se queste lettere identificano dei principi da cui è derivato tutto il cosmo, allora tutto ciò che è nel cosmo, sia spirituale che materiale, essendo prodotto da questi principi può essere ricondotto a una combinazione di queste lettere.
Ash אש: Fuoco, ma soprattutto ardore cioè il principio del fuoco
Em אם: il principio produttivo, la Madre
Se vado avanti ad esempio metto due Maim םים: Acque, che sono l'origine della vita
Shmaim שםים: Cielo, o meglio le acque ardenti
Shemesh שםש: Sole
2.5 Altre lettere
Da queste poi derivano $7$ lettere doppie che sono in relazione ai $7$ pianeti e poi $12$ lettere semplici in relazione ai $12$ Segni Zodiacali.
3 Lingua Usata
Una lingua sacra dunque è una lingua i cui elementi costitutivi cioè le lettere fondanti sono poggiati su degli archetipi o forze di carattere divino. E dunque su questo trovano la loro validità e la capacità di formare parole che siano adatte a rappresentare e identificare delle realtà e delle esperienze di carattere spirituale. Però di queste lingue sacre come detto ce ne sono varie, ad esempio il sanscrito, l'egiziano, etc... però noi facciamo riferimento all'Ebraico.
Questo per vari motivi, il primo motivo è che questa lingua è la lingua usata da una serie di personaggi come Mosè, Abramo, Elia, Gesù Cristo. Noi siamo sicuri di poter attribuire la paternità di non poche parole di forza al genio di Mosè, di Melkisedec, Abramo, Cristo e, ovviamente, siamo sicuri di poter considerare la forma e la pronuncia di queste lettere e combinazioni di lettere alfabetiche registrate per tutti i secoli in qualche parte dello spazio intelligibile.
Di conseguenza siamo sicuri che, rispettando le regole della Teurgia, sia possibile rivivere con la parola e il pensiero la stessa esperienza vissuta dai profeti, se ripetiamo foneticamente e mentalmente queste lettere e questi Nomi. Quando Mosè compone la Genesi non è che c'era la grammatica strutturata come adesso. Mosè usa una successione di lettere per comunicare dei concetti e degli stati spirituali che lui ha in mente.
Mosè ha dunque una esperienza divina, metafisica, che sintetizza in un nome divino. Può farlo perché ha formato una lingua apposita, questa lingua sacra che gli permette di formare questi nomi divini. Per quelli che vengono dopo si tratta di sintonizzare con questo archetipo di modo da rivivere l'esperienza che ha vissuto il primo che ha formato o ricevuto il nome.
4 Conoscenza del nome
La tradizione Kabbalistica tramanda dei Conoscitori del Nome o Bal Shem (Signori del Nome) che sono quei mistici, profeti e asceti che conoscono i nomi di Dio. Ovviamente conoscere il nome divino non vuol dire che lo hanno letto da qualche parte oppure hanno sentito come si pronuncia.
La pronuncia del nome divino non è solo un fatto di pronuncia sonora corretta secondo delle regole speciali che non sono quelle dell'ebraico moderno, né dell'ebraico biblico. Accanto a un modo corretto di pronunciare il nome foneticamente, c'è anche un modo spirituale di pronunciare il nome. Si tratta di acquisire una sintonia con questi archetipi a un punto tale che il nome si fa veicolo della presenza divina.
Il segreto di questa ascesi è che questi nomi sono vissuti come un vero e proprio sacramento cioè un veicolo tramite il quale viene elargita la presenza divina. Addirittura nella tradizione kabbalistica si narra che Mosè sul Sinai ebbe la strada sbarrata da un angelo e allora per passare pronunciò il nome divino di $72$ lettere. L'Angelo vide allora la presenza di Dio in Mosè e scappò.