Il Viaggio nel Bardo e l'Adattamento Culturale nella Preparazione alla Morte
sospingerà. Non aver paura: è una tua confusa proiezione. Tenebre fitte e terrificanti ti precederanno. Accompagnate da grida terribili: Colpisci Uccidi. Non aver Paura. Avrai l'impressione di essere inseguito da terrificanti animali selvaggi, perseguitato da un grande esercito, nella neve, nella pioggia, tra tempeste e tenebre fitte. Impaurito fuggirai dove potrai ma sarai bloccato da tre precipizi difronte a te uno bianco uno rosso e uno nero. Profondi e spaventosi e sarai sul punto di precipitarvi. Figlio di nobili famiglia, questi non sono veri precipizi - sono l'orgoglio, la brama e l'ignoranza. Riconosci ciò ora come il Bardo del divenire e invoca il nome del signore della grande Compassione. Il defunto ha una parziale coscienza di essere morto, ma è seguito da stati terrificanti, braccato, travolto, fra vortici furiosi e incoscienza, finché scappando dai vari terrori non finisce per rinascere cercando rifugio in una grotta, oppure in una tana, oppure nel folto di un foresta, etc... Il lama suggerisce dunque una nuova preghiera: Mentre sono incalzato da neve, pioggia, vento e oscurità possa io conquistare il chiaro occhio divino della saggezza. Quando sento grande fame e sete provocate dalle passioni possano le pene della fame e della sete il caldo e il freddo non manifestarsi. Quando i selvaggi animali da preda ruggiscono, possa io diventare in loro il suono dell'OM. Possano tutti gli esseri della sfera del Bardo liberi dalla gelosia nascere in una condizione migliore. Col potere di scegliere il luogo in cui nascere per il bene degli altri possa io conquistare un corpo perfetto dotato dei segni di buon auspicio. Avendo ottenuto un perfetto corpo umano possano tutti coloro che mi vedono e odono essere istantaneamente liberati. CONCLUSIONI: Ecco dunque che abbiamo visto il viaggio della coscienza nel mondo dei defunti. Viaggio che può concludersi in 3 modi radicalmente diversi: • Nel trasferimento dell'individuo nella Chiara Luce Primordiale del Nirvana nel Regno della pura Esistenza; • con il trasferimento dell'individuo in un Regno Celeste e Paradisiaco nel Regno delle pure Essenze; • con il traumatico ritorno in una esistenza terrena succube del tempo nel Regno dei Fenomeni. È chiaro che è necessario prepararsi in un modo o nell'altro per non essere colti impreparati al momento della morte. La preparazione però non può essere fatta seguendo simboli e testi tibetani. La nostra cultura e struttura è infatti imprescindibilmente distinta da quella tibetana. Non è una questione di piacerci o meno una certa tradizione. Anzi molte cose ci piacciono in questo caso perché ci appaiono nuove e ci sorprendono, ma questo è anche il segno che non fanno parte della nostra cultura. Altrettante cose esistono nella tradizione cristiana ad esempio, come Michele Arcangelo, la lotta contro le forze demoniache, ma a differenza delle precedenti fanno parte della nostra cultura e sia che ci piacciano di più o di meno il nostro inconscio parla tramite esse. Per questo è difficile, quasi impossibile per un occidentale percorrere la via del tantrismo orientale, in quanto dovrebbe modificare il proprio inconscio così in profondità e così meticolosamente da parlare, pensare, concepire esattamente come un indiano e tibetano. Ad esempio abbiamo visto la forma delle divinità infuriate. Visualizzare per noi una calotta cranica ricolma di sangue sarebbe per noi dannoso per il nostro inconscio non risuonerebbe, mentre per un tibetano sarebbe come per noi la visione della coppa del Santo Graal con il sangue di Cristo. Allo stesso modo la visualizzazione di una gazzella o di un elefante non avrebbe per noi lo stesso risultato nella meditazione. Gli stessi tibetani sostituiscono, se provengono da un'altra tradizione come la tradizione Bon le divinità che appaiono con altre della loro tradizione perché visualizzare o seguire una tradizione diversa dalla propria sarebbe inutile. In questo caso per quanto ci riguarda apparirà incredibilmente interessante e molto più utile ai fini pratici vedere la conferenza relativa alla nostra tradizione giudaico cristiana sul LIBRO CRISTIANO DEI MORTI.