Meditazione e Parole Forza

In gran parte degli esercizi di meditazione che faremo useremo delle Parole di Forza o Logodinami per indurre determinati stati e orientare la meditazione verso una precisa sintonia. Questa tecnica era conosciuta fin dall'antichità essendo presente già in India, in Egitto e ancora prima. Possiamo dire che l'uso della ripetizione di una o più parole per indirizzare la mente verso un preciso obiettivo è molto antico. Come primo approccio possiamo dire che la ripetizione verbale o mentale di una formula è una strategia per muovere e indirizzare l'intelligenza verso una precisa direzione e così dirigere la meditazione. In questo senso la parola o la frase ripetuta è importante perché colora e caratterizza la meditazione dandole un preciso indirizzo.

Le parole, ripetute continuamente durante la meditazione hanno dunque un effetto psicodinamico e risvegliano certi stati, costituiscono insomma delle vere e proprie Parole Forza o Logo-dinami (parole forza) chiamati Man-tra (pensieri di salvezza) dalla tradizione orientale e dunque non sono arbitrari. Diversi logodinami inducono stati di coscienza diversi e dunque non possono essere usati o inventati arbitrariamente. E' chiaro che uno può procedere con l'autosuggestione e autosuggestionarsi come preferisce, ma quando si fa riferimento ai Logodinami e alle Parole Forza si fa riferimento a un meccanismo assai diverso dal semplice meccanismo dell'autosuggestione.

Si fa riferimento a un meccanismo che potremmo indicare di metacustica cioè di acustica spirituale che utilizza un meccanismo di risonanza spirituale e degli strumenti verbali appositi quali le lettere di una lingua sacra. Quindi quando si parla di lingua sacra non è che facciamo riferimento alla destinazione della lingua cioè a per che cosa è usata, ma facciamo riferimento al modo in cui è costruita e formata, cioè secondo un modo che permette la messa in pratica di queste leggi di metaacoustica spirituale.

Quindi questo è un elemento da evidenziare: se si vuole procedere con formule di autosuggestione, o riflessione profonda, qualsiasi parola in una qualsiasi lingua può essere usata, ma se si vuole usare le leggi della metacustica che adesso spiegheremo è necessario fare riferimento a una lingua sacra, ovvero una lingua apposita creata secondo determinate regole e dotata di particolari corrispondenze in assenza delle quali il tutto risulta vuoto. In primo luogo bisogna distinguere fra lingua sacra e lingua liturgica. Una lingua liturgica è una lingua che viene usata per dei riti come ad esempio può essere il latino oppure il greco, oppure lo slavo antico. Viceversa una lingua sacra fa riferimento a una lingua che è connessa con una potenza divina cerchiamo di capire secondo quale meccanismo.

Lingua Sacra come Divina

È opinione antichissima che l'Ente Supremo creò ogni cosa con la potenza del Verbo cioè con la Parola. Lo affermano molte tradizioni religiose e iniziatiche attraverso i loro commentari esoterici sulle Sacre Scritture. La dottrina del Verbo Creatore la ritroviamo in India con la dottrina dell'OM che insemina l'Uovo del Mondo Bhramananda, in Persia, in Grecia, nei Libri Ermetici. Fra i testi egiziani si hanno frequenti allusioni che somigliano a quelle bibliche del famoso "Libro dei Morti". Nella teologia dell'antica Memphis rifulge la dottrina del Verbo Creatore con espressioni come queste: "Io ho creato tutte le forme con ciò che è uscito dalla mia bocca, quando non vi era né cielo né terra".

Troviamo altre testimonianze nel papiro di Ani e nei Testi delle Piramidi dove Ra, il Verbo divino, affiora nel mito cosmogonico. Dio proietta mediante il Verbo una immagine e una somiglianza di se stesso, e la creazione appare. Nella Bibbia, per esempio, la Genesi di Mosè, capitolo I, versetto 3, si esprime così: "Ed Egli disse, Lui-l'Essere degli esseri: sia fatta la luce, e fu fatta la luce". Nel Vangelo secondo Giovanni, I, 1-3: "In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Questo nel principio era presso Dio. Per mezzo di Lui furono fatte tutte le cose".

Rimanendo sul semplice e senza entrare nei Misteri della Creazione, tuttavia si può dire che tutte queste Cosmologie fanno riferimento a un processo Creativo molto affine alla formazione della parola (pensò-volle e disse) in una lingua sacra e a degli strumenti creativi simili alle lettere di una lingua sacra. Che cosa vuol dire questo discorso? Sinteticamente potremmo dire che il processo creativo fa uso di alcuni strumenti o enti, o realtà metafisiche, idee spirituali assolute. Una lingua sacra è fatta in modo di corrispondere a queste idee spirituali assolute facendo corrispondere a ciascuna delle sue lettere un'idea fondamentale, un archetipo, un'immagine, un numero e un geroglifico. Facciamo un esempio con le prime 3 lettere madri dell'alfabeto ebraico. In ebraico non ci sono...