La Trasmissione del Graal e la Comunità Sacra

ricordati che ho concesso la beatitudine interiore a chi ne fa parte: non nasconderlo a tuo nipote. Tutti coloro che, informati di queste cose, le racconteranno fedelmente, godranno di stima e di considerazione nel mondo per i loro meriti. Proteggerò i loro possedimenti e verrò a soccorrerli in tutte le corti di giustizia: non potranno essere condannati né mutilati nelle loro membra e sarò io a difendere le cause per le quali giureranno sul mio nome, Dopo avergli rivelato queste cose, gli consegnerai il mio vaso dicendogli che cosa contiene: il sangue che è sgorgato dal mio corpo. Se lo crede veramente, sarà confermato nella fede.[...] Digli che in futuro discenderà da lui un erede maschio che dovrà custodire questo vaso; devi anche informarlo su di noi e sulla nostra comunità. Fatto questo, non dimenticare soprattutto di affidargli la custodia dei suoi fratelli e delle sue sorelle. Poi se ne andrà in Occidente, più lontano che potrà: dovunque giungerà glorificherà sempre il mio nome in tutta la regione. Giuseppe non dimenticò nulla di quello che aveva sentito dalla voce divina; chiamò suo nipote Alano e gli riferì per filo e per segno tutto ciò che aveva saputo da Gesù Cristo tramite la voce. Maestro Robert de Boron dichiara che, se volesse riportarne tutto il contenuto, il suo libro diventerebbe cento volte più lungo. Raccontagli come Dio è venuto da te nella prigione con il vaso e te lo ha consegnato nelle mani. Ti ha detto le parole sacre, consolatrici e preziose, ricche di grazia e di misericordia, che sono giustamente chiamate "segreti del Graal". Dopo averlo accuratamente istruito, gli affiderai il vaso perché lo custodisca da quel momento in poi. Non deve commettere alcuna trasgressione: tutta la colpa ricadrebbe su di lui e la pagherebbe cara. Chi vorrà chiamarlo con il suo vero nome lo chiamerà il Ricco Pescatore; il suo onore continuerà a crescere in virtù del pesce che egli pescò, quando per la prima volta si manifestò la grazia. Così deve essere: lo nominerai signore e guida. E come il mondo procede costantemente verso il suo declino, così questo popolo deve dirigersi verso Occidente. Non appena avrà preso possesso del tuo vaso, Hebron deve andare senza indugio in Occidente, nel luogo che vorrà e in cui lo spingerà il cuore. Una volta giunto dove gli piacerà stabilirsi, attenderà in massima pace e sicurezza il figlio di suo figlio. E quando questo figlio giungerà, a lui sarà trasmesso il vaso con la grazia che ne proviene: ordinerai da parte mia a Hebron che lo affidi a colui che da quel momento lo dovrà sempre custodire. Allora sarà pienamente manifestato il senso simbolico della santa Trinità, che si divide in tre persone. Del terzo custode, te lo assicuro, Gesù Cristo che è signore di ogni cosa disporrà secondo il suo volere: nessuno può impedirlo. Dopo che avrai consegnato a Hebron il vaso con la grazia che esso dispensa e non ne sarai più in possesso, solo allora Pietro si metterà in viaggio. Giuseppe eseguì dunque tutto ciò che la voce gli aveva ordinato di fare. L'indomani si riunirono tutti per assistere al servizio; subito Giuseppe riferì loro quello che aveva detto la voce, a eccezione delle parole che Gesù Cristo gli aveva confidato nella prigione. Queste parole le trasmise, senza nulla omettere, al Ricco Pescatore; e dopo avergliele riferite oralmente gliele consegnò anche per iscritto: così gli rivelò in privato i segreti.[...]Il Ricco Pescatore prese allora possesso del Graal e diventò il nuovo capo della comunità. Tutti si alzarono in piedi mentre si congedava. COMUNITÀ DEL GRAAL: La trasmissione di questi segreti, come pure la trasmissione del Graal è una trasmissione indipendente e parallela dalla successione apostolica della Chiesa di Pietro, passa per Giuseppe di Arimatea, discepolo particolarmente amato da Gesù e a cui ha rivelato tutto. La comunità sembra avere una identità precisa e persino un rito o "servizio del Graal". Essa rappresenta come una chiesa con una missione speciale coinvolgente non tanto degli eremiti o monaci quanto dei cavalieri-sacerdoti (Giuseppe di Arimatea stesso figura come cavaliere che ha servito per un certo tempo Pilato). STORIA DEL GRAAL E DELLA SALVEZZA: Qui è il primo testo in cui si parla di una storia del Graal. Il Graal non compare all'improvviso ma ha una storia. Il testo non a caso inizia con Adamo ed Eva come i progenitori dell'umanità che persero quest'alleanza divina fintanto che non tornò Gesù Cristo per ristabilire questo patto. Si parla dunque di un'alleanza che periodicamente viene rinnovata nel corso delle varie epoche storiche: ADAMO, SETH, NOÈ, ABRAMO, MOSÉ, GESÙ E... La tradizione occulta dice che la coppa del Graal era stata ricavata dagli Angeli da uno smeraldo precipitato dalla fronte di Lucifero nell'istante della sua caduta. Affidato ad Adamo, nel Paradiso Terrestre, perduto dopo il peccato originale, il Graal fu ricuperato da Seth, che poté in tal modo entrare in Paradiso terrestre, poi da altri, prima della venuta di Gesù. [...] Il calice è descritto di una fattura speciale misteriosa, costituito di una materia sconosciuta, singolare, compatta come quella di una campana e non lavorata come i metalli usuali. Dice che fu salvato nell'arca di Noè durante il Diluvio, e quindi a Babilonia. Melchisedek lo possedette e lo portò fra i Cananei. Usò la coppa quando offrì al Patriarca Abrahamo il pane e il vino, ed a lui la trasmise. Il grande calice passò in Egitto e fu posseduto da Mosé. Più tardi appartenne ai Patriarchi che vi bevvero un liquido misterioso nel rito di dare e ricevere una benedizione. Ad un certo momento, narra sempre la Emmerich, la coppa scomparve e fu riscoperta da Serapia, detta Veronica, per essere adoperata da Gesù nell'ultima Cena. Dopo la crocifissione, questo calice fu custodito a Gerusalemme nella prima chiesa di San Giacomo il minore, e scomparve nuovamente. Alle altre chiese vennero distribuite le piccole.