L'Uomo e il Cosmo: I Principi Reali della Sapienza

Daniele Corradetti - 6 giugno 2013

1. INTRODUZIONE

Questa serie di incontri è dedicata alla comprensione dell'Uomo e del Cosmo. Riprendono e completano degli incontri precedenti fatti nella provincia. Lo scopo come detto non è quello di dare notizia degli studi di altri, o istruire in modo dogmatico, quanto quello di offrire degli spunti per promuovere una riflessione e uno studio personale.

In cui abbiamo visto i risultati dell'indagine cosmologica ordinaria, poi abbiamo visto l'evoluzione dell'universo sotto la lente di un gruppo di filosofi importantissimi che sono i filosofi sofianici, poi abbiamo visto la cosmologia come fatto mistico nelle trattazioni alchemiche e infine la cosmologia come fatto misterico.

In tutti questi casi abbiamo visto che il modo di procedere, le finalità e gli strumenti dei metodi sono alquanto diversi pur avendo uno scopo comune:

Approccio Attore Realtà di riferimento Strumenti Obiettivo
Fisico Il Fisico Realtà materiale Osservazioni fisiche, formule matematiche Trasformare la natura
Filosofico Il Filosofo Realtà intelligibile Indagine filosofica, logica e intuizione Tracciare una strada
Mistico Il Mistico Realtà interiore Esperienze mistiche, tecniche ascetiche Salvare l'individuo
Misterico L'Iniziato Realtà trascendente Rivelazione metafisica, riti di iniziazione Liberare la coscienza

Quindi non ha senso paragonare o fare una graduatoria fra queste discipline che hanno scopi, oggetti di indagine e strumenti operativi completamente diversi. Se ad esempio voglio tracciare le effemeridi dei pianeti nel nostro sistema solare, mi dovrò rifare alla meccanica Newtoniana con delle correzioni di relatività Generale - non ha senso che approcci la cosa da un punto di vista filosofico. Viceversa se voglio capire il perché siamo in questo sistema solare, esistono vari piani, esiste il Sole e tutte queste cose, non posso rifarmi alla meccanica Newtoniana perché non ha come obiettivi quelli di spiegarmi il fine delle cose.

Oggi però illustreremo dei Principii che fanno riferimento a una Tradizione e a una Sapienza in cui questi approcci non sono distinti fra di loro, ma sono in un certo senso riuniti. Questi Principii fanno riferimento a una Sapienza che viene identificata come Sapienza Eterna, una Sapienza cioè fuori dal tempo, una Sapienza che non fa riferimento a un luogo, a una civiltà a un tempo o a una cultura, ma una Sapienza sempre valida e che periodicamente si manifesta nella storia e che contiene tutti i principii fondamentali dell'Uomo del Cosmo e di Dio.

2. QUESTI PRINCIPII NELLA STORIA

Ora è bene precisare che la formulazione di questi principii che noi vediamo è presa da uno scritto di Tommaso Palamidessi, ancora inedito ma che si trova in questa conferenza. Comunque alcuni di questi principii sono antichissimi, tanto che se ne è persa l'origine e sono semplicemente detti Tradizionali cioè "trasmessi".

Nell'antichità molte di queste dottrine venivano fatte risalire a un personaggio particolare chiamato Ermete Trismegisto ovvero tre volte grande. Ermete Trismegisto o 3 volte grande è un re, sacerdote e profeta quindi capace di governare come Re, di santificare come Sacerdote e di insegnare come Profeta - e insegnare cosa? La Dottrina della Sapienza Eterna di cui appunto era profeta.

Che la Tradizione vuole essere l'origine di tutta la Scienza e la Saggezza degli antichi Egiziani. Ermete è una figura di difficile collocazione storica, considerato contemporaneo di Mosè dai primi Padri della Chiesa e da Marsilio Ficino, negli autori arabi si fa riferimento non solo a tre diversi Ermete: uno prima del Diluvio, coincidente con Enoch, e solo dopo quello contemporaneo di Mosè dell'epoca storica proveniente dall'Egitto, da distinguere da un terzo Babilonese.

Perché ci interessa? Perché tale Ermete comunque fu autore di numerosi scritti che, pur custoditi dagli arabi, andarono perduti nel mondo occidentale a partire dal II secolo fino a ricomparire verso la fine del XV secolo proprio qui in toscana ad opera di una traduzione di Marsilio Ficino che riportò questi testi alla luce e con essi le dottrine, in essi nascoste.

Queste dottrine influenzarono radicalmente il pensiero scientifico dell'epoca che poi si costituì a base del pensiero moderno. Chi non ha letto il Corpus Hermeticum non si rende conto di quanto ad esso dobbiamo la nostra mentalità contemporanea scientifica. A queste dottrine si deve infatti il concetto fondamentale dello studio della Natura come via per la conoscenza dell'uomo, lo studio del Gran Libro della Natura e dell'imitazione della Natura per procedere con l'arte deriva proprio da questa impostazione filosofica.

3. PRINCIPII REALI DELLA SAPIENZA

Intanto volevo dare una panoramica di questi Princìpi o Assiomi ermetici. Alcuni di questi principii dunque derivano dall'Ermetismo, altri invece sono di epoca più moderna. La sistemazione che noi presentiamo proviene da uno scritto ancora inedito di Tommaso Palamidessi, ma che è riportato in una conferenza.

Sul senso di questi principi: Questi principii non sono affatto speculativi o nozionistici come idea. Non vogliono fornire la descrizione di come è messo l'Universo, ma fornire una chiave operativa per poter operare secondo una SCIENZA SPIRITUALE.

SCIENZA è un termine preciso e importante. Operare secondo scienza vuol dire che se hai un dubbio e non sai come procedere controlli cosa dice la Scienza, applichi la Scienza e quella ti dice come andare avanti. Ti permette dunque di realizzare ciò che ancora non concepivi se ti attieni scrupolosamente ai dettami della scienza. Viceversa con l'Arte devi avere tutto perfettamente in mente prima di operare e quindi realizzi solo ciò che già in realtà sei.

Quindi queste leggi o Assiomi sono delle leggi utili, delle chiavi operative per chi vuole intraprendere questo cammino. Sono anche delle leggi Universali per cui uno può...